Russo (Fiamma Tricolore Como): 'Casinò Campione, risolvere le questioni in sospeso'

“Abbiamo da poco messo in soffitta le celebrazioni del 25 aprile mai come quest'anno accompagnate da polemiche, veleni, disordini di piazza e accuse incrociate. Ma il tema degli ideali di giustizia, libertà nella legalità e democrazia non si dovrebbe esaurire in una giornata come invece avviene da troppi anni in questo Paese. È davvero nauseante vedere come le istituzioni democratiche si ricordino di essere tali solo una volta anno mentre per i restanti 364 giorni sonnecchiano o peggio pensano a cosa mettersi in tasca”.

Sono queste le premesse della nota con cui Carlo Russo, segretario organizzativo comasco della Fiamma tricolore, torna ad occuparsi del Comune di Campione d'Italia e del Casinò.

“I dipendenti attendono da anni le loro competenze economiche, ciò mentre lo Stato passa al Comune quasi 10 milioni di euro per permettere ad uno sparuto gruppo di privilegiati di fare una vita principesca”, sottolinea.

Richiamando poi una serie di questioni irrisolte nella gestione della casa da gioco. “Oggi il problema che conta è il rispetto della quota rosa nel CdA del Casinò, insomma la classica foglia di fico.

Poi che si prenda la stecca sugli appalti, che non ci sia un servizio vero di controllo nelle sale, che non ci sia un regolamento sulle telecamere e su come vengano custodite le immagini, per ragioni di riservatezza, questo non importa a nessuno!

Ma ormai è già il primo maggio... auguri a tutti i lavoratori, o meglio a chi è tra i fortunati ad avere un lavoro, e non deve essere nelle condizioni di aspettare di veder rispettato un suo sacrosanto diritto” .