Società partecipate protagoniste del Consiglio Valle, convocato per 17 e 18 aprile. Il consiglio regionale della Valle d'Aosta è infatti chiamato a esaminare e votare il disegno di legge che va a modificare le legge vigente e risalente al 1997, “Disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale”, così da aggiornare le disposizioni relative alla durata massima e al cumulo degli incarichi e cariche negli organi di amministrazione e di controllo degli enti partecipati e delle società partecipate, direttamente o indirettamente, dalla Regione, tra cui figura anche, dunque, la società che gestisce il Saint Vincent Resort & Casino, di cui la Regione è azionista per oltre il 99 percento.
LE NUOVE DISPOSIZIONI - Il disegno di legge, come si spiega nella relazione, si compone di cinque articoli.
Nell'articolo 1, in particolare, è previsto che, salvo che disposizioni di legge speciali o lo statuto dell’ente o dell’organismo cui la nomina o la designazione si riferiscono non dispongano diversamente, chi ha ricoperto il medesimo incarico o la medesima carica per quindici anni consecutivi non può essere immediatamente riconfermato nel medesimo incarico o nella medesima carica e che ogni causa di cessazione anticipata dall’incarico o dalla carica, diversa dalle dimissioni volontarie, rileva ai fini dell’interruzione della consecutività. In tal modo, l’unico limite alla possibilità di rinnovo o di riconferma resta quello temporale, a oggi stabilito in dieci anni, per un periodo di tempo corrispondente, per multiplo, a quello ordinario di durata degli organi societari (di norma tre esercizi finanziari) o degli organi di governo, di indirizzo o di amministrazione degli altri enti (di norma corrispondente alla durata ordinaria quinquennale della legislatura regionale). Onde arginare possibili meccanismi elusivi del divieto di riconferma, la disposizione, nel testo modificato, prevede, come detto, che detto divieto non trovi applicazione - nel senso che lo stesso soggetto può essere riconfermato nella medesima carica o nel medesimo incarico - nel solo caso in cui la consecutività della durata temporale massima di quindici anni sia stata interrotta per cause diverse dalle dimissioni volontarie. Infine, il nuovo comma 3 dell’articolo 5 della l.r. 11/1997 dispone che il sopravvenire di una causa di incandidabilità o di inconferibilità nel corso dell’incarico o della carica determina la decadenza dall’incarico o dalla carica ricoperti.
Tra le novità sancite nell'articolo 2, proprio per garantire, alla luce della prassi applicativa, maggiore chiarezza e coerenza normativa, con la modificazione proposta è prevista, da un lato, l’eliminazione del limite al cumulo degli incarichi di mero componente supplente degli organi di controllo, in linea con quanto già previsto per le società a partecipazione pubblica per le quali non è prevista alcuna limitazione a detto cumulo, ai sensi dell’articolo 6, comma 4, della l.r. 20/2016 (comma 2), e dall’altro, considerata la sempre maggiore difficoltà a reperire, sia perché i compensi sono di modesta entità sia in quanto le cariche sono spesso a titolo gratuito, professionalità con un elevato grado di esperienza e di competenza nel governo o nel controllo degli enti, l’esclusione dal computo del numero degli incarichi o delle cariche che un singolo soggetto può ricoprire di quelli ricoperti o ricopribili negli enti societari (comma 1). Più nello specifico, con le modificazioni proposte, un medesimo soggetto può cumulare le seguenti cariche: a) una carica di amministratore in società con tre incarichi di amministrazione in enti (precedentemente, tre in totale tra società e enti); b) due cariche di sindaco in società con sette incarichi in organo di controllo o revisione in enti, di cui quattro remunerati e tre non remunerati (precedentemente, sette in totale tra società e enti).