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Spelgatti: 'Esentare i casinò dal divieto di pubblicità'

24 gennaio 2025 - 13:23

La senatrice della Lega Nicoletta Spelgatti chiede che i casinò siano esentati dal divieto di pubblicità.

Scritto da Anna Maria Rengo
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Esentare i casinò dal divieto di pubblicità sancito dal decreto Dignità. Questa la richiesta che arriva dalla senatrice della Lega Nicoletta Spelgatti (già presidente della Regione Valle d'Aosta) che, assieme al collega Paolo Tosato, ha presentato un emendamento al decreto Milleproroghe, al momento all'esame della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Il termine ultimo per presentare gli emendamenti era scaduto lo scorso 22 gennaio. 

Ecco il testo nella sua interezza, che ovviamente deve ancora passare tutti i vagli a cominciare da quello di ammissibilità, tenendo presente che si tratta di un provvedimento, il Milleproroghe, che si occupa appunto di proroghe.

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Spelgatti, Tosato (Lega)

Dopo il comma 14, aggiungere il seguente: “14-bis. Nelle more del riordino normativo in materia di raccolta del gioco attraverso reti fisiche di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 marzo 2024, n. 41, ai sensi dell’articolo 15 della legge 9 agosto 2023, n. 111, e ferme restando le previsioni dell’articolo 7, commi 4 e 5, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, e le previsioni contenute nell’articolo 1, commi da 937 a 940, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le case da gioco autorizzate a operare in Italia: Casinò di Campione, Casinò di Sanremo, Casa da Gioco di Saint-Vincent e Casinò di Venezia sono escluse dai divieti di cui all’articolo 9, comma 1, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96. Fatte salve le funzioni di vigilanza dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la disciplina della materia della pubblicità per le case da gioco autorizzate è riservata al regolamento adottato con decreto ministeriale del Ministero dell’Interno, sentito il parere del Ministero di Economia e Finanza e del Ministero della Salute.”

LA RELAZIONE ACCOMPAGNATORIA - Il decreto Dignità, si legge nella relazione accompagnatoria, regolando il divieto di pubblicità non ha tenuto conto della specificità delle case da gioco italiane la cui posizione va distinta in ragione di alcuni elementi:
la loro istituzione è legata a fonti normative specifiche;
il potere concessorio è affidato ad autonomie locali di importante rilievo nazionale per differenti ragioni o come nel caso della Valle d’Aosta di rilievo costituzionale;
le case da gioco sono gestite tutte da società pubbliche;
gli introiti generati dalle case da gioco contribuiscono per quote percentuali variabili in ciascun caso ai bilanci delle amministrazioni che detengono il potere concessorio;
tutti i casinò autorizzati contribuiscono con proprie risorse allo sviluppo dei territori di riferimento;
i casinò italiani hanno regole che consentono già oggi un gioco responsabile: le registrazioni all’ingresso, la tracciabilità delle operazioni di cambio, le inibizioni su richiesta del giocatore o delle famiglie;
i casinò italiani svolgono una funzione essenziale a supporto delle forze dell’ordine per la prevenzione e la repressione di reati, di tipo valutario e non solo, oltre a un controllo della criminalità organizzata;
le case da gioco autorizzate sono imprese poste ai confini del Paese che si confrontano sul piano economico e competitivo con operatori di oltralpe non soggetti ai limiti posti dal Decreto Dignità.
L’emendamento non libera le case da gioco dai limiti circa la pubblicità del gioco, ma riporta tali limiti alla normativa generale precedente (e comunque ancora applicabile) al cosiddetto decreto Dignità.
Inoltre, prevede un regolamento che ricostruisca un quadro di divieti aggiornati, che non faccia però venir meno le specificità delle case da gioco. Tale regolamento è affidato alla fonte ministeriale, quella del Ministero dell’Interno che ha un potere generale di controllo sulle case da gioco.

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