È vero, verissimo, che a Nova Gorica ci sono tanti casinò, ma qualificarla solo per la loro presenza è riduttivo e non veritiero. Questa, in estrema sintesi, è una delle constatazioni da cui parte la senatrice di Fratelli d'Italia Francesca Tubetti, nell'interrogazione ai ministri del Turismo Daniela Santanchè e della Cultura Alessandro Giuli, chieedendo di assumere iniziative nei confronti di quelle guide turistiche che descrivono in maniera inappropriata l'intero territorio del goriziano. Una questione di stretta attualità visto che “per l'anno solare 2025, le città di Gorizia e Nova Gorica sono state designate Capitale europea della Cultura transfrontaliera”.
Accade invece, racconta nella premessa alla sua interrogazione la senatrice Tubetti, che “la guida turistica Rough Guide Slovenia, pubblicata nel 2024 ed edita in Italia da Feltrinelli, con autore Darren Norm Longley, presenta rilevanti e gravi imprecisioni storiche ove, con riguardo alla città di Nova Gorica afferma: 'Situata 39 km a sud di Tolmin, nel cuore della Primorska centrale, la moderna città di Nova Gorica fu annessa all'Italia con il nome di Gorizia. Fino ad allora, nonostante si trovasse sotto la giurisdizione italiana dal 1920 in seguito al trattato di Rapallo, la comunità era rimasta prevalentemente di lingua slovena, ma dopo il trattato di Parigi, firmato nel 1947, la città fu assegnata all'Italia e gli sloveni rimasero senza capoluogo'" e che “la guida turistica Lonely Planet Slovenia, pubblicata nel 2024 ed edita da Lonely Planet Global, con autori Virginia DiGaetano, Iva Roze e Mark Baker, presenta affermazioni di particolare offensività quando, relativamente a Nova Gorica, scrive 'La città più grande della regione, Nova Gorica, è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2025 ed è una moderna cittadina universitaria che non offre molti motivi di fermarsi, ma ha un'interessante passato da città divisa", ed anche "non offre molti motivi di fermarsi se non i casinò dai quali dipende quasi esclusivamente la maggior parte dell'economia locale'”.
Descrizioni che non sono affatto piaciute alla senatrice, secondo la quale “i due menzionati paragrafi non offrono degno riconoscimento alla storia, travagliata ma considerevole, del territorio che quest'anno è stato invece premiato con il titolo di 'Capitale europea della cultura' proprio per la sua ricchezza in tutti gli ambiti culturali”. Inoltre, “le due guide turistiche menzionate sono tra le più note in commercio e, di conseguenza, simili affermazioni, oltre che non veritiere, potrebbero recare concreto danno alla reputazione e all'economia del territorio”.
Da qui la richiesta ai due ministri per sapere “quali interventi” vogliano intraprendere “per arrestare la diffusione di siffatte falsità storiche ed affermazioni diffamanti contenute nei testi menzionati” e “quali azioni di propria competenza vogliano avviare a tutela della buona fama del territorio del goriziano e dei possibili danni di reputazione ed economici che potrebbero derivare dalle citate screditanti pubblicazioni”.