Zuin: 'Dismissione Meeting & Dining prevista nel piano del Comune'
L'assessore al Bilancio e Partecipate del Comune di Venezia, Michele Zuin, evidenzia la dismissione della Meeting & Dining sia già prevista nel piano di dismissione delle partecipate.
Scritto da Anna Maria Rengo
"Invece che chiedere al Ministero delle Finanze (al quale i piani vengono inviati Ndr) il Sindacato poteva semplicemente leggere il piano di razionalizzazione delle partecipate pubblicato nel sito del Comune al seguente indirizzo: http://www.comune.venezia.it/node/5626 dove, proprio in applicazione del Tusp, si evidenzia come la Meeting & Dining Service Srl rientri tra le società di obbligatoria dismissione ai sensi all'art. 20 comma 2 lettera d) avendo chiuso in perdita gli ultimi cinque esercizi".
Lo afferma l'assessore al Bilancio e Partecipate del Comune di Venezia, Michele Zuin, dopo la lettera che l'Sgb ha inviato al ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione e avente per oggetto la società controllata dal Casinò di Venezia.
"Proprio alla luce di tale previsione il consiglio comunale ha approvato quanto segue: 'In considerazione del fatto che le attività della società sono indispensabili al funzionamento della Casa da Gioco si ritiene necessario analizzare in maniera compiuta le modalità tramite cui dismettere la partecipazione. Le possibili soluzioni sono una fusione per incorporazione semplificata con la Casinò di Venezia Gioco Spa o la cessione a terzi del ramo d'azienda legato ai servizi svolti nei confronti della Casa da gioco. I tempi di attuazione della dismissione sono stimati in circa un anno in quanto è necessario che previamente venga definito compitamente il nuovo piano industriale della Casa da Gioco al fine comprendere le dinamiche economico patrimoniali sia di una fusione che di una eventuale cessione del predetto ramo d'azienda rispetto alla sostenibilità economica e finanziaria della controllante'".
Venendo al tema dell'appalto vinto dalla Società (che è ancora in attesa dell'aggiudicazione definitiva) per la gestione delle Caffetterie dei Musei Civici "si rappresenta che detta attività risulta pienamente coerente con i dettami del Tusp in quanto il valore dell'appalto è di circa un milione di euro all'anno e quindi rientra all'interno del 20 percento di fatturato che le società pubbliche possono acquisire nel mercato ai sensi dell'art. 16 comma 3 del Tusp".