Informare i lavoratori e sottoporre i dubbi irrisolti all’attenzione degli organi di controllo, della proprietà e dell’opinione pubblica. "In poche parole: esercitare il diritto di critica". Queste le finalità dell'Operazione trasparenza programmata, al Casinò di Sanremo, dall'Ugl terziario.
A tale proposito, data la vastità della materia e la pluralità di argomenti da trattare, il sindacato di categoria ha carizzato una serie di iniziative informative, ciascuna delle quali sarà incentrata su di uno specifico tema.
Si inizia, in considerazione della rilevanza e dell’attualità dell’argomento, sollevando il problema delle selezioni. Come spiega in una nota Alessandro Romeo, responsabile comunicazione dell'Ugl terziario, "Abbiamo cercato di cooperare con l’Azienda per riavviare al meglio l’attività con proposte concrete e realizzabili. Abbiamo dato disponibilità di contenimento del costo del lavoro e massima flessibilità organizzativa ponendo due uniche condizioni: parità di trattamento tra i lavoratori; trasparenza nell’attuazione delle misure organizzative. Abbiamo chiesto informazioni sulla gestione del personale, in ultimo sull’impiego dell’orario straordinario, durante il periodo di chiusura: un diritto di informazione espressamente sancito nel nostro contratto", ma "ci è stato riferito che lo sciopero indetto dalla nostra Os, motivato da questa privazione di un diritto contrattuale, sia stato definito ironicamente 'unico', per il fatto che siamo stati gli unici a scioperare ad Azienda chiusa".
Nell'accettare l'ironia, Romeo ricorda tuttavia cha "la finalità dello sciopero era quella di avere risposte sul fatto che, durante il lockdown, mentre in tutta Italia vengono ventilati migliaia di licenziamenti, al Casinò si procedeva ad assunzioni e si impiegavano 4.163 ore di lavoro straordinario nell’anno 2020".
Il sindacalista prosegue: "Passata la tempesta, piacevolmente inebriati dalla riapertura del Casinò, l’attenzione sui costi è stata soppiantata dall’euforia dei ricavi. Ma noi ci siamo permessi comunque di rivolgere a Casinò Spa un invito alla massima prudenza sul contenimento delle spese, al fine di ridurre i rischi dell’ancora incerta situazione socio economica.
Siamo stati in seguito convocati d’urgenza per la firma di un accordo che avrebbe previsto sacrifici per tutti i dipendenti. Ci siamo presentati, consapevoli di dover responsabilmente accettare condizioni di maggior sfavore per i lavoratori, nel comune interesse alla continuità aziendale". Ma "siamo rimasti contrariati quando, insieme alle richieste di sacrifici, ci siamo visti annunciare l’immediata attivazione di selezioni per ispettori dei giochi lavorati".
Il sindacato non è dunque riuscito a comprendere una proposta che preveda "sacrifici per tanti dipendenti (di tutti i reparti), e promozioni per pochi dipendenti, (di un solo reparto), con conseguente aumento del costo del lavoro" e si chiede se tutti i lavoratori siano stati tenuti in debita considerazione, come quelli "delle slot, degli uffici amministrativi, dei servizi ausiliari".
Per ciascuno di questi ruoli "abbiamo chiesto, invano, incontri specifici, finalizzati alla funzionalità dei loro reparti in difficoltà: sicurezza dei luoghi di lavoro, appalti di servizi essenziali, carenze di organico, regolamenti ed istruzioni operative da aggiornare, manutenzione ed adeguamento dei sistemi informativi.
Tutte queste azioni, indispensabili alla regolare funzionalità di tutti gli altri reparti del Casinò, sembrerebbero essere state ritenute secondarie rispetto alle promozioni di livello del reparto giochi".
L'Ugl terziario, spiega Romeo, non è contrario alle selezioni, ma "gli altri dipendenti, che non ambiscono a personali promozioni di livello, ci hanno chiesto conto della subordinazione delle loro richieste. Istanze, queste ultime, riguardanti l’adozione di misure organizzative relative alla funzionalità di reparti produttivi e che non prevedono maggior costo del lavoro per l’Azienda" e dunque, "come sempre non ci siamo posti il problema della quantità di lavoratori che lamentano la privazione di un diritto", piuttosto "è la qualità di quello stesso diritto che riteniamo meritevole della nostra azione di lotta: il diritto di informazione e di trasparenza".