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Casinò St. Vincent, al via seconda fase di riduzione personale

11 novembre 2022 - 11:45

L'azienda avvia una nuova procedura di mobilità per 25 dipendenti, intanto al via pagamento prima rata concordato e confermata asta beni no-core.

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"Continua l'operazione di miglioramento del mix professionale che l'azienda sta conducendo, con un dialogo molto stretto con la controparte sindacale. In questo ambito, diamo al via a un nuova fase del processo di riduzione del personale che era già iniziato". Con queste parole l'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Rodolfo Buat, spiega il senso della lettera inviata alle Ooss e con la quale, ai sensi della legge 223 del 1991, comunica l'avvio delle procedure per arrivare a una riduzione del personale riguardante 25 lavoratori operanti presso l'Unità produttiva casa da gioco, su un organico complessivo al 31 ottobre 2022 di 335 dipendenti.

LA RIDUZIONE DEL PERSONALE - In particolare, il personale eccedente è così ripartito: 10 impiegati tecnici, 1 impiegato addetto ai servizi di accoglienza, 2 impiegati addetti alle casse di sala, 1 impiegato assistente di direzione, 2 impiegati addetti all'area marketing, 2 impiegati addetti all'ufficio acquisti, 1 impiegato addetto alla sala regia, 3 operati addetti alle manutenzioni varie, 2 operai addetti al condizionamento - elettricista e 1 operaio valletto.
La nuova procedura di mobilità, che dovrebbe portare a un accordo entro gennaio del 2023, fa seguito a quella di luglio, una mobilità volontaria per la quale erano pervenute una 50ina di richieste, più delle effettive disponibilità: "In quel momento la situazione aziendale non consentiva di prevedere un'operazione di questo genere, mentre ore si sono manifestate le condizioni per poterla mettere in piedi", spiega ancora Buat. L'accordo generale sulla mobilità, su cui si poggia anche il piano concordatario in itinere, prevedeva tre fasi, la terza delle quali dovrebbe svolgersi nell'aprile del prossimo anno, in relazione alle disponibilità economiche e ai riflessi organizzativi che esse comportano.
Nella nuova procedura avviata l'azienda scrive, infatti: "Permangno le necessità già illustrate nella procedura di riduzione di personale del 5 luglio 2022" e "in particolare il Piano industriale su cui è fondata la ristrutturazione del debito concordatario prevede un contenimento dell'organico e del costo del lavoro, oltrechè incrementi di produttività, da realizzare anche attraverso l'outsourcing di processi non operativi".
Nel sottolineare inoltre che "non si sono esauriti gli effetti della pandemia Covid" e che "è al suo apice la crisi internazionale legata alla guerra in Ucraina", la Società  sottolinea che "il contesto operativo descritto rende auspicabile un'attenzione agli strumenti disponibili di cambiamento del mix generazionale e professionale dell'azienda al fine di rendere la stessa competitiva e in equilibrio economico", obiettivi che "possono essere raggiunti prima di tutto attraverso una riduzione del personale in forza e in secondo luogo anche attraverso un cambiamento del mix professionale".

L'ITER CONCORDATARIO - L'iter concordatario prevede ovviamente anche il pagamento dei debiti ai creditori e buone notizie giungono su questo fronte. "Stiamo pagando la prima rata del concordato: circa 4 milioni di euro spettandi ai chirografari. Secondo il piano, questo debityo doveva essere pagato entro il 30 giugno 2023, ma lo stiamo facendo ora, contando di completare le procedure entro novembre, dunque con sette mesi di anticipo rispetto alle previsioni".

L'ASTA - Confermata inoltre la data del 18 gennaio 2023, per la nuova asta dei beni considerati no-core. Stavolta, le prospettive sembrano migliori e l'azienda è confidente che alcuni beni possano essere vendute, avendo già avuto riscontro di alcune manifestazioni di interesse per essi.

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