Licenziamenti al CoD Mediterranean, pressing dei sindacati sul ministero
I sindacati sollecitano il ministro del Lavoro a intervenire nei licenziamenti di massa alla City of Dreams Mediterranean, a Cipro.
Scritto da Mc
foto tratta dalla pagina Faceboook di City of Dreams Mediterranean
I sindacati Peo e Sek, che rappresentano i lavoratori del settore dell'ospitalità a Cipro, hanno rivolto un appello al ministro del Lavoro affinché intervenga nei recenti licenziamenti di massa presso City of Dreams Mediterranean, un nuovo casinò resort a Limassol, sulla costa meridionale dell'isola. L'operatore Melco ha confermato che 181 dipendenti sono stati licenziati, aumentando la tensione nel sito.
"Chiediamo l'intervento immediato del ministro del Lavoro, Yiannis Panayiotou, che il giorno dell'inaugurazione del casinò-resort si è impegnato a compiere sforzi per risolvere la questione", hanno annunciato i sindacati in un comunicato ufficiale.
I sindacati evidenziano un “ambiente di lavoro insicuro” nel resort, riferendo che i dipendenti devono affrontare una costante incertezza e la mancanza di protezione sindacale. Rivendicano inoltre un accesso limitato per i sindacalisti alle strutture del resort, contribuendo a creare un clima di "ansia sul posto di lavoro, intimidazione e negazione delle libertà fondamentali", oltre a varie minacce di licenziamento.
"I sindacati sono stati sopraffatti dalle lamentele dei lavoratori, sia dei lavoratori licenziati che dei lavoratori che continuano a lavorare in condizioni insicure perché non sanno se il giorno dopo qualcuno busserà alla loro porta per consegnare loro una lettera di licenziamento. Purtroppo l'assenza della tutela sindacale lascia i lavoratori vulnerabili e non protetti," affermano Sek e Peo.
A luglio, in occasione dell'inaugurazione del resort, i sindacati hanno organizzato una protesta, accusando l'azienda di non consentire l'accesso ai sindacalisti nei suoi luoghi di lavoro. I sindacati si impegnano ora a sostenere i dipendenti interessati e a fornire assistenza individuale secondo necessità.
In risposta, Melco ha attribuito i licenziamenti al conflitto in corso in Israele e Gaza, che ha influenzato drasticamente le operazioni commerciali del resort, portando ad una sostanziale riduzione dell'occupazione degli hotel e del numero di visitatori internazionali. L'azienda ha espresso rammarico per gli effetti negativi sui 130 dipendenti licenziati e sui 51 dipendenti in prova i cui contratti non sono stati prorogati.
L'operatore sottolinea che la selezione per il licenziamento si è basata sull'anzianità, in conformità con le leggi sul lavoro cipriote, e si è impegnato a offrire pacchetti ex gratia "oltre il minimo legale e al di sopra delle pratiche del settore".
Inoltre, l’azienda ha riferito che sta cercando nuove opportunità di lavoro per i dipendenti interessati, in collaborazione con altre aziende locali e internazionali.