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Riorganizzazione reparti al Casinò Sanremo, la base nell'analisi del mercato

24 ottobre 2023 - 11:54

Alcuni sindacati del Casinò di Sanremo premono per avviare un percorso di riorganizzazione dei reparti aziendali: indicazioni utili arrivano dall'osservazione del mercato nazionale.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Markus Spiske su Unsplash

Foto di Markus Spiske su Unsplash

“ ….C’è inoltre la nostra volontà di redigere una nota a verbale, che sarà inserita nel contratto collettivo, nella quale si presenta alla gestione un insieme di richieste, tra cui un preciso e sincero impegno ad iniziare in tempi brevissimi un percorso di riorganizzazione di tutti quei reparti aziendali che necessitano da tempo di ciò”
Con quanto immediatamente segue, senza voler insegnare ad alcuno anche perché non conosco la situazione sulla carenza organizzativa lamentata, introduco le motivazioni che mi incentivano a scrivere. Prima di tutto il perché del casinò e la natura delle entrate che ne derivano al Comune.
Regio decreto legge in data 22 dicembre 1927, n. 2448
Visto l’art.3, n. 2, della legge 31 gennaio 1926 n.100;
Ritenuta la necessità assoluta ed urgente di provvedere;
Sentito il Consiglio dei Ministri;
Sulla proposta del capo del Governo, Primo Ministro, Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’interno;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Art.1. E’ data facoltà al Ministro dell’interno di autorizzare, anche in deroga alle leggi vigenti, purché senza aggravio per il bilancio dello Stato, il comune di San Remo ad adottare tutti i provvedimenti necessari per poter addivenire all’assestamento del proprio bilancio e all’esecuzione delle opere pubbliche inderogabili.
L’articolo 19 del Decreto Legge n.318 del 1 luglio 1986 convertito in Legge n.488/86, dal titolo: Entrate speciali a favore dei comuni di  Sanremo e Venezia, recita al comma 1: “Le entrate derivanti ai Comuni di Sanremo  e Venezia alle gestione di cui al R.D.L. 22 dicembre 1927, n.2448 convertito dalla L. 27 dicembre 1928 n. 3125, nonché al R.D.L. 16 luglio 1936, n. 1404 convertito dalla L. 14 gennaio 1937 n. 62, sono considerate, fin dalla loro istituzione, entrate di natura pubblicistica da classificarsi nel bilancio al titolo I, entrate tributarie. Non si da luogo al rimborso delle imposte dirette già pagate”.
A mio parere si dovrebbe cercare una soluzione che abbracci le esigenze di tutte le parti in causa: il Comune tramite la gestione della casa da gioco dove è socio unico, mi pare, e tutti i dipendenti. Non è un segreto che gli introiti si dividono in netti e lordi, i secondi comprendono una parte dei proventi aleatori (mance) che, per il restante sono di competenza del personale tecnico di gioco.

G. tavolo

10.274.443

8.893.923

8.365.112

3.540.826

9.165.333

Slot

34.515.991

35.537.170

34.505.065

18.546.780

34.357.676

totale

44.790.434

44.431.093

42.870.177

22.096.606

43.523.009

presenze

205.012

191.715

188.678

82.968

174.973

I dati si riferiscono agli anni 2017, 2018, 2019, 2021 e 2022. L’ultima tabella esprime le quote di mercato negli anni indicati.
Mi sono premurato di mettere uno dopo l’altro il 20217 e il 2019 per poter immediatamente monitorare la differenza con il casinò di Campione chiuso.

G. tavolo

101.541.120

72.979.353

88.372.176

39.715.108

95.633.011

Slot

182.337.584

124.883.370

155.383.193

67.348.456

155.228.958

totale

283.878.704

197.862.723

243.755.369

107.063.564

250.861.969

presenze

2.029.238

1.238.420

1.581.591

539.700

1.268.641

Volendo proseguire l’indagine confrontando il 2018 con il precedente 2017 si potrebbe notare quanto la chiusura per circa 5 mesi di Campione possa aver influito sui ricavi netti di Sanremo.
La prima tabella fa riferimento al mercato di Sanremo per gli anni come specificati, la seconda al mercato nazionale,  l’ultima, lo ripeto, alle quote di mercato di Sanremo. Spero che i dati in mio possesso siano esatti ma, eventualmente, non lo fossero, me ne scuso anticipatamente. Si tratta di dati che nel tempo ho raccolto da diverse pubblicazioni e che avrei anche potuto inserire malamente nel computer o negli appunti a mie mani. Ma ora, dopo l’esposizione che precede, aggiungo l’incidenza percentuale delle singole entrate sul totale per Sanremo nel mercato nazionale, appunto le quote di mercato.

G. tavolo

10,12%

12,19%

9,47%

8,94%

9,58%

Slot

18,93%

28,46%

22,21%

27,54%

22,13%

totale

15,78%

22,46%

17,59%

20,64%

17,35%

presenze

10,10%

15,48%

11,93%

15,37%

13,79%

Termino con l’esposizione di un dato prettamente statistico che si riferisce a quanto teoricamente ogni presenza ha perduto o nei giochi da tavolo o alle slot e in totale.

G. tavolo

50.12

46,39

44,34

42,79

52,38

Slot

168,36

185,36

182,88

223,54

196,36

totale

210,48

231,76

227,21

266,33

248,74

Segue la descrizione dei giochi da tavolo e  relativi ricavi per Sanremo.

30/40

 

 

- 66.560

 

 

poker

1.121.687

921\.108

1.103.623

552.036

1.312.024

Tornei poker

239.621

643.870

396.580

265.133

988.194

Roul. francese

4,469.921

2.919.971

3,339.960

1.631.529

2.417.399

Fair roulette

1.386.105

1.365.734

1.362.879

402.572

2.133.135

craps

 

29.235

 

 

 

Punto banco

1.649.432

1,591.578

1.138,189

98.923

718.396

Chemin de fer

 

 

 

 

 

Back jack

l1.307.377

1.246.638

1.090.441

599.633

1.596.185

totale

10.274,143

8,718.134

8.365.112

3.549.826

9.165.333

Desidero evidenziare che il 2021, causa la pandemia, non è stato lavorato per intero e non ne conosco il tempo specifico.
E’ da tutti conosciuto che l’importo dei proventi aleatori a mani della gestione, rappresentando un ristoro dei costi, in definitiva rappresenta un beneficio per il Comune. Nei termini utilizzati per la sua istituzione e per la conseguente logica classificazione della natura giuridica assegnata ai proventi si dovrebbe considerare l’utile di bilancio e la quota contrattualmente prevista. In questo si può trovare una soluzione buona per tutti: la ricerca della qualità del gioco tramite una diversificazione dell’offerta che manca e di nuovi “prodotti”. 
L’osservazione del mercato nazionale potrebbe fornire adeguate indicazioni; l’intento, per mio conto, dovrebbe mirare, tramite la cerca della qualità, ad incrementare i ricavi in particolare i giochi da tavolo onde permettere un migliore trattamento retributivo ponendo mente al premio di risultato e al relativo trattamento. 
Probabilmente ne beneficerebbero tutti i dipendenti e, ciò che maggiormente rileva, il Comune e, conseguentemente, la continuità occupazionale.
In precedenza ho fatto cenno alle mance e, allo scopo di non essere male interpretato, intendo precisare quanto di seguito e tutto convergente in un unica direzione a  mio personale avviso.
Non vorrei essere frainteso ma preferisco la chiarezza e, quindi, con la possibilità concreta di essere preso come colui che mette i puntini sulle i, sarò un pochino lungo.

Il primo beneficiario della mancia è, indiscutibilmente, il croupier. Il gestore non ha titolo originario a parte della vincita (cioè la mancia); d’altro canto sarebbe paradossale che partecipi alla vincita chi, perdendo, la deve finanziare: il gestore. Il fatto che quest’ultimo soggetto partecipi ad una parte delle mance, fondato su un patto o un accordo di devoluzione con il quale i lavoratori consentono al datore di lavoro di sottrarre parte di quanto elargito da terzi (Cassazione, 9 marzo 1954, n. 672) …… ……..
La mancia è una parte della vincita. La sentenza n.1776 del 18 maggio 1976 della Sezione Lavoro della Suprema Corte di Cassazione, a proposito della mancia al croupier, recita: “ Il sistema mancia è retto da un uso normativo - si ricava dall’indirizzo  consolidato della giurisprudenza dal 1954 – tanto consolidato quanto idoneo ad assumere un ruolo di fonte secondaria del regime giuridico proprio del particolare rapporto che obbliga il giocatore vincente ad elargire una parte della vincita al croupier e questi a ripartirla con gli altri addetti ed il gestore … …...
L’art. 3 del Decreto n.314 del 1997 ha statuito che le mance, specificando ai croupier sono reddito di lavoro dipendente e sono soggette ad imposta sul reddito delle persone fisiche per il 75 percento dell’importo percepito nell’anno. Lo stesso importo è soggetto a contribuzione pensionistica da parte del datore di lavoro e a relative ritenute a carico del lavoratore dipendente.
Ma troviamo conforto anche nella sentenza del Tribunale di Venezia del 19 febbraio 1975 che riporto:  …..E’ pacifico  che le mance in questione sono elargite dai giocatori vincenti ……. Le mance provengono pertanto da un terzo e sono corrisposte in occasione della vincita del donante, distinguendosi così dalle mance che possono venire ….. che sono in relazione con il rapporto di sevizio …..  Esula, infatti, dalle mance in questione ogni carattere rimuneratorio poiché le elargizioni vengono fate dai giocatori vincenti non a compenso di un servizio reso ma per atto di mera liberalità ….” Ed ancora: “… Neppure è possibile configurare le mance come partecipazione agli utili dell’impresa. Le mance …… essendo elargite in concomitanza con una perdita da parte del gestore …… .”

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