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Mario Cervi (Il Giornale): "Senza lo Stato il gioco prospererebbe nell'illegalità"

14 maggio 2013 - 10:48

Non solo critiche al settore del gioco. Dopo Gian Antonio Stella un altro, autorevole giornalista si aggiunge al novero di quanti vedono nel gioco pubblico, gestito dallo Stato, l'unico argine a quello clandestino nelle mani della malavita organizzata. Oggi tocca a Mario Cervi, che nella sua rubrica sul Giornale.it risponde a un lettore critico nei confronti della legalizzazione del gioco.

Scritto da Redazione GiocoNews

"Lei ragiona come se, astenendosi lo Stato dal legalizzarlo, l'azzardo si estinguerebbe" scrive Cervi. "Invece non si estinguerebbe per niente, prospererebbe nella clandestinità senza nessun vantaggio per le finanze pubbliche. Stando così le cose l'alternativa non è tra il giuoco e il non giuoco, ma tra il giuoco legale, che consente importanti introiti allo Stato, e il giuoco illegale che consente importanti introiti soltanto alla malavita organizzata. Se questo è il dilemma, la risposta mi pare ovvia".

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