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Zerbetto: 'Ci vuole una cultura del gioco, proibire non serve'

23 gennaio 2018 - 09:51

Il professor Riccardo Zerbetto presenta in Senato il libro “Il senso del gioco”, edito da Gn Media.

Scritto da Sm
Zerbetto: 'Ci vuole una cultura del gioco, proibire non serve'

Roma - "È un onore raccogliere in un libro, dopo 17 anni che mi occupo di gioco con vincita in denaro, la mia esperienza sul tema. Il gioco è una attitudine dell'essere umano che però va gestita bene, soprattutto perché ci sono alcuni essere umani che possono avere un approccio sbagliato".

Ad affermarlo è il professor Riccardo Zerbetto, medico psichiatra, direttore scientifico di Orthos, una delle prime organizzazioni per lo studio e il trattamento dei giocatori di azzardo in Italia, alla presentazione del suo nuovo libro “Il senso del gioco. Tra competizione, vertigine, caso e responsabilità: la sfida del giocatore e quella delle istituzioni”, pubblicato da Gn Media – editore del network GiocoNews.it – oggi, martedì 23 gennaio, nella Sala degli atti parlamentari della Biblioteca del Senato a Roma.

"Il Governo ha il compito di elaborare una strategia sul settore, per mettere in atto elementi di tutela. L'industria produce e fa il suo mestiere e non può essere per questo additata. Però occorre che vi siano dei paletti per tutelare coloro che hanno problemi. Il problema vero è la frammentazione legislativa e la mancanza di una legge quadro sul gioco. Evidentemente la cosa non è facile da raggiungere ed è anche giusto che vi siamo delle decisioni specifiche a livello locale, ma occorre trovare regole comuni e certe per evitare che ci sia una eccessiva frammentazione normativa", prosegue Zerbetto.
 
"Giocare non significa farsi del male e per questo ci vuole una cultura del gioco. Il proibizionismo non è una alternativa, e lo si è visto bene con l'alcol negli Stati Uniti. Accusare l'industria del gioco non è la soluzione. Sposta solo il problema. La vera carenza sono stati i governi che non hanno voluto rinunciare agli introiti del gioco, ma non hanno realizzato una normativa adeguata. Bisogna lavorare su questo. Concluderei applicando al gioco una massima che Mao Tze Tung applicava al lavoro: giocare tutti ma giocare poco … o comunque non troppo e male. Bisogna avere il coraggio di fare innovazione anche nel campo della salute e della prevenzione del gioco patologico. Anche rinnovando il sistema di aiuto per i giocatori patologici. Rivedrei al ribasso anche il tema del premi delle slot. Per le Vlt è giusta la loro gestione in luoghi specifici", chiosa il professore.

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