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Enada Roma, filiera a convegno: 'Difendere dignità del gioco legale'

08 ottobre 2019 - 11:20

Associazioni della filiera del gioco legale a confronto nel convegno di apertura di Enada Roma, ecco tutti gli interventi.

Scritto da Ca
Enada Roma, filiera a convegno: 'Difendere dignità del gioco legale'

Roma - "Vorremmo parlare con lo Stato prima di ricevere nuove misure restrittive. Ma questa volta non potremo sopportare ulteriori aggravi e innalzamenti di tasse. Non possiamo sostituire il parco macchine ancora una volta se dovesse cambiare il payout. Non hanno capito ancora i numeri del settore e abbiamo cercato di spiegarli".

 

Così il presidente di Sapar, Domenico Distante, apre il convegno introduttivo della 47a edizione di Enada Roma, in corso da oggi, 8 ottobre, fino a giovedì 10.

 

Il segretario dell'Utis, Stefano Sbordoni, ricorda che "una ricerca condotta a Salerno certifica che il gioco è un flusso costante e immanente nei secoli. L’erosione di gettito fiscale è un danno erariale? Se il riordino deciso nel 2017 nella Conferenza Stato Regioni non viene applicato si produce un danno erariale. Il gioco c’è e ci sarà sempre. Faccio un appello alla politica che ci rappresenta perché l'abbiamo scelta per amministrare e organizzare la nostra nazione. Dobbiamo conquistare sempre maggiore credibilità smarcandoci dalle polemiche di basso livello in cui siamo stati coinvolti. Ridiamo dignità di authority a chi viene ormai appellato come regolatore. Non è vero che sia un esecutore e applicatore di norme. Se il riordino non viene mai effettuato deve essere ridata maggiore dignità al regolatore stesso".
 
 
Italo Marcotti, vicepresidente di Sistema Gioco Italia e presidente di Federbingo, invece evidenzia che "sono centinaia di migliaia di famiglie che lavorano nel gioco, ma sembra che non conti più nulla. Ci hanno detto che sono posti di lavoro che possono essere persi e che rinasceranno in altri settori di cui, però, non abbiamo traccia. Testo e musica del Movimento 5 Stelle che, tra l’altro, non ha creato neppure un posto di lavoro. Parliamo di aziende di pochissime persone, anche uno o due a società. Ma non c’è più possibilità di fare impresa perché alcuni dipendenti non possono neanche prendere mutui e le banche non accettano le nostre aziende per conti e finanziamenti. Dall’altra parte ci sono lobbisti veri e propri come l’onorevole Paola Binetti e altri parlamentari che hanno trovato 100 milioni di euro per il terzo settore. Dobbiamo far capire che il gioco legale conta a livello di consenso perché dall’altra parte si muovono in questo modo e noi siamo danneggiati da vere e proprie lobbies che lo fanno per interessi. Bisogna dire con forza che il gettito crollerà per effetto delle leggi regionali. Dobbiamo avere più credibilità come settore. Dobbiamo allearci con chi alza la serranda e con chi gestisce il gioco: i concessionari. Siamo disuniti e con un livello di reputazione davvero molto basso".
 
 
Infine Gennaro Parlati di Acmi conclude: "Parliamo sempre di contrasto al gioco ma solo su alcuni concetti. Non c’è una reale volontà di contrasto. Basti pensare alla norma sulle AwpR dove c’è già tutto. Stiamo aspettando le specifiche della tessera sanitaria ma rischiamo di non poter produrre nulla a dicembre 2019. La tutela del giocatore e la lotta alle ludopatie è solamente un grande bluff, una grande bufala".
 

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