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Fase 3: riapertura sale gioco e scommesse con controlli dei concessionari

30 aprile 2020 - 09:30

Sempre più probabile che dal 18 maggio la ripartenza delle attività sul territorio possa essere differenziata per regione; con possibile impatto su giochi e scommesse, quando arriverà la 'fase 3'.

Scritto da Riccardo Calantropio, esperto di giochi e scommesse
Fase 3: riapertura sale gioco e scommesse con controlli dei concessionari

 

Mentre prende sempre più piede l'ipotesi di una ripartenza delle attività economiche e commerciali non soltanto in maniera graduale ma anche differenziata per regione, nonostante le varie polemiche politiche in corso e lo scontro tra governi e amministrazioni locali, la notizia può essere considerata positiva per il settore del gioco, qualora consenta la ripartenza anticipata per alcuni, anche se al contempo potrebbe dar luogo a degli episodi comportamentali che potrebbero indurre le regioni che apriranno dopo a una maggiore cautela e, quindi, a una possibile penalizzazione per tutto il settore nazionale.

Per questo è importante che l'industria riesca a far sentire la propria voce e le proprie esigenze. Del resto, le problematiche che riguardano le sale gioco e le sale scommesse hanno delle peculiarità che non hanno altri esercizi commerciali. Nella grande maggioranza dei casi hanno una clientela fidelizzata per almeno l’80 percento e una clientela occasionale inferiore al 20 percento: percentuali di fidelizzazione che crescono nella fetta di clientela che staziona, e che può quindi creare assembramento.

Diventa quindi fondamentale, nella fase della riapertura, non solo la definizione preventiva di una serie di regole stringenti da adottare all'interno di questi locali ma anche – e soprattutto – garantire il totale rispetto, per la salvaguardia dei consumatori e per la tutela dell'intera filiera, che rischierebbe di essere ulteriormente penalizzata dall'eventuale inadempienza di alcuni soggetti, anche se si trattasse di casi isolati. Ma se le rappresentanze di categoria hanno già individuato alcuni criteri condivisi atti a garantire la messa in sicurezza degli ambienti di gioco e degli esercizi, un'ulteriore attività che potrebbe essere realizzata sarebbe quella di vedere i concessionari fautori di un controllo diretto del punto vendita, attraverso del proprio personale, attraverso dei sopralluoghi a campione, per esempio a cadenza bisettimanale o con altra periodicità, e anche senza preavviso, intervistando i terminalisti, oltre che i preposti, sull’andamento della sala per garantire il rispetto delle norme igienico sanitarie, e di tutte le altre misure, al fine di non compromettere l’intero settore. Oltre ad affidarsi alla serietà dei singoli gestori, dunque, si potrebbero allestire controlli ulteriori, magari anche prevedendo pene severe per gli inadempienti.

 
Questo sistema di controllo ulteriore potrebbe evitare a monte, scoraggiandoli, eventuali atteggiamenti distratti o meno rigorosi da parte di alcuni gestori o esercenti, a garanzia e tutela dell'intero sistema. Offrendo anche un'ulteriore garanzia allo Stato e all'autorità competente rispetto ai livelli di sicurezza garantiti che gli operatori si impegneranno a rispettare alla riapertura. Fermo restando che lo Stato, attraverso la pubblica amministrazione, potrà comunque individuare le normali forme di controllo e ispezione dei locali, anche attraverso gli “agenti sotto copertura” previsti dall’ultima manovra finanziaria: anche se, con tutta probabilità, al giorno d'oggi potrebbe diventare difficile avere personale sufficiente da impiegare, tenendo conto delle tantissime varie esigenze legate alla riapertura di tutti i settori. Ma a maggior ragione, il ruolo dei concessionari, in logica di auto-tutela, potrebbe svoglere un ruolo importante anche a livello di garanzia.

In conclusione, quindi, ben vengano le riaperture anticipate in alcune regioni, che potrebbero fare da pilota per le altre, meglio ancora se accompagnate da controlli straordinari da parte dei concessionari, che possano garantire il rispetto di tutte le norme, aumentando anche il livello di fiducia nei confronti del comparto.

 

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