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Rapporto Uif: '2019, Sos dei prestatori di gioco a +27,7%'

01 luglio 2020 - 11:43

Il Rapporto 2019 dell'Uif (Bankitalia) evidenzia crescita delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai prestatori di servizi di gioco del 27,7 percento rispetto al 2018.

Scritto da Redazione
Rapporto Uif: '2019, Sos dei prestatori di gioco a +27,7%'

Nel 2019 sono state 6.470 le segnalazioni di operazioni sospette inviate dai prestatori di servizi di gioco secondo il Rapporto dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Bankitali, appena pubblicato. Circa il 27,7 percento in più rispetto al 2018, quando le Sos registrate furono 5.067.

Nel 2019 il flusso segnaletico dei prestatori di servizi di gioco, dopo il marcato incremento osservato nell’anno precedente (+94,9 percento nel 2018), “ha continuato ad aumentare, per quanto a ritmi più contenuti“, rimarca il Rapporto. "Il trend è interamente riconducibile all’aumento di segnalazioni rivenienti dagli operatori di gioco su rete fisica (+58,7 percento, da 2.728 a 4.330 segnalazioni), a fronte di una diminuzione di quelle inviate dagli operatori di gioco online (-8,5 percento , da 2.265 a 2.072 ). In lieve diminuzione anche il contributo delle case da gioco che passa da 74 a 68”.
 
Nel complesso, fa sapere ancora la Uif, “gli andamenti osservati evidenziano il peso sempre maggiore assunto dalle segnalazioni che provengono dagli operatori attivi nel settore dei giochi e in quello dei servizi di pagamento. La recente creazione, all’interno della Uif, di una divisione specializzata nella lavorazione delle segnalazioni provenienti da tali categorie si prefigge di valorizzare le peculiarità del elativo flusso informativo.
Sono attesi anche benefici dal recente rilascio di uno schema segnaletico specificamente destinato agli operatori di gioco (oltre che agli emittenti di carte di pagamento e agli exchangers di valute virtuali) volto a favorire una più agevole e al contempo accurata rappresentazione dell’operatività sospetta tipica di tali categorie di soggetti”.
 
Si cita il gioco anche fra le “iniziative di dialogo” avviate dalla Uif nel 2019, ricordando che “un’attenzione particolare è stata dedicata agli operatori dei settori dei giochi, delle carte di pagamento e delle valute virtuali, destinatari di un importante progetto di integrazione e standardizzazione del contenuto informativo delle segnalazioni di propria competenza. A tal fine, sono stati organizzati tre incontri specifici con i principali segnalanti di ciascun comparto per presentare le nuove modalità segnaletiche. L’occasione ha consentito di porre le basi per una più efficace collaborazione che dispiegherà i propri effetti non appena le nuove modalità saranno utilizzate a pieno regime da tutti i soggetti interessati”.
Iniziative di collaborazione sono state “intraprese anche con il ministero dello Sviluppo economico e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm), in relazione a operatività concernenti, rispettivamente, società fiduciarie e operatori di gioco. L’Adm ha trasmesso alla Uuf diverse informative che hanno consentito all’Unità di effettuare approfondimenti su flussi finanziari anomali, anche a livello internazionale. Gli scambi informativi con le citate autorità potrebbero subire una battuta d’arresto a seguito dei nuovi limiti introdotti dal D.lgs. 125/2019 in materia di collaborazione nazionale”.
 
I CASI DALL'ESTERO - Nel corso dell’anno sono inoltre pervenute 11.017 segnalazioni di operazioni sospette cross-border, trasmesse da altre Fiu europee e relative a casi che presentano rilevanti collegamenti con l’Italia. "Dagli scambi con controparti estere si legge ancora nel rapporto della Uif - emerge che la criminalità organizzata è particolarmente attiva anche nella gestione di attività di gioco su scala transnazionale. Nell’Unione europea il settore dei giochi è caratterizzato da una rapida crescita: nel 2020 si stima che il fatturato dei giochi online possa raggiungere i 25 miliardi di euro (ammontava a circa 16,5 miliardi di euro nel 2015); quello su rete fisica è stimato pari a circa 82/84 miliardi di euro (rispetto a circa 77,5 miliardi nel 2015). L’aggiornamento della valutazione sovranazionale dei rischi (Supranational Risk Assessment) individua il settore dei giochi e delle scommesse tra quelli esposti a significativi rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. L’attenzione è rivolta sia ai servizi di gioco tradizionali (raccolta e gestione di scommesse, sale bingo, casinò, slot machine, lotterie, poker) sia a quelli prestati online. Le minacce provengono prevalentemente da: i) infiltrazioni nella proprietà di esponenti della criminalità organizzata; ii) manipolazione di partite per determinare il risultato e alterare le scommesse; iii) acquisto di biglietti vincenti o realizzazione di scommesse sicure utilizzando diversi conti e puntando su ogni possibile risultato al fine di ridurre o eliminare la possibilità di perdita; iv) acquisto di fiches, tokens o trasferimento di risorse tra conti di gioco; v) sviluppo di piattaforme online non autorizzate da parte di organizzazioni criminali".
 
LA VALUTAZIONE SOVRANAZIONALE DEI RISCHI - Il nuovo Rapporto analizza i rischi per comparti di attività, i metodi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo più utilizzati, le diverse vulnerabilità nei settori finanziario e non finanziario. “Il contante si conferma lo strumento più usato dai riciclatori per trasferire velocemente fondi; esso è anche il principale presupposto per la segnalazione di operazioni sospette. Rimane significativo il livello di rischio connesso agli strumenti 'liquidi' assimilabili al contante. Nel comparto non finanziario i rischi sono collegati alla difficoltà nell’identificazione della titolarità effettiva e ai limiti derivanti dal segreto professionale. Per il settore dei giochi si conferma che l’esposizione al rischio è alta per i prodotti online (volumi significativi, operatività a distanza) e bassa per i bingo”.
 

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