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Spagna limita la pubblicità al gioco, verso il no al 'total ban' dell'Italia

05 febbraio 2020 - 12:14

Il ministro spagnolo Alberto Garzón incontra i vertici di CeJuego sui limiti alla pubblicità del gioco, dovrebbe saltare il 'total ban' all'italiana. Valencia e Madrid puntano sul distanziometro.

Scritto da Redazione
Spagna limita la pubblicità al gioco, verso il no al 'total ban' dell'Italia

Probabilmente, o almeno la speranza è quella, la Spagna non seguirà "l'esempio" dell'Italia nella regolamentazione della pubblicità al gioco.

Secondo i rumours che circolano fra i media di settore esteri, la soluzione che dovrebbe arrivare sul tavolo degli operatori del gambling - grazie ad un confronto fra il ministro del Consumo Alberto Garzón e i vertici di CeJuego, storica associazione che riunisce i principali concessionari del Paese – potrebbe essere un divieto di promozione del gioco dalle 6 alle 22.

Le nuove regole pubblicitarie dovrebbero contemplare anche un requisito per gli annunci di scommesse sportive da pubblicare solo durante i periodi di relatività (ad esempio, una partita di calcio) e un limite massimo al numero di annunci di gioco che possono apparire in ogni singola interruzione dell'azione.

 

Gli operatori spagnoli del gioco, dal canto loro, hanno cercato di anticipare le mosse del Governo stilando un nuovo codice volontario di moderazione per la promozione dei propri prodotti.
 
Come in Italia, i nuovi limiti però non dovrebbero riguardare le lotterie statali. Nonostante il direttore generale di CeJuego, Alejandro Landaluce, abbia in passato chiesto al Governo di regolamentare il gioco "senza fare distinzioni" tra operatori privati ​​e gestiti dallo Stato, quindi comprendendo anche le lotterie Selae e Once.
 
 
LIMITI E DISTANZIOMETRI A VALENCIA E MADRID - E intanto, le città spagnole, come accade nel nostro Paese ormai da anni, stanno iniziando a regolamentare in ordine sparso la materia, con regolamenti locali. A cominciare da Valencia, dove nei prossimi giorni dovrebbe essere approvata l'istituzione di una distanza minima di 850 metri tra le attività di gioco e le scuole, i centri sanitari e sportivi. Tali esercizi dovranno essere chiusi o spostati quando avranno terminato la licenza loro concessa al momento dell'apertura e che avrà una durata di dieci anni.
Tali norme saranno valide anche per i terminali di scommesse presenti negli esercizi pubblici.
Oltre a sospendere le licenze di questi dispositivi per quattro anni e non rinnovarli nel caso in cui si trovino entro i 850 metri indicati, verrà approvato un sistema in modo che rimangano spenti e che possano essere attivati solo con l'autorizzazione del proprietario dei locali. Quanto alle slot, al momento non verranno concesse più licenze.
La nuova legge sui giochi non imporrà solo nuove restrizioni per le distanze minime, ma comporterà anche la revisione della struttura esterna dei locali per eliminare i cartelli pubblicitari luminosi e le luci a Led presenti in molti locali per catturare l'attenzione.
Stessa storia nella capitale della Spagna, visto che la Comunidad de Madrid prevede di aumentare la distanza minima tra i centri educativi e le sale da gioco, nel nuovo decreto che pianifica questa attività.
Il provvedimento sarà retroattivo da novembre 2019, momento in cui è stata annunciata la sospensione temporanea di nuove autorizzazioni per l'apertura di giochi collettivi di denaro e fortuna, sale da gioco del territorio. Il distanziometro, in questo caso, dovrebbe salire fino a 500 metri.
Il governo regionale prevede inoltre di modificare la legge sul gioco per regolare la pubblicità e inasprire le sanzioni pecuniarie, che raggiungeranno i 600mila euro, per chi consente ai minori di entrare in questi locali.
 

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