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Usa: associazione sale giochi porta lo Stato in tribunale sul lockdown

25 maggio 2020 - 11:21

Un'associazione commerciale negli Stati Uniti sta portando le sue autorità statali in tribunale per le  restrizioni sui cittadini nell'uso di macchine a gettoni in bar, ristoranti e altre località.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Usa: associazione sale giochi porta lo Stato in tribunale sul lockdown

 

La Ohio Coin Machine Association si è detta “sconvolta” della decisione adottata dal Governatore Mike DeWine che ha optato per il divieto rivolto ai cittadini di utilizzare apparecchi da intrattenimento nei locali pubblici, parlando di “utilizzo di doppi standard”, visto che al pubblico non è ugualmente vietato l'uso dei chioschi della lotteria statale che si trovano anche quelli nei bar.

Una restrizione che pare ancor più assurda pensando che, ad essere vietati, non sono giochi di azzardo, ma quelli di puro intrattenimento. Come arcade, flipper, biliardi e così via.

La causa è stata intentata presso il Common Pleas Court del Lake County lo scorso 21 maggio, accusando i funzionari statali di eccedere nell'uso della loro autorità legale in base a una legge statale di emergenza sanitaria, secondo quanto riportato dalla rivista specializzata Replay.
Andy Shaffer, della società distributrice Shaffer Entertainments, commenta: "Riteniamo che ciò sia vergognoso e non etico. Non puoi giocare a biliardo anche se si tratta di un gioco socialmente distanziato, ma puoi usare i touchscreen delle lotterie di Stato?".
 
SITUAZIONE SIMILE IN ITALIA? - Una situazione simile, del resto, sta avvenendo anche in Italia, dove in modo simile vengono applicate restrizioni difformi in vari settori dell'economia e in diverse tipologie di locali pubblici, che spesso non sembrano dettate da motivazioni sanitarie e di sicurezza più in generale. Tenendo anche conto che nel nostro paese, proprio come nell'Ohio, tali restrizioni riguardano anche i giochi di puro intrattenimento. Non è un caso, infatti, che anche nella Penisola c'è già chi ha pensato di rivolgersi ai tribunali amministrativi per veder riconosciuto il propro diritto a operare attraverso l'adozione di protocolli di sicurezza che sono già disponibile, ma non ancora validati dal governo. 

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