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Irlanda: giochi nel caos, ripartono i bookmaker per poi chiudere

17 giugno 2020 - 08:00

I bookmaker in Irlanda hanno dovuto chiudere, subito dopo la ripartenza, a causa di una legge confusa.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Irlanda: giochi nel caos, ripartono i bookmaker per poi chiudere

Dopo la ripartenza dei giorni scorsi, apparentemente in conformità con la “fase 2” stabilita dal piano nazionale, i bookmaker irlandesi devono di nuovo abbassare le saracinesche, a causa di uno strumento statutario di sanità pubblica che impone agli oltre 800 negozi di scommesse di tenere ferme le operazioni di raccolta delle giocate. Spostando, a quanto pare, di nuovo in avanti la data di ripartenza al prossimo 29 giugno, nonostante l'incredulità degli addetti ai lavori i quali, dopo essersi preparati per la ripartenza a fine mese, come da indicazioni precedenti, avevano nuovamente cambiato i piani ed erano tornati a operare in linea con i consigli del governo sulla ripartenza accelerata delle attività economiche, successivamente adottati, dai quali si era capito che anche i betting shop potevano riaprire da lunedì 8 giugno. Ma a quanto pare, così non è. O, meglio, le regole sembrano essere cambiate in corso d'opera con la Irish Bookmakers Association (Iba) sta cercando di ottenere chiarimenti sulle regole dal governo irlandese.

Nel frattempo, tuttavia, i brand più popolari nel paese, come Paddy Power e Ladbrokes, hanno serrato le proprie attività. Mentre altre società hanno deciso di andare avanti lo stesso, in attesa di chiarimenti certi.
Secondo quanto dichiarato dal presidente di Iba Sharon Byrne all'Irish Times, lo strumento statutario sopra citato conterrebbe una menzione specifica riferita ai negozi di scommesse.
"Il governo ha pubblicato uno strumento statutario la scorsa settimana", ha detto. "È diventato disponibile solo per noi lunedì. Qui si elencano i settori che non sono inclusi nella vendita al dettaglio non essenziale ai fini dell'accelerazione delle aperture e tra questi si elencano i negozi di scommesse autorizzati”. Dichiarando semplicemente i bookmaker autorizzati secondo la legge sulle scommesse del 1931, sezione 27.
"Questo è diverso da quello che abbiamo capito che doveva essere il programma accelerato del governo e i nostri negozi avevano aperto l'8 giugno".
La notizia è stata appresa dagli addetti ai lavori con estremo sconforto, anche perché arriva proprio nel mezzo del festival di corse Royal Ascot, tra gli eventi più attesi dai bookmaker e dai giocatori.

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