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Regno Unito: rimpasto di Governo, l'industria del gioco teme regole più dure

04 ottobre 2021 - 09:51

La nomina a nuovo ministro di Chris Philp - noto per le sue posizioni dure verso il gioco - preoccupa l'industria del Regno Unito in vista della revisione del Gambling act.

Scritto da Michael Haile
Regno Unito: rimpasto di Governo, l'industria del gioco teme regole più dure

L'industria del gioco con vincita in denaro del Regno Unito ha un nuovo referente. A seguito del recente rimpasto di gabinetto guidato dal premier Boris Johnson, c'è infatti un nuovo sottosegretario di Stato presso il Dipartimento per il Digitale, cultura, media e sport (Dcms).

Si tratta di Chris Philp, che sostituirà John Whittingdale e supervisionerà anche il completamento della revisione del Gambling act del 2005.

Ci si aspetta che Philip prenda una posizione più dura nei confronti degli operatori del gioco rispetto al suo predecessore, dato che in precedenza ha fatto una campagna per una regolamentazione più severa dei terminali di scommesse a quota fissa (Fobt) anche prima che il limite di puntata di 2 sterline fosse implementato nel 2019. Una differenza lampante rispetto a Whittingdale, che aveva guidato un comitato che precedentemente aveva proposto un'espansione delle macchine prima che assumesse il suo ruolo nella supervisione del mercato del gioco.

 

Il nuovo capo di Philips è Nadine Morris, che sostituisce Oliver Dowden come segretario di Stato per il Dcms, anche lei promossa nell'ambito dello stesso rimpasto. Come nuovo segretario di Stato per il Dcms, Dorries avrà una vasta gamma di responsabilità da supervisionare. Dorries è stata una sostenitrice di lunga data di Boris Johnson, il che può spiegare in qualche modo la sua nomina a ruoli governativi di alto livello. Molti commentatori politici hanno suggerito che Johnson premi la lealtà sopra altre caratteristiche.
Le sue opinioni sul gioco con vincita in denaro sono un mistero, ma è stata una assidua sostenitrice dell’ippica britannica e precedentemente un membro del gruppo parlamentare All-party racing and bloodstock industries group. È stata anche vista ai principali eventi ippici, come il Royal Ascot e il Qipco Champions Day.
Nadine Dorries è il decimo segretario Dcms in altrettanti anni. La posizione di segretario di Stato per il Dcms sembra passare attraverso continui cambiamenti, quindi c'è un'inevitabile mancanza di continuità ed esperienza.
 
L'industria del gioco e il regolatore troveranno certamente la mancanza di stabilità preoccupante considerando gli impegnativi cambiamenti normativi che sono all'orizzonte. Inoltre, Il Dcms sta anche gestendo la quarta competizione per la licenza del National Lottery, che è stata ritardata a causa della pandemia. L'industria ha due apprensioni a questo proposito: primo, ci saranno ulteriori ritardi mentre i nuovi ministri si insedieranno nel nuovo incarico; secondo, il cambiamento al vertice potrebbe presagire una visione meno benevola del settore. Tuttavia, l'industria può ancora contare sul appoggio di vari settori nel Parlamento.
Quando il Governo laburista ha liberalizzato il gioco nel Regno Unito con il Gambling Act del 2005, ha introdotto uno dei quadri normativi più permissivi del mondo. L'idea era che il gioco avrebbe portato benefici economici, e in molti modi è stato così. Il rendimento lordo (definito oltre Manica Ggy - Gross gambling yield) è quasi raddoppiato, fino a 10,2 miliardi di sterline all'anno. La spesa di marketing dell'industria è esplosa. E anche l'HM Revenue and Customs (il dipartimento governativo non ministeriale del Regno Unito responsabile per la riscossione delle imposte, Ndr) ci ha guadagnato.
Quando il Gambling Act del 2005 è stato approvato, le preoccupazioni erano concentrate sui super-casinò terrestri. Ma quello che è successo, invece della creazione di grandi centri di gioco, è che il gioco con vincita in denaro, come molte altre industrie, si è spostato online e sugli smartphone. Inoltre, il settore del gioco terrestre ha visto la proliferazione dei Fobt, dai quali le compagnie di gioco hanno guadagnato somme enormi: 1,8 miliardi di sterline di profitti ogni anno fino a quando la puntata massima è stata ridotta da 100 a 2 sterline nel 2020, a seguito di una protesta pubblica.
 
Oliver Dowden, l'ex segretario di Stato nel 2020 ha detto che il Gambling Act del 2005 è in revisione per "portarlo nell'era digitale". Il segretario di Stato ha inoltre descritto il Gambling Act del 2005 come una "legge analogica in un'era digitale". La sua affermazione suona particolarmente vera dato che il Ggy generato dal gioco a distanza ha superato il gioco terrestre per la prima volta nel 2019.
L'obiettivo dichiarato dal Governo è che la revisione possa garantire un equilibrio appropriato tra la libertà del consumatore e la prevenzione dei danni. Il Governo riconosce l'importanza e la popolarità del gioco come passatempo, evidenziando che il 47 percento degli adulti hanno partecipato ad almeno una forma di gioco nelle quattro settimane precedenti. Tuttavia, riconosce anche la necessità che le leggi sul gioco proteggano le persone vulnerabili, stimando che attualmente ci siano circa 300mila giocatori problematici nel Paese.
Un precedente per le modifiche alla legislazione sul gioco è già stato stabilito negli ultimi anni. Nel 2019 la puntata massima per i terminali di scommesse a quota fissa è stata abbassata da 100 sterline a 2 sterline dopo una campagna diffusa, nel 2020 è stato reso obbligatorio per gli operatori online essere iscritti a Gamstop (lo schema nazionale di autoesclusione online) ed è stato introdotto un divieto di gioco sulle carte di credito. La revisione avviene insieme a una consultazione in corso da parte della Gambling Commission, il regolatore nazionale, sulle nuove regole che sollecitano gli operatori a fare di più per identificare i consumatori che potenzialmente possono essere danneggiati dal gioco.
 
I punti principali della revisione del 2005 Gambling Act sono:
1. la protezione dei giocatori, in particolare nello spazio online
2. pubblicità, sponsorizzazione e branding
3. i poteri e le risorse della Gambling Commission (in particolare per vedere se ha poteri sufficienti per affrontare le sfide dell’illegalità)
4. reclami e ricorsi dei consumatori
5. gioco d'azzardo terrestre
6. limiti di età e verifica
7. controlli sulle risorse finanziarie dei giocatori
Il Governo ha anche chiesto alla Gambling Commission e all'industria del gioco prove sull'attuale scala dell'illegalità nel Regno Unito e il rischio percepito di un significativo mercato nero emergente.
Si stanno esaminando anche altre nuove problematiche, come le "loot boxes" dei videogiochi (le casse premio che possono essere acquistate con denaro reale, il cui contenuto è pero sconosciuto al momento dell'acquisto), che potrebbero richiedere una regolamentazione e non sembrano adattarsi facilmente al regime attuale.
 
QUALI POSSIBILI CAMBIAMENTI POSSONO AVVENIRE? - Alcuni probabili cambiamenti sono venuti alla ribalta: il Governo sta cercando una dichiarazione da prima pagina introducendo un divieto delle sponsorizzazioni sulle maglie dei calciatori da parte dei bookmaker, che diventerà parte del libro bianco che rilascerà quest'inverno.
Il ban colpirà diversi club della Premier League inglese (Epl), così come i club delle leghe inferiori. Attualmente, 9 dei 20 club della Epl hanno uno sponsor collegato al settore del gioco sulle loro maglie.
Il Governo sta anche considerando altre opzioni che impatterano la pubblicità del gioco incluso il divieto della pubblicità delle scommesse sui tabelloni a bordo campo e degli spot televisivi durante le partite. Tuttavia, secondo persone vicine al Governo, questo tipo di divieto è meno probabile in tempi brevi a causa del suo impatto imponente sui club delle leghe inferiori. L'amministratore delegato della English Football League (Efl), essa sponsorizzata da SkyBet, ha descritto la prospettiva dei vari divieti come "preoccupante".
Il Governo sta anche considerando di andare oltre la sponsorizzazione delle maglie, prendendo di mira il controverso sistema di "white label", usato dalle società di scommesse estere, principalmente da Paesi asiatici come la Cina e la Thailandia, per ottenere lucrosi accordi di sponsorizzazione. Queste aziende possono ottenere l'accesso al calcio inglese e scozzese attraverso partnership con piccole aziende che detengono una licenza di gioco britannica, un requisito per le aziende che vogliono fare pubblicità nel Regno Unito.
Le aziende "white label", spesso basate in giurisdizioni come l'Isola di Man o Malta, affittano effettivamente le loro licenze ad aziende estere, che possono poi commercializzarsi attraverso magliette e cartelloni di bordo campo per i tifosi in Paesi dove il gioco con vincita in denaro è illegale e non può essere pubblicizzato. Questo modo di operare ha sollevato preoccupazioni per la mancanza di trasparenza su chi possiede le società che compaiono sulle maglie dei club e su come queste società operano. Per gli osservatori dell'industria sarebbe sorprendente se il sistema white label sopravvivesse alla revisione legislativa in via di definizione.
L'Efl rimarca che nessun cambiamento dovrebbe essere implementato prima che vengano trovate entrate sostitutive per i fondi di sponsorizzazione persi, notando che non c'è alcun legame tra gli accordi di sponsorizzazioni dei bookmaker e il gioco problematico. Secondo l'amministratore delegato della Efl, Trevor Birch, un divieto di sponsorizzazione e altre forme di pubblicità potrebbe avere un "impatto sostanziale" sulle finanze della Efl.
 
L'ORIZZONTE DEL 2023 - Dopo la pubblicazione del libro bianco, ci sarà un periodo di tre mesi per la consultazione prima che la proposta di legge vada in Parlamento.
Per questo è improbabile che qualsiasi cambiamento venga implementato prima del 2023, dando tempo alle leghe e alle squadre di fare gli aggiustamenti necessari e trovare accordi di sponsorizzazione alternativi.
Un ulteriore probabile cambiamento normativo sarà il divieto dei programmi Vip. I ministri sono determinati ad eliminare una volta per tutte i programmi Vip, vietando completamente la tattica utilizzata dagli operatori di gioco per attirare i giocatori attraverso programmi di gestione one-to-one. Fonti governative hanno detto ai media che il Governo ha intenzione di imporre un divieto assoluto e generale sulla pratica. I programmi Vip sono stati precedentemente presi di mira dalla Gambling commission, aumentando i requisiti per gli operatori prima di rendere un cliente Vip, chiedendo loro di controllare da ottobre 2020 se i loro clienti possono permettersi di giocare le somme che scommettono, ma le preoccupazioni sull'efficacia dell'approccio sono generali.
Il Betting and Gaming Council (Bgc) commenta a riguardo: "Lavorando con la Gambling Commission, abbiamo già intrapreso un'azione dura sui conti Vip, compresa l'introduzione di un nuovo rigoroso codice di condotta che ha visto il numero di giocatori iscritti ridotto del 70 percento". Tuttavia, sta diventando abbondantemente chiaro che il Governo è determinato ad usare la revisione della legge per terminare il lavoro iniziato dalla Gambling Commission.
 
I RISCHI - Ci sono rischi associati ai cambiamenti legislativi e normativi. È possibile che alcuni dei probabili cambiamenti del Governo per "minimizzare il rischio associato ai prodotti online" possano rendere gli operatori regolamentati poco attraenti per i consumatori. Una percezione tra i consumatori di una minore libertà e scelta sul mercato regolamentato potrebbe spingerli verso operatori del mercato nero. Secondo un sondaggio del Betting and Gaming Council (Bgc), sei persone su 10 credono che i siti web non regolamentati saranno i principali vincitori se il Governo inasprisce troppo la regolamentazione. Il denaro scommesso con operatori non regolamentati è apparentemente raddoppiato da 1,4 miliardi di sterline a 2,8 miliardi negli ultimi due anni. Per esempio, cambi dannosi possono essere un limite legale fissato per il gioco online ad un livello molto più basso di quello che i clienti preferirebbero, se i clienti non riescono a passare le valutazioni sulle loro disponibilità, o se vengono introdotte maggiori restrizioni per i prodotti "a più alto rischio" come le slot o i giochi di casinò che ridurrebbe il divertimento dei consumatori.
Con questo tipo di rischi è fondamentale che il Governo abbia una chiara comprensione sia della scala del mercato nero che di ciò che spinge i consumatori a rivolgersi ad esso. Solo allora sarà possibile prevedere quali cambiamenti alla regolamentazione potrebbero eventualmente causare l'espansione dell'illegalità. Bisogna tenere anche in mente che il Governo si sta consultando non solo sulla prevalenza delle operazioni del mercato nero ma anche sulla capacità della Gambling Commission di contrastare il gioco illecito. Quindi qualsiasi possibile fuoriuscita dei consumatori verso gli operatori del mercato nero causata da restrizioni più severe potrebbe essere compensata da poteri più espansivi e da maggiori finanziamenti dati alla Gc. Tuttavia, è fondamentale che nel cercare di promuovere il suo obiettivo di prevenzione del danno nell'industria regolamentata il Governo non renda i prodotti così poco attraenti per i consumatori e che il desiderio di una maggiore libertà li attragga verso operatori non regolamentati. L'industria del gioco è anche preoccupata che la Gc sia determinata a dire la sua sulla questione che riguarda le risorse finanziarie dei giocatori, mentre è chiaro che qualsiasi decisione sulla questione dovrebbe essere di competenza del Parlamento e non di un organo di regolamentazione non eletto visto e considerato quanto sia intrusivo lo strumento normativo.
Solo il tempo ci dirà se il Governo riuscirà a trovare un sano equilibrio.
 

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