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Belgio, Bago: 'Adv gioco, in Italia è aumentata l'illegalità'

09 agosto 2022 - 15:31

La Belgian association of gaming operators riporta l'esempio dell'Italia per sostenere che il divieto di pubblicità del gioco rischia di far crescere l'illegalità.

Scritto da Redazione
Belgio, Bago: 'Adv gioco, in Italia è aumentata l'illegalità'

Lo stop (momentaneo) in Commissione europea al progetto di regio decreto per vietare la pubblicità del gioco in Belgio, con lo slittamento del termine del consueto stand still trimestrale al 9 novembre di quest'anno, per via di un parere circostanziato di Malta, è l'occasione per leggere una lettera con alcune osservazioni su tale proposta normativa inviata da Bago - Belgian association of gaming operators, organizzazione senza fini di lucro che riunisce cinque importanti operatori del settore legale attivi sul mercato nazionale.

Osservazioni che chiamano in causa anche l'Italia, e gli effetti del divieto di pubblicità introdotto dal decreto Dignità nel 2018.

"La pubblicità non è solo uno strumento indispensabile per le aziende per far conoscere se stesse e la propria offerta di prodotti sul mercato e per differenziarsi dalla concorrenza, come in altri settori economici. Per i giochi d'azzardo in particolare, la pubblicità svolge anche una funzione sociale molto importante nella canalizzazione degli utenti verso un'offerta legale e controllata, proteggendo così questi utenti e soprattutto i gruppi più vulnerabili tra loro.
Un divieto quasi totale della pubblicità per i giochi d'azzardo legali comporterà inevitabilmente una significativa perdita di visibilità degli operatori legali (cioè debitamente autorizzati e controllati). Secondo alcune prove scientifiche, ci si può aspettare che ciò porti a un aumento del gioco d'azzardo illegale, soprattutto online.
Ciò è ulteriormente rafforzato dal fatto che le autorità belghe non hanno sempre fornito alla Commissione per il gioco gli strumenti e le risorse necessari per combattere efficacemente i siti web di gioco illegale (online), che rimangono ampiamente disponibili e facilmente accessibile ai giocatori belgi. In Italia, dove nel 2018 è stato adottato un divieto generale simile sulla pubblicità per i giochi d'azzardo e che a quanto pare non è mai stato notificato alla Commissione europea, preoccupazioni simili sono state sollevate dall'Autorità italiana per le comunicazioni (incaricata del monitoraggio del divieto italiano di pubblicità per i giochi d'azzardo) in una lettera del 24 luglio 2019 al Governo italiano. Con tale lettera, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avvertito che un divieto generalizzato potrebbe rendere più difficile la distinzione tra offerte di gioco legali e illegali, con potenziali conseguenze negative per la tutela dei consumatori, contrariamente agli obiettivi dichiarati del legislatore. Lo stesso è stato confermato da uno studio del Censis del 2021 commissionato da Lottomatica che ha rilevato che il gioco illegale è aumentato vertiginosamente da quando è stato introdotto il divieto in Italia. Il rapporto stima che il gioco illegale in Italia valesse 18 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 12 miliardi di euro del 2019 (+50 percento) e avverte che il settore illegale potrebbe superare i 20 miliardi di euro entro la fine del 2021”, si legge nella lettera.
Nel frattempo, “il settore legale, colpito sia dal divieto di pubblicità che dalle restrizioni legate al Covid 19, ha registrato un calo molto significativo dei ricavi (e, di conseguenza, della riscossione delle tasse).
Il fatto che la vicesegretaria italiana allo sport, Valentina Vezzali (sottosegretario di Stato allo Sport, Ndr), abbia recentemente espresso l'appoggio politico alla riforma delle disposizioni italiane sul gioco mette in evidenza che un divieto generalizzato della pubblicità del gioco d'azzardo non porta necessariamente al risultato sperato di tutelare i consumatori o i gruppi vulnerabili, ma può andare troppo oltre e portare invece a conseguenze negative. La Sig.ra Vezzali ha annunciato che intende collaborare con l'autorità italiana di regolamentazione del gioco d'azzardo e l'Agenzia delle Entrate per una riforma delle attuali disposizioni”.
 
Possibilità sfumata in virtù della caduta del Governo Draghi, ma che potrebbe tornare d'attualità dopo le elezioni politiche del 25 settembre e la formazione del nuovo Esecutivo italiano.
 
Tornando alla missiva della Bago, si legge ancora: “Finora, l'industria del gioco legale in Belgio ha avuto molto successo nell'incanalare i consumatori con una propensione al gioco d'azzardo e alle scommesse verso un'offerta legale e controllata.
La società di consulenza H2 Gambling Capital stima che il 'tasso di canalizzazione' in Belgio superi l'85 percento online e il 90 percento offline, che è significativamente migliore della (già alta) media Ue (76,6 percento).
Come dimostra l'esempio dell'Italia, l'imposizione di un divieto di pubblicità rischia di metterlo a repentaglio.
L'imposizione di un divieto quasi totale alla pubblicità degli operatori legali renderà impossibile agli operatori legali non solo promuovere la propria offerta, ma anche distinguerla da quella degli operatori illegali, soprattutto online. Tutti gli utenti, e in particolare i gruppi giovani e vulnerabili, continueranno a essere esposti alla promozione aggressiva di siti Web illegali, gestiti con relativa impunità.
Come molti altri settori, il settore dei giochi e delle scommesse è nel mezzo di una transizione digitale, una tendenza che è stata accelerata dalla pandemia. Tuttavia, il fatto che lo spazio digitale sia più difficile da controllare rispetto al mondo fisico, sottolinea solo l'importanza del ruolo del settore legale nel convogliare la domanda verso un'offerta sicura e controllata. Tuttavia, è ovvio che gli operatori legali possono svolgere questo ruolo solo se rimangono sufficientemente visibili online. Nel frattempo, preoccupazioni simili sono state sollevate da Via (l'Associazione belga delle emittenti televisive belghe) e dalla Pro League, che hanno espresso le loro posizioni contro un divieto totale”.
 

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