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Tar Campania: 'Ippodromo Agnano, nessun interesse a riqualificazione'

06 novembre 2019 - 09:03

Il Tar Campania respinge ricorsi di Ippodromi Partenopei contro il no del Comune di Napoli al progetto di riqualificazione e gestione dell’ippodromo di Agnano.

Scritto da Fm
Tar Campania: 'Ippodromo Agnano, nessun interesse a riqualificazione'

 

"Nel provvedimento impugnato la Giunta del Comune di Napoli ha ritenuto non sussistente l’interesse pubblico alla proposta di riqualificazione e gestione dell’ippodromo di Agnano presentata dalla stessa società ricorrente ai sensi della legge 147/2013, in base a due motivazioni sostanzialmente indipendenti tra di loro: perché l’amministrazione comunale ha ritenuto 'interesse primario la concessione alla partecipata Anm dell’area di parcheggio antistante l’ingresso principale dell’ippodromo di Agnano'; perché, in ogni caso, il perdurare dello stato 'di incertezza del quadro normativo del settore ippico' non consente di procedere alla concessione dell’impianto al soggetto proponente per un così lungo periodo di gestione (21 anni)".

 

Questa la premessa che apre la sentenza con cui il Tar Campania ha respinto il ricorso presentato da Ippodromi Partenopei, soggetto gestore dell'impianto di Agnano, contro la nota del Comune di Napoli del maggio 2018 " con la quale è comunicata l'assenza di interesse pubblico della proposta di riqualificazione e gestione dell'ippodromo presentata dalla ricorrente società", contro la delibera di giunta comunale "con la quale è deliberato che lo studio di fattibilità presentato dalla ricorrente società 'non è meritevole di interesse pubblico' disponendo la predisposizioni da parte degli uffici preposti di una procedura per l'affidamento della concessione dell'impianto de quo per un periodo limitato ma idoneo ad assicurare la continuità gestionale", contro la relazione istruttoria del Comune di Napoli – Servizio Progettazione Realizzazione e Manutenzione Impianti Sportivi a firma del Rup.
 
Ippodromi Partenopei poi, a maggio 2019, ha vinto il bando del Comune di Napoli per l'assegnazione dell'impianto in concessione per due anni, fino alla fine del 2021.
 
"Il Comune – si legge ancora nella sentenza - ha evidenziato la permanenza di 'alcune criticità tipiche dell’attività di gestione degli impianti ippici in Italia, che non vengono superate dallo studio proposto; infatti in esso si afferma che significative riduzioni del volume dei ricavi di fonte ministeriale, quantificate nella bozza di convenzione allegata allo studio nella misura del 5 percento annuo o 25 percento su base quinquennale, determinerebbero l’obbligo di una revisione del Piano economico finanziario, in quanto si verificherebbe l’impossibilità di conseguire volumi di ricavi tali da sostenere il livello dei costi previsti, e non essendo previsto nella matrice dei rischi allegata alcuno strumento specifico di mitigazione del rischio, si determina il mancato trasferimento del rischio operativo in capo al soggetto concessionario' (cfr., Servizio Progettazione Realizzazione e Manutenzione Impianti Sportivi, nota prot. n.596026 del 29/06/2018).
Peraltro, la ricorrente, nella memoria di replica, ha evidenziato che '- anche con riferimento al mancato perseguimento dei ricavi a mezzo realizzazione delle predette strutture“integrative dell’attività inerente le gare ippiche tout court, a ben vedere tale obiettivo in sé considerato (realizzazione di nuove strutture/impianti) deve ritenersi irrealizzabile ab initio, atteso l’inquadramento urbanistico nonché i vincoli esistenti sull’area, come svelati dai pareri resi dagli enti interessati', così confermando sostanzialmente che ricavi consistenti per la realizzazione di strutture integrative non sono, comunque, immaginabili.
Né vale ad alterare la complessiva valutazione dell’amministrazione la circostanza che la ricorrente abbia previsto di incrementare i ricavi extra/ippica, a mezzo strutture provvisorie per la realizzazione di eventi, e a mezzo dell’impianto di raccolta e riuso delle biomasse equine che 'una volta realizzato l’investimento previsto nel Piano, avrebbe condotto a rilevanti introiti per la società ricorrente', trattandosi, comunque, di previsioni dotate di un alto tasso di incertezza e volatilità".
 

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