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Chiusura ippodromo La Favorita, al via il processo

20 novembre 2019 - 11:20

Inizia oggi, 20 novembre, il processo sull'operazione 'Corsa Nostra' che portò alla chiusura dell'impianto 'La Favorita' per pilotaggio delle corse e scommesse illegali.

Scritto da Redazione
Chiusura ippodromo La Favorita, al via il processo

È iniziato oggi, mercoledì 20 novembre, il processo in merito all'operazione "Corsa Nostra"che ha portato alla chiusura dell'ippodromo La Favorita di Palermo nel dicembre 2017.

Mentre il bando per la sua gestione, andato deserto la scorsa estate e rimandato già una volta, è stato prorogato al 25 novembre, con apertura delle buste previste il giorno seguente, mercoledì 26 novembre, oggi per l'ippodromo di Palermo inzia una fase importante, il processo per infiltrazioni mafiose da cui è derivata la sua chiusura.
 
"Le mani di Cosa Nostra sull'ippodromo di Palermo - spiega con una nota l'associazione Horse Angels - si sono manifestate con estorsioni, pilotaggio delle corse e intimidazioni ai fantini che non erano compiacenti. A processo sono 10 imputati.
 
Si è presentata un'unica parte civile lesa, riconosciuta tale dal Gip, Horse Angels, non ammessa la costituzione di parte civile. La difesa era stata affidata all'avvocato Silvia Barbaro, del Foro di Palermo, che Horse Angels ringrazia per l'impegno.
 
Secondo gli investigatori-spiega ancora Horse Angels - referenti all’ippodromo per conto di Cosa nostra erano alcuni soggetti reggenti del mandamento di Resuttana.
 
Da quanto è emerso dai media, le mani della mafia arrivavano a manipolare le corse ippiche anche su altre piazze in continente.
 
Gli indagati sono accusati a vario titolo di concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori aggravato in concorso e frode in competizioni sportive.
 
In particolare, attraverso gli addetti del settore, i malavitosi avrebbero manipolato le corse ippiche utilizzando come operatori propri del business occulto alcuni storici fantini, vicini agli affiliati mafiosi, che avrebbero minacciato i colleghi in modo da alterare il risultato.
 
I responsabili di tutte le attività relative all’ippodromo avrebbero anche lucrato sulle scommesse relative alle corse ippiche, effettuate sia presso gli sportelli presenti all’interno dell’ippodromo sia presso la rete delle agenzie esterne dislocate sul territorio, facendo confluire le relative vincite nelle casse dell’organizzazione mafiosa.
 
Nonostante il ricorso al Tar della società gestionale Ires l'ippodromo è stato chiuso chiuso".
 
“Il quadro istruttorio - afferma Horse Angels - presenta molteplici elementi comprovanti non soltanto la sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa nella gestione dell’ippodromo, ma anche la presenza di Cosa nostra nella gestione dell’attività.
 
Il tribunale amministrativo regionale di Palermo conferma l’interdittiva antimafia emessa nel dicembre di due anni dal prefetto Antonella De Miro nei confronti della Ires, la società di gestione della società dell’impianto della Favorita".
 
"I giudici amministrativi che hanno rigettato il ricorso della Ires, hanno ricordato che nel blitz dei carabinieri del nucleo investigativo sulla mafia, il gip ha dedicato 'una parte significativa all’ippodromo che definisce controllato da Cosa nostra e la cui gestione è indicata come mafiosa; dalla indagine – proseguono i giudici – emerge che le scuderie erano sottoposte al giogo estorsivo, le corse erano sistematicamente truccate e le relative scommesse consentivano all’organizzazione mafiosa di reperire ingente liquidità economica'.
 
 

 

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