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Ippica esclusa da Fase 2, la filiera: 'Governo fissi data per ripresa corse'

18 maggio 2020 - 09:25

Le rappresentanze dell'ippica chiedono al Governo di fissare una data per la ripresa delle corse e annunciano manifestazioni di protesta.

Scritto da Fm
Ippica esclusa da Fase 2, la filiera: 'Governo fissi data per ripresa corse'

Fra i grandi esclusi del decreto legge per la riapertura delle attività produttive dal 18 maggio c'è l'ippica.
Un'esclusione che pesa ancora di più dopo le recenti dichiarazioni del sottosegretario Giuseppe L'Abbate che ha ribadito il massimo impegno del ministero delle Politiche agricole per la ripresa delle corse, ma che la decisione ultima spetta al Comitato tecnico scientifico incaricato dal Governo e al ministero della Salute.


Ma la filiera non ci sta ad aspettare ancora, e chiede una data per la ripresa delle corse, almeno a porte chiuse.

A cominciare da Attilio D’Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi.
"Questa associazione da settimane propone di ripartire, se necessario anche su base regionale, il prima possibile per i seguenti motivi: negli ippodromi i cavalli vengono accuditi ed allenati, quotidianamente, da decine di operatori nel pieno rispetto delle norme sanitarie e delle circolari ministeriali; sono possibili gli spostamenti tra Regioni per motivi di lavoro e quindi si potranno liberamente spostare tutti gli operatori ippici ed i commissari; il calendario di maggio è già pubblicato sul sito del Mipaaf".
Per poi ricordare che: "a brevissimo il Mipaaf dovrà comunicare come intende recuperare le giornate ed il montepremi non assegnato in questi tre mesi di chiusura;  le società di corse hanno continuato, con diligenza e rispetto delle norme sanitarie, a svolgere il loro lavoro e sono pronte con i libretti delle corse ad accettare le relative iscrizioni; la bozza del Protocollo sanitario per poter svolgere le corse a porte chiuse è stata già ricevuta venti giorni fa e siamo solo in attesa di conoscere il testo definitivo; le società di corse e tutti gli operatori sono pronti a rispettare quanto verrà prescritto".
Infine, ricorda ancora D'Alesio, "in data 8 maggio gli ippodromi hanno sottoscritto il contratto per lo svolgimento dell’attività e sono, solo, in attesa della relativa convalida.
Per quanto sopra ci auguriamo che prestissimo il Governo ed il ministero delle Politiche agricole, rendano pubblica la data ufficiale di inizio delle corse dei cavalli".
 
 
Sul tema interviene anche Roberto Faticoni del Siag - Sindacato italiano allenatori guidatori che annuncia per il 22 maggio a Roma, dalle 11 alle 13, una manifestazione in forma statica di fronte a Montecitorio per chiedere chiarimenti in merito alle problematiche di categoria.
"Vorremmo sapere dal Governo a chi dobbiamo fare riferimento per conoscere una data di ripresa delle corse, se l'ippica viene inquadrata come afferente a sport, spettacolo o agricoltura. Il nostro settore dà lavoro a 30mila persone, quindi è giusto saperlo.
Se non ci sarà una risposta entro i prossimi giorni scenderemo in piazza, ovviamente nel rispetto delle regole".
 
 
Al coro delle richieste si unisce anche il Comitato di crisi ippica Covid-19, che attraverso Antonio Somma chiede di "conoscere - subito - la data delle riprese delle corse a porte chiuse (in tutta l’Europa hanno gia ripreso)" e aggiunge, in una nota all'indirizzo del Mipaaf: "è mortificante vedere i nostri cavalli, l’eccellenza del trotto europeo, dover emigrare per poter partecipare alle corse.
Vi informiamo che giovedì 21 maggio manifesteremo in tutti i capoluoghi d’Italia, gli invisibili il prossimo giovedì diventeranno visibili, tutti gli italiani devono sapere che state ignorando un intera filiera".
 
Dall'ippodromo di Agnano (Napoli) arriva il commento di Pierluigi D'Angelo, presidente del gestore Ippodromi partenopei: "Siamo in attesa di comunicazioni ufficiali del Mipaaf che dovrebbe eventualmente chiarire la non ripartenza delle gare a porte chiuse con le relative motivazioni... poi ne prenderemo atto e valuteremo le eventuali responsabilità, e competenze! È un momento complicato per il Paese, per chi governa il settore e per tutta la filiera ippica, dove non ci devono essere fraintendimenti e dove va rispettato il ruolo ed anche l’intelligenza di tutti".
 
Stessa musica da Torino. “La fase 2 entra nel vivo, ma per l'ippica non ci sono certezze" – dichiara in una nota Elio Pautasso, presidente di Federippodromi che rappresenta a livello nazionale anche la posizione di HippoGroup Torinese, gestore dell’ippodromo di Vinovo. “Il provvedimento del Governo del 17 maggio non prevede il ritorno alle corse. Auspichiamo che l'attività agonistica riprenda al più presto”. Guido Melzi d’Eril presidente e amministratore delegato dell’impianto torinese in sintonia con Federippodromi: “Gli ippodromi che come il nostro si occupano anche dell'allenamento e dell'ospitalità dei cavalli non sono rimasti chiusi neppure un giorno, garantendo il benessere degli animali. Per tutti noi, dagli allevatori agli allenatori, i guidatori e i fantini, fino ai proprietari e agli stessi gestori degli ippodromi, è necessario ricominciare a gareggiare, perché solo così si rimetterà in moto il settore rendendolo nuovamente produttivo. Se questo non avverrà a breve, rischieremo di fermarci tutti definitivamente”.
Guido Melzi d’Eril ed Elio Pautasso quindi proseguono: “Da tempo chiediamo una riforma improntata sul rilancio al settore e per questa pandemia abbiamo ipotizzato ai ministeri competenti anche sostegni sotto forma di crediti di imposta e altre iniziative, visto che l'ippica era già in difficoltà prima di questa emergenza. Occorre però pensare alle priorità: dare immediatamente il via libera alle corse e subito dopo pensare alle riforme. Aspettare ancora ci farà correre il rischio di non riaprire vanificando così qualsiasi intento di riforma. Guardando a come stanno gestendo le stesse problematiche in Europa, con le corse già ripartite o con una data precisa per la ripresa dell’attività non vediamo perché solo in Italia l'ippica debba essere così penalizzata."
 

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