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Capannelle, Comune Roma: 'Aperti a proposte di Hippogroup', ma è scontro

04 marzo 2019 - 08:51

Il Comune di Roma 'apre' a proposte di Hippogroup, che però conferma licenziamenti in mancanza di novità concrete. I commenti della filiera.

Scritto da Fm
Capannelle, Comune Roma: 'Aperti a proposte di Hippogroup', ma è scontro

“L’Amministrazione ed Hippogroup, a dispetto dei toni roboanti e minacciosi dell'ultimo comunicato stampa della società, continuano a lavorare e interloquire seriamente e per via ufficiale.
La nota inviata dalla società è ben più conciliante rispetto al comunicato e sottopone all'Amministrazione diversi punti, riportiamo di seguito i principali: la società afferma di non essere in grado di superare l'importo di 66mila euro l'anno: Roma Capitale ha infatti chiesto 66mila euro/anno in attesa del pronunciamento giudiziale, lo ricordiamo, promosso da Hippogroup; la società ha presentato istanza ex art. 22 per l'applicazione delle norme transitorie in materia di concessioni: l'istanza è valida e, tramite il soccorso istruttorio, l'Amministrazione l'ha presa in carico e risponderà a breve; la società ha richiesto un canone certo (non a titolo di acconto) e nessun impegno per lavori, a partire dal 1° gennaio 2017 e fino all'indizione del nuovo bando. Roma Capitale non può derogare alla normativa vigente, questa specifica richiesta non è ricevibile”.

 

A ribadirlo, in una nota, è il Comune di Roma, che così “risponde” agli annunci di Hippogroup Capannnelle, circa l'intenzione di restituire le chiavi dell'impianto e avviare le procedure di licenziamento.
 

“Stante la evidente e reiterata volontà di Roma Capitale di trovare una soluzione alla questione di Capannelle, così come palesato più volte in tutti questi mesi dalle azioni messe in campo dagli uffici del dipartimento Sport, si conferma quindi la rinnovata intenzione di accettare ove possibile le proposte della Hippogroup, diffidandola dall’iniziare le procedure di licenziamento e di abbandono dell’impianto come impropriamente dichiarato in queste ore e sollecitandola a riprendere immediatamente le corse”.
 
 
LA REPLICA DI HIPPOGROUP – Non si fa attendere il commento di Hippogroup. “La nota del Campidoglio è un'ammissione di colpevolezza, e contemporaneamente, una nuova presa in giro. Essendo venuto meno il rapporto di fiducia con l'assessore allo Sport, Daniele Frongia, e il suo dipartimento, fatto che ha determinato l'assenza da parte loro, di una leale collaborazione diretta a trovare un'equa soluzione, i colloqui, tecnici e politici, con il Campidoglio potranno proseguire solo direttamente e unicamente con il sindaco e il suo Gabinetto. Nel merito, nessuna delle contestazioni che Hippogroup muove alla dissennata gestione del dossier Capannelle, da parte dell'assessorato allo Sport, testimonia la correttezza della nostra posizione.
Aggiungiamo che l'istanza ex art 22 è stata presentata il 6 agosto 2018 e la risposta, che per la prima volta otteniamo oggi è un'ulteriore dilazione ingiustificata: essa doveva arrivare definitiva, non interlocutoria come oggi, già in 4 novembre 2018. Attendiamo questa risposta.
Per quanto concerne la ridicola diffida a mezzo stampa che il Campidoglio presume di poterci rivolgere la rispediamo al mittente. Siamo noi a diffidare il Comune a interrompere i giochetti politici che vanno avanti da oltre 15 mesi. In assenza di concrete, reali, e amministrativamente valide novità confermiamo l’ineludibile avvio della procedura di licenziamento di tutto il personale conseguente alla riconsegna delle chiavi dell'impianto al Comune cui ribadiamo con forza, spetteranno gli oneri di sorveglianza, custodia e manutenzione. Le corse, il Campidoglio, se vorrà le potrà far fare a Zetema. Se ci riuscirà”.
 
 
SIAG E SNAPT: “AVANTI CON REGOLE CHIARE” - “Diversamente da altri fantomatici rappresentanti, rivendichiamo con orgoglio il lavoro svolto per cercare di sbloccare la vertenza dell'ippodromo di Capannelle”, sottolineano in una congiunta Snapt - Sindacato nazionale allevatori proprietari trotto e Siag - Sindacato italiano allenatori guidatori.
“Partito il 18 gennaio 2019 con il presidio al Campidoglio facendosi ricevere e chiedendo un tavolo tecnico e per far sì che nell'impianto continuasse l'attività delle corse dei cavalli evitando così un disastro epocale ai danni dell'ippica italiana in tutte le componenti della sua filiera. L'iter è durato 50 giorni, è arrivata la proposta di Hippogroup e non entriamo nel merito dell'accordo che le parti sottoscriveranno, non è di nostra competenza.
Non entriamo nella strumentalizzazione politica portata avanti da qualcuno, ma volevamo rimarcare che anche in questa circostanza qualcuno per la sua mania di protagonismo si è smarcato dalla maggioranza cercando di dividere il trotto dal galoppo, inseguendo probabilmente ambizioni personali e minando l'arrivo di una soluzione.
Il concetto di unità per qualcuno rimane un'eresia, qualcosa di astratto!
Auspichiamo buon senso e che si continui ad andare avanti con patti e regole chiare sottoscritti fra le parti, per far sì che non ci si debba trovare di nuovo a fronteggiare problematiche analoghe.
Non ringraziamo nessuno perché questo era un percorso che doveva essere fatto prima da tutti gli attori.
Aspettiamo con ansia la decisione che prenderanno Hippogroup e Comune, visto che siamo vittime di una diatriba infinita, ricordando a tutti che siamo pronti a farci sentire e vedere”.
 
 
SATALIA: "DIALOGO, MA CON CHI?” - Sulla vicenda interviene anche Giuseppe Satalia, in rappresentanza di alcuni operatori del galoppo. “L'ultimo comunicato del Comune di Roma Capitale viene divulgato dall'ufficio stampa del Campidoglio privo di una firma, chi scrive? Con chi si deve dialogare? Per mesi siamo stati ostaggio del dipartimento Sport che assicurando l'imminenza di una soluzione al 'problema Capannelle' ci ha trascinato fino alla fine di febbraio. Appaiono evidenti le responsabilità da parte del Comune che non ha indetto il bando entro il 31 dicembre 2016, non ha risposto all'istanza del 6 agosto 2018 di Hippogroup che chiedeva di proseguire l'attività ex art.22 comma 4 del regolamento degli impianti sportivi di proprietà comunale, non ha individuato una partecipata che possa gestire l'impianto e malgrado ciò Roma Capitale insiste ribadendo la propria disponibilità a trovare una soluzione. La soluzione può essere o politica o amministrativa, dunque o una delibera di giunta che definisca il canone e la durata di locazione dell'impianto oppure un procedimento amministrativo che prendendo le mosse dal sopracitato art. 22 comma 4 conceda ad Hippogroup di continuare a gestire l'impianto fino al nuovo bando.
Quando finirà questa farsa? Stanno giocando da anni sulla nostra pelle! Qualcuno è in grado di assumersi la responsabilità di risolvere questa situazione? Chi si assumerà la responsabilità degli eventuali problemi di ordine pubblico che si potranno verificare in assenza di un gestore nell'area di 140 ettari che non verrà più sorvegliata?
Non è giusto che a pagare le conseguenza di una generalizzata negligenza siano gli operatori che non sono stati mai parte in causa della vicenda e che hanno sempre dovuto subire le decisioni, ora degli uni ora degli altri.
Mentre qualcuno, non si sa chi, forse in Comune pensa al da farsi, chi scrive deve assumersi la responsabilità, in quanto promotore, di future azioni di protesta per sperare ancora in una soluzione”.
 
 
DI PAOLO (ANAG): “LESI DIRITTI DEGLI OPERATORI” - Netta anche la posizione di Ottavio Di Paolo, presidente dell'Anag – Associazione nazionale allenatori galoppo. “La richiesta fatta il 1° marzo dalla Hippogroup circa la possibilità di una risposta dal Comune sulla sua istanza ex art 22 comma 4 risulta essere superflua. Il Comune non ha alcuna potestà-discrezionalità nell’applicazione del canone previsto dal contratto di concessione scaduto.
Se la Hippogroup rientrerà nei requisiti di quel comma avrà chiaramente il diritto a quel canone. È palese che la Hippogroup ha il timore di perdere il giudizio pendente previsto nel 2020 sulla determinazione del reale canone da applicare.
L’ingegner Pautasso, come dichiarato pubblicamente nella trasmissione 'Ippica domani' del 1° marzo 2019, ha il timore di incorrere in una bancarotta fraudolenta se la Srl che rappresenta, nel 2021, fallirà a cagione della sopravvenienza dei 4 e + milioni non pagati per il biennio in contestazione. Si sottolinea che tale ipotesi però si prefigurerebbe anche se la Hippogroup non continuasse la sua attività.
È anche vero quanto è emerso nella trasmissione di Unire tv in cui si è detto che Hippogroup ha ottenuto ed incassato dal Dicastero x Convenzione 12 milioni annui e forse più in passato (basta osservare i bilanci depositati) e che oggi la cifra è scesa da 12 a 4 milioni annui. Si ritiene quindi che la Hippogroup tema che il Tribunale civile la condanni comunque ha pagare un terzo del canone allora concordato.
Ciò posto, la Direzione nazionale Anag ritiene che la Hippogroup debba tornare a gestire l’impianto di Roma Capannelle, altrimenti incorrerà in evidente 'interruzione di pubblico servizio'. Ove nel caso ciò non avvenisse la Direzione nazionale Anag procederà con un provvedimento cautelare davanti al tribunale nei confronti di Hippogroup.
Tutti gli operatori ippici devono, a nostro avviso, mantenere fisicamente la possibilità di accesso ai box ed alle piste ed i cavalli devono rimanere nei loro box.
Il tutto si prefigurerebbe in detenzione qualificata, conseguente al fatto che, riteniamo, la locazione o comodato che dir si voglia delle scuderie proseguirà con il Comune.
Tutto il discorso che precede giustifica, a nostro avviso, il continuare da parte di tutti gli operatori a fruire l'impianto. Tale fruizione è comunque l’esercizio di un diritto, quello di scioperare nel proprio luogo di lavoro, in attesa che il datore di lavoro, che è in questo caso il Mipaaft, venga con i suoi funzionari per organizzare le corse (è un obbligo) e che il Comune prosegua sin da oggi la manutenzione in efficienza dell’impianto. Vi è obbligato in base al suo regolamento che all’art 1 recita: 'Gli impianti sportivi di proprietà di Roma Capitale sono destinati ad uso pubblico e costituiscono servizio pubblico e risorsa strumentale per il perseguimento di obiettivi sociali a sostegno della collettività. Il presente regolamento indirizza e regola la gestione degli impianti sportivi, secondo i criteri di efficacia, efficienza ed economicità, al fine di garantire una corretta e regolare gestione e manutenzione delle strutture”.
La nostra associazione ha un titolo poziore (preferenziale, nel linguaggio giuridico, Ndr) nell’affidamento dell’impianto o quantomeno nella gestione condivisa con il Comune di Roma dello stesso.
Per chiarimenti e delucidazioni sui percorsi da eseguire si rende necessaria e doverosa una riunione aperta anche a tutti gli operatori ippici interessati che vedono lesi i propri diritti con la mancata riapertura dell’ippodromo di Roma Capannelle”.
 

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