Le associazioni As.Tro e Acmi hanno invaito una nota al ministero dell'Economia, a quello dello Sviluppo Economico e all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per rappresentare lo stato di crisi per il settore addetto alla gestione, produzione e distribuzione degli apparecchi da gioco lecito (Awp), con la contestuale richiesta di adozione di provvedimenti urgenti.
Secondo le associazioni "nell’algoritmo di ripartizione della raccolta di una Awp con i nuovi livelli di tassazione introdotti, si evidenzia che la stessa dovrà registrare una raccolta giornaliera di 206 euro, corrispondenti ad un cassetto residuo dopo le vincite di 61 euro, per consentire al gestore proprietario della stessa di non subire perdite, una volta considerati: i costi operativi di gestione di una Awp, mediamente sostenuti da un operatore (8 euro); un ammortamento dell’apparecchio (2 euro); la ripartizione con gli esercenti (50 percento del Net).
E’ quindi evidente che – a livello medio - l’apparecchio che raggiunge la soglia di 205,67 euro di Coin In giornaliero garantisce il pareggio operativo, quello che supera detta soglia consente un ricavo potenzialmente destinato ad utile, mentre la eventuale minor performance infligge – mediamente - al conto economico, una perdita operativa. In virtù dell’elevato numero di congegni sotto la soglia di pareggio si rappresenta la sofferenza come situazione di 'sistema', e non più come difficoltà di singole imprese.
L’aumento Preu porta a lavorare in perdita tutte le Awp sotto 62 euro di Gross Win giornaliero. I primi 2 clusters e buona parte del terzo (c.a. 230.000 apparecchi) lavorano in perdita (conclamata o prossima). Il Preu associato a quei raggruppamenti è di circa 3 miliardi di €/anno.
Il D.L. n. 50, inoltre, non si limita a disporre il citato aumento del Preu: dispone altresì la riduzione coatta (ovvero eliminazione) di circa 150.000 apparecchi, lascia inalterato l’appuntamento al 31 dicembre 2018 per il radicale mutamento del parco Awp, attraverso una evoluzione tecnologica tanto fondamentale per il percorso di ridimensionamento del conflitto Stato-enti locali, in merito alla distribuzione territoriale e agli orari di esercizio dei congegni (controllo età giocatore, tutor anti-Gap, maggiore sicurezza anti-manomissione), quanto a portata di mano, posto che il relativo testo regolamentare è giacente presso il Mef, non incide, lasciandole inalterate, sulle restrizioni territorialmente imposte dagli enti locali al funzionamento orario e all’installazione degli apparecchi. Il quadro descritto, pertanto, evidenzia quanto segue: il segmento produzione – distribuzione di apparecchi /componentistica, è affetto da una strutturale assenza di mercato, caratterizzata dall’esaurimento del ricambio di apparecchi effettuato dal circuito a seguito della legge n. 208/2015 (aumento del Preu di 4,5 punti e abbassamento del pay out di 4 punti percentuali), associata alla sostanziale 'non-vendibilità' di ulteriori prodotti nell’attuale contesto in cui, il parco Awp deve ridursi per legge, e dove – comunque – anche l’ordinario ricambio fisiologico è fortemente contratto dalla condizione di operatività media delle postazioni di gioco, insufficiente per raggiungere la soglia del break even.
Il segmento delle imprese di gestione è affetto da una elevazione della soglia di break even che –sulla base dei valori medi – colloca i 2/3 del parco Awp in regime di operatività negativa; le 200 imprese del segmento – distribuzione di apparecchi /componentistica, e la relativa base occupazionale di 10.000 addetti, sono a rischio scomparsa; almeno 800 imprese del segmento 'gestione' (quelle a più alta organizzazione strutturale e quindi caratterizzate da più ampia diffusione territoriale del relativo parco Awp), incappano in un sensibile numero di congegni che l’attuale fiscalità ha relegato alla perdita operativa, mettendo quindi a immediato rischio occupazionale una base di oltre 30 mila lavoratori;
Il mancato adeguamento tra il Preu (aumentato di 1,5 punti con il D.L. n. 50, e non
interamente adeguato con la Legge n. 208/2015) e il pay out minimo dei congegni è la genesi
più immediata di detta situazione".
Alle istituzioni, le associazioni quindi chiedono di "valutare con urgenza ogni e più utile percorso normativo urgente, al fine di introdurre una procedura che consenta a tutto il mercato il sollecito abbassamento del pay out sugli apparecchi di cui è questione, almeno sino alla soglia del 68 percento. La misura proposta si caratterizza in termini di 'provvedimento – tampone', ovvero iniziativa volta a riequilibrare la marginalità operativa lorda della 'media' degli apparecchi Awp sino ad una soglia che possa consentire al circuito una tendenziale prosecuzione di esercizio.
La presente vale altresì come richiesta di attivazione di un tavolo di crisi presso il Mise, indispensabile per approntare l’oculata gestione di decine di migliaia di lavoratori a rischio esubero, (per le quali le imprese hanno già proceduto all’esaurimento delle ferie arretrate), e per scongiurare la scomparsa di centinaia di imprese ad elevato impatto “contributivo” per tutte le forme di fiscalità a cui concorrono".