Bolzano, Kompatscher: "Ambiguità dello Stato vero problema del gioco"
Senza dubbio il fatto che compaiano terminali cosiddetti illegali al posto di quelli dello Stato non ci fa piacere. Vorrei però riportare al centro il vero tema della questione: il problema non sta nel terminale ma nel gioco d’azzardo. È paradossale che l’amministrazione pubblica investa nella prevenzione e nella cura delle dipendenze da gioco e contemporaneamente sia il provider di questo gioco. Proprio grazie alle tecnologie oggi impiegate la problematica sta assumendo dimensioni tali da rendere questa ambiguità insostenibile. Non usa mezzi termini il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher, che con queste parole commenta a Gioconews.it l'inchiesta sul gioco illegale che ha portato alla luce la presenza di oltre 70 totem in decine di pubblici esercizi sparsi per tutta la provincia.
"PUNTARE ATTENZIONE SULL'ONLINE" - Appare quindi lecito chiedersi se la 'colpa' della riemersione dell'illegalità sia da attribuire al regolamento provinciale sulle sale e gli apparecchi da gioco varato dalla precedente Giunta, che impone una distanza minima degli apparecchi e delle sale a 300 metri dai 'luoghi sensibili'. "Non siamo in possesso di dati che possano confermarlo o smentirlo", sostiene Kompatscher. "Ripeto però che quel che mi preoccupa è la dipendenza dal gioco, indipendentemente dai mezzi utilizzati per giocare d’azzardo. Noi facciamo ciò che è in nostro potere per limitare la diffusione di slot e totem sul nostro territorio, ben consapevoli di essere in un contesto europeo e del fatto che il vero dramma si consuma via internet: il gioco d’azzardo è entrato nelle case di molti, dove non c’è neppure il controllo sociale a limitare il fenomeno. Per questo l’attenzione deve restare alta innanzitutto sul problema".
AL PRIMO POSTO LA CURA DEI MALATI - La Provincia di Bolzano, almeno per il momento, non sembra interessata a modificare il regolamento; l'attenzione dell'amministrazione si concentrerà piuttosto sul versante sanitario. "Le nostre azioni riguardano soprattutto la cura dei giocatori compulsivi e la prevenzione del fenomeno: finanziamo diverse organizzazioni locali che si occupano nella tematica e crediamo che la sensibilizzazione e la prevenzione possano fare molto".