Si dovrebbero conoscere fra oggi, 20 luglio, e domani, le caratteristiche del Green pass che anche l'Italia è in procinto di adottare – pochi giorni dopo la decisione della Francia – per consentire un accesso limitato ad attività economiche ed eventi e frenare la diffusione della variante Delta del Covid, oltre che il numero dei contagi, alla luce di un indice di trasmissione passato dallo 0,6 all'1,4 in pochi giorni.
Mentre è in corso la “trattativa” fra le varie forze politiche, fra chi, come il Partito democratico, segue la linea del rigore, e chi, come la Lega, chiede una manica un po' più larga, sembrano già esserci un' ipotesi sul piatto: un doppio livello di obbligo della certificazione verde, che comunque verrà rilasciato solo dopo il quattordicesimo giorno dal completamento del ciclo vaccinale, un test diagnostico o la guarigione infrasemestrale.
Al momento appare plausibile il varo di un primo uso del Green pass per agosto, concentrato sull'obiettivo di limitare gli assembramenti per eventi e ristoranti al chiuso, e di un secondo per settembre, più restrittivo, che coinvolga anche 'l'accesso sui mezzi pubblici.
Altra ipotesi è la possibilità di potersi limitare ad una dose di vaccino per andare al ristorante (al chiuso) mentre la doppia dose sarebbe obbligatoria per accedere a spettacoli, stadi, concerti, convegni, palestre, discoteche all'aperto. Con il Governo impegnato a centrare l’obiettivo di tenere l’Italia in zona bianca almeno fino al 15 agosto, confidando nella contemporanea avanzata della campagna vaccinale e lasciando gli italiani “più liberi” per le vacanze.
E le location di gioco che fine fanno in tutto questo? Sono assimilabili più ad un ristorante al chiuso o ad una palestra o discoteca? Per farsi un'idea si potrebbe essere tentati di guardare alla strategia già adottata per decidere la riapertura delle attività
in zona gialla quando inizialmente furono sdoganate palestre e piscine, mentre il gioco rimase fuori insieme con le discoteche, fino al 1° luglio. Decisione poi superata dall'avvento della
zona bianca in tutta Italia nel corso di giugno.
Per saperlo bisognerà attendere gli esiti della cabina di regia del Governo che si riunirà entro mercoledì 21 luglio, mentre oggi è in calendario la Conferenza delle Regioni. Il Consiglio dei ministri quindi terrà seduta entro giovedì in modo da far entrare in vigore il decreto il 26 luglio, prorogando anche lo stato di emergenza in scadenza a fine mese per altri 90 giorni, o forse fino a fine anno.
Allo studio anche una diversa classificazione delle aree di rischio, che valuti anche il numero di persone ricoverate in area medica e in terapia intensiva e non solo — come ora — l’incidenza dei nuovi positivi ogni settimana su 100mila abitanti: un calcolo che farebbe finire una regione nuovamente in zona gialla in caso di occupazione dei reparti ordinari superiore al 10 percento dei posti letto disponibili delle terapie intensive oltre il 5 percento.