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Gennatiempo (GennaGroup Srl): 'L'amusement acceleri il passo'

18 maggio 2024 - 10:14

Secondo l'amministratore unico di GennaGroup Srl sono tante le potenzialità del mercato italiano del gioco di puro intrattenimento, 'ma occorre rendere le norme più snelle'.

Scritto da Michela Carboni
Foto di Kkyle Nieber (Unsplash)

Foto di Kkyle Nieber (Unsplash)

Il gioco senza vincita in denaro continua ad attendere un rilancio che lo possa portare ai livelli dei paesi esteri. Secondo Marco Gennatiempo, amministratore unico dell'azienda GennaGroup Srl, il comparto dell'amusement procede in modo "lento in confronto alla potenzialità del mercato italiano che ha fame di puro intrattenimento per le location turistiche e non". Questo a "causa dell'iter complicato della produzione e istallazione e del monitoraggio macchine impossibile". Quello che si chiede, allora è un intervento a livello di leggi. "Ci vogliono norme più smart, in linea con il mercato mondiale ed europeo", aggiunge Gennatiempo.

Le sale giochi che tipo di target hanno e quali sono le novità in termini di prodotto?

"Il target è da 0 a 100 anni, quelle fatte bene posso far divertire ed intrattenere tutti, grandi e piccini, ma mi ripeto, se le norme sono stringenti e confuse il mercato crescerà poco."

Cosa vi aspettate dal Governo e dai Monopoli per rilanciare il settore amusement?

"Al momento nulla, siamo in attesa di modifiche da due legislature per allineare il mercato italiano a quello estero, ma forse si dedica più attenzione al prelievo erariale, e quindi alle macchine con vincita in denaro che alla socialità e alle famiglie, e quindi agli apparecchi di puro intrattenimento."

Quali sono i temi caldi su cui intervenire?

"Il codice Ateco libero da qualsiasi legame con quello a vincita in denaro; l'accesso al credito; regole snelle per le aperture delle sale giochi retrò. Inoltre molti Comuni non sanno quali documenti chiedere per l'apertura della sala giochi classica, infatti chiedono gli stessi documenti per l'apertura della sala giochi con vincita in denaro, questo a dimostrazione della poca attenzione che ha questo segmento di gioco."

A livello territoriale com'è la situazione?

"Variegata. Diciamo che tentano tutti di difendersi e creare un lavoro sereno in un comparto con norme obsolete e senza prospettive chiare."

Investire sull'amusemet in Italia è ancora possibile?

"Per gli operatori storici, che hanno il now how necessario, forse sì. Ma quello che mi preoccupa sono le nuove leve, non vedo il cambio generazionale e questo ci fa capire come è molto laborioso e poco attrattivo il nostro lavoro. Ripeto, finché le norme non saranno il linea con il mercato estero saremo il fanalino di coda del mondo, non solo dell'Europa."

 

NASCE “COSTRUTTORI DI ATTRAZIONI

In seno a Confartigianato nasce il gruppo "Costruttori di attrazioni". 

"Tra i principali obiettivi che ci poniamo c’è il rilancio di un settore di nicchia, da tutti conosciuto ma ancora troppo poco valorizzato e tutelato", afferma Erika Tessarolo, portavoce del neonato gruppo, nato per rappresentare un cluster di imprese che operano nella produzione di attrezzatture e macchinari per attività di intrattenimento e divertimento. Si tratta di un’eccellenza tutta italiana, spesso impegnata all'estero, apprezzata per qualità manifatturiera, sicurezza e affidabilità dei prodotti, che nel 2023 ha realizzato 261 milioni di esportazioni (il valore più alto tra i paesi dell’Unione europea e con una crescita del 31,1 percento rispetto al 2022). Il gruppo dirigente è composto dagli imprenditori Erika Tessarolo (Brescia), portavoce, Marco Losio (Brescia) Marco Granelli, Tiziano Tredese (Padova), Michele Frison (Padova) e Fulvio De Carlo (Forlì). Si tratta di un gruppo che vuole offrire sostegno per accedere alle molteplici certificazioni, alla soluzione della questione dei codici identificativi fino alla revisione dei criteri di omologazione dei giochi il cui attuale processo di rilascio non risponde alla qualità dei prodotti realizzati. "Per questo - spiega Tessarolo - chiederemo subito un incontro al ministero competente. Ci impegneremo anche per individuare incentivi mirati a supporto della partecipazione alle fiere internazionali. I nostri prodotti esprimono il meglio del made in Italy e sostenerne la presenza sui mercati esteri equivale ad esportare nel mondo l’artigianato di qualità ed il buon nome dell’Italia."

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