“È a dir poco vergognoso e scorretto quello che è successo in Toscana, un’ennesima Regione vittima dell’ignoranza, del solito gruppo politico che insegue un mood populistico pensando forse di poter ancora racimolare qualche consenso”.
A dirlo, in un'intervista a GiocoNews.it, è Vanni Ferro, presidente dell'associazione New Asgi, che si unisce al coro degli operatori del gioco senza vincita in denaro a dir poco critici nei riguardi della proposta di legge approvata dal consiglio regionale della Toscana che d'ora in poi vieterà l'uso delle ticket redemption ai minori di 18 anni.
“La scorrettezza deriva dal fatto che si prendono queste decisioni, come è già avvenuto in passato in qualche regione, senza interpellare i rappresentanti delle associazioni di categoria, senza nemmeno conoscere la materia, e ancor più grave senza nemmeno documentarsi, non sapendo neppure che esiste uno studio tutto italiano dell’Università di Roma Tre, che ha indagato per qualche anno proprio sugli effetti delle ticket redemption.
Ed è invece sufficiente che qualche paladino del 'giusto', del 'solo suo personale giusto' inneggi alla salvezza dell’umanità, che al buio qualsiasi parte politica voti il qualsivoglia, ed ancora più grave ed ingiustificato, che dopo il voto, anche di fronte a studi illustri, di numeri e statistiche che dimostrano in maniera inequivocabile quanto sia lontana la ludopatia dalle nostre sale, nessun ripensamento è ammesso!!!”, sottolinea Ferro.
Il presidente di New Asgi quindi chiarisce ulteriormente il proprio punto di vista: “Ricordo come invece solo nel Veneto vi è stato il buon senso di audirci, di ascoltarci e di capire di cosa stavano parlando, di che sale, di che giochi e quale divertimento stavano regolamentando e, solo dopo aver capito, hanno votato…. Non prima!!! Ecco, questo dovrebbe essere il buon senso, questo dovrebbe fare la politica, usare la diligenza del buon padre di famiglia, decidere in a maniera responsabile, poiché ogni decisione definisce le sorti di un settore, formato in buona parte da medio piccole aziende a gestione famigliare, che vuole lavorare all’interno delle leggi onestamente e dignitosamente.
Auspichiamo che nella tanto agognata revisione del gioco senza vincita in denaro siano definite a livello nazionale, in maniera chiara e inequivocabile, le regole di accesso al gioco e non si lasci lo spazio a interpretazioni populistiche che ad oggi stanno dividendo l’Italia in regioni 'Ticket free' e regioni 'No ticket', una ridicola anomalia solo italiana”.