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Studio Università Roma 3: non c'è legame fra amusement e azzardo

31 marzo 2022 - 15:31

Pubblicati i risultati dello studio dell'Università Roma 3 sui comportamenti di gioco nelle sale amusement, Lama (Federamusement): 'Codice etico per un modello sostenibile e socialmente responsabile'.

Scritto da Redazione
Studio Università Roma 3: non c'è legame fra amusement e azzardo

Solo una piccola parte dei rispondenti (3 percento) ritiene che i ticket gli abbiano fatto scoprire il gioco con vincita in denaro; una piccola percentuale ritiene che questi possano influenzare la propensione a questa tipologia di gioco (5 percento). Inoltre, il 6 percento del campione ritiene che i ticket siano simili alle scommesse e l’8 percento percepisce i ticket come pericolosi”.

È quanto si legge nei risultati delle interviste condotte da un gruppo interdisciplinare di esperti dei dipartimenti di Economia aziendale e di Scienze della formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, nell'ambito della terza e ultima fase del progetto di ricerca Family Amusement, finanziato da Consorzio Fee, Sapar e New Asgi Italia, presentato oggi, 31 marzo, a Enada Rimini, nell'ambito del convegno sul tema “Il puro intrattenimento: quale futuro?”.

 

A valle delle prime due fasi del progetto, di natura esplorativa (rassegna sistematica della letteratura nazionale e internazionale e indagine qualitativa con interviste in profondità e focus group) è stato realizzato un sondaggio con questionario che ha visto coinvolti 1.000 individui tra i 18 e i 30 anni; il campione è rappresentativo di tutto il territorio nazionale. Obiettivo della ricerca è stato quello di esplorare le abitudini e i comportamenti di gioco nelle sale amusement, le preferenze verso i ticket e la propensione verso i giochi con e senza vincita di denaro. Il sondaggio è stato somministrato in modalità mista sia web che face to face ed è stato garantito l’anonimato dei rispondenti.
I risultati delle interviste sono stati analizzati da esperti metodologi di diverse discipline: management e marketing, psicologia di ricerca sociale e statistica.
 
I RISULTATI DELLO STUDIO - Ma cosa è emerso dal sondaggio?
Il campione è composto per il 51 percento da femmine e per il 46 percento da maschi. Le età (18-30 anni) sono così distribuite: 18-20 anni: 176 persone; 21-25 anni: 423; 26-30 anni: 420. Il titolo di studio maggiormente ricorrente è il diploma di scuola superiore (56 percento), seguito dalla laurea (27 percento). Le aree geografiche con il maggior numero di rispondenti sono Sud (24 percento) e Nord Est (23 percento).
Il 53 percento dichiara di non frequentare o aver frequentato le sale amusement, mentre il 47 percento afferma di frequentarle/averle frequentate.
Di questi, il 62 percento dichiara di non collezionare/aver collezionato mai i ticket, mentre il 38 percento li colleziona con diversi livelli di intensità. In particolare: il 9 percento dichiara di collezionare/aver collezionato sempre o spesso i ticket; il 29 percento di collezionarli/averli collezionati saltuariamente.
È stata valutata anche l’opinione del campione in merito alla relazione tra ticket redemption e giochi con vincita di denaro.
 
LE ABITUDINI DI GIOCO - Al campione è stato chiesto anche quali fossero le abitudini rispetto al gioco con vincita in denaro.
Negli ultimi 12 mesi i rispondenti hanno giocato più volte alla settimana o una volta alla settimana ai gratta e vinci (35 percento), ai giochi virtuali (30 percento), al Superenalotto (24 percento), al Lotto (22 percento) e alle scommesse nelle agenzie di scommesse (20 percento); alle scommesse online (18 percento).
I risultati hanno consentito altresì di analizzare gli antecedenti delle abitudini e dell’atteggiamento verso i giochi con vincita di denaro: si tratta in particolare di caratteristiche personali come la propensione al rischio per il guadagno o per ottenere stimoli, unite a fattori contestuali/familiari.
Dall’analisi dei dati emerge che esiste una debole mediazione tra ticket, atteggiamento positivo e utilizzo di giochi con vincita in denaro.
La ricerca evidenzia che esistono dei fattori protettivi e di mitigazione quali il valore dell’altruismo e della solidarietà, l’auto efficacia e l’autocontrollo. Questi elementi di mitigazione possono avere un importante impatto trasformativo nella gestione delle sale amusement in luoghi di edutainment e socializzazione.
 
POTENZIARE L'IMMAGINE POSITIVA DELLE SALE – Secondo quanto emerge dalla ricerca, un nuovo sforzo è richiesto alle sale amusement per rilanciare il proprio business potenziando una immagine positiva verso la comunità. Le sale potrebbero orientarsi verso un modello più sostenibile e socialmente responsabile. Utile sarebbe a tal fine un codice etico promosso dal settore per supportare i gestori in un processo di cambiamento e maggiore integrazione sociale.
 
LAMA: “CODICE ETICO PER MODELLO SOSTENIBILE E RESPONSABILE” - “Siamo molto soddisfatti da quanto emerso dal progetto di ricerca Family Amusement che si è appena concluso. Un gruppo interdisciplinare di esperti dei dipartimenti di Economia aziendale e di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre ha esplorato abitudini e comportamenti di gioco nelle sale amusement, indagando le preferenze verso i ticket e la propensione verso i giochi con e senza vincita di denaro. La ricerca dimostra la debolezza della mediazione tra ticket, atteggiamento positivo e utilizzo di giochi con vincita in denaro e fa emergere con forza quanto le nostre sale siano un potenziale luogo di aggregazione e di sviluppo sociale di bambini, ragazzi e famiglie”.
Lo afferma Alessandro Lama, presidente Federamusement e vice presidente Fee, a commento della terza e ultima fase del progetto di ricerca Family Amusement.
Come l’esperienza della pandemia ha ulteriormente evidenziato, i giovani hanno bisogno di incontrarsi, confrontarsi, trovare stimoli in un gioco condiviso che non sia sempre e solo il monitor di una console. In quest’ottica è molto importante l’esistenza di spazi che siano al contempo attrattivi per la loro natura ludica ma anche formativi da un punto di vista socio-relazionale.
Per questo recepiamo con grande attenzione il suggerimento della squadra di ricerca dell’Università degli Studi Roma Tre a lavorare ancora più e meglio affinché le sale amusement si orientino sempre maggiormente verso un modello più sostenibile e socialmente responsabile. Questo può valere per il meccanismo premiale stesso, che potrebbe essere organizzato con criteri anche educativi, solidali o di integrazione, per esempio attraverso la scelta di oggetti utili a stimolare l’apprendimento dei bambini, come libri, dvd, iscrizioni a laboratori, o l’istituzione di premi da ottenersi collettivamente o che prevedano una parte di donazione ai bambini meno fortunati. Per percorrere in una maniera uniforme questa strada da parte di tutta la categoria, sarà utile per tutto il comparto rappresentato dagli Stati generali dell’amusement istituire un codice etico che possa accompagnare in questo cambiamento e sarà molto importante la presenza dei nostri associati, garanzia e prima linea per veicolare l’offerta nei modi e nei tempi corretti".
 

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