“La nostra piattaforma web rappresenta un servizio di grande valore, aggiornata costantemente, fornisce in tempo reale le principali informazioni sui centri dedicati alla cura della dipendenza da gioco d'azzardo. Questi centri offrono una presa in carico globale e integrata, consentendo ai giocatori problematici e alle loro famiglie di beneficiare di interventi appropriati”.
Lo afferma Claudia Mortali, ricercatore presso il Centro nazionale dipendenze e doping dell' Istituto superiore di sanità, annunciando la pubblicazione del censimento dei Centri del Servizio sanitario nazionale dedicati alla cura del Disturbo da gioco d'azzardo.
Al fine di creare una panoramica completa dei servizi disponibili in tutta Italia, è stata creata una mappa geolocalizzata (disponibile su https://usciredalgioco.iss.it) che elenca attualmente 163 Servizi di cura.
Di questi, 68 sono situati nelle regioni del Nord (tra cui 23 in Piemonte e 14 in Lombardia), 50 nel Centro (24 in Toscana, 16 nel Lazio e 6 in Umbria) e 45 sono distribuiti nel Sud e nelle Isole (15 in Puglia e 8 in Sicilia).
I professionisti che operano in questi centri sono principalmente psicologi, medici e assistenti sociali, ma non mancano infermieri ed educatori professionali. Dopo una valutazione medica, psicologica e sociale, l'équipe multidisciplinare propone interventi personalizzati e integrati rivolti al paziente o alla famiglia, con opzioni di trattamento ambulatoriale, semiresidenziale o residenziale.
Questo censimento è ancora in corso e gli interessati possono richiedere informazioni sulla procedura di inserimento nella mappatura scrivendo a usciredalgioco@iss.it.
Una indagine condotta dall'Iss nel 2018 ha rivelato che in Italia oltre un terzo della popolazione, corrispondente al 36,4 percento (circa 18.450.000 individui), ha ammesso di aver praticato il gioco d'azzardo almeno una volta nei dodici mesi precedenti. Tra questi, l'8,3 percento (circa 1.500.000 persone) è stato identificato come giocatore problematico.
“Un dato ancora più preoccupante riguarda i minori, per i quali il gioco d'azzardo è vietato. Nonostante ciò, il 10,4 percento degli studenti italiani giocatori tra i 14 e i 17 anni è un giocatore problematico”, come evidenzia Simona Pichini, responsabile facente funzione del Centro nazionale dipendenze e doping dell'Iss.
I giocatori problematici sono coloro che manifestano un comportamento di gioco che genera conseguenze negative per sé stessi, per le persone che li circondano (come la rete sociale) e per la comunità in generale. Questi individui possono aver perso il controllo sul proprio comportamento di gioco.
Per ulteriori approfondimenti https://usciredalgioco.iss.it