Agcom, sanzione di 50mila euro a sala slot che viola divieto di pubblicità al gioco
Due cartelli pubblicitari, seppur di piccole dimensioni, posti nelle vicinanze di una sala giochi, costano cari al titolare.
Scritto da Redazione
Una sala giochi di Padula (Sa) dovrà pagare 50mila euro per aver pubblicizzato la sua attività violando le norme sulla pubblicità del gioco.
Lo ha stabilito l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato, che ha emesso una ordinanza di ingiunzione nei confronti della società dopo aver verificato la segnalazione del Nucleo Beni e Servizi della Guardia di Finanza.
La società, che gestisce una sala Vlt e Slot, “non è stata in grado di chiarire se i cartelloni e/o totem oggetti della segnalazione (relativi, in particolare ad un totem a vela e due cartelli pubblicitari, ndr) siano stati o meno commissionati, ma ha evidenziato che la stessa gestisce anche gli impianti pubblicitari della zona ed in particolare anche il cartellone sito pressi la chiesa di S. Alfonso, via Nazionale in Padula (Sa) di loro proprietà”. Inoltre, è, altresì, emersa la presenza di due cartelloni pubblicitari affissi nelle adiacenze della sala giochi e richiamanti l’attività svolta dalla medesima.
La contestazione è stata notificata il 21 settembre 2022 e poteva essere anche peggiore se non fosse che ad un cartellone stradale posizionato in prossimità dell’attività Agcom ritiene che "non sussistono i presupposti di fatto per ritenere accertata la violazione".
Diverso il caso dei due cartelli, di piccole dimensioni, affissi nelle adiacenze della sala giochi. Per questo, secondo l'autorità, "sussiste la violazione della norma in esame poiché le linee guida non prevedono alcuna deroga per il posizionamento della pubblicità in area pertinenziale al locale, salvo il caso del logo o il riferimento a servizi di gioco presenti sulle vetrofanie degli esercizi che offrono gioco a pagamento".
Nel comminare la sanzione Agcom ha considerato che "il comportamento posto in essere dalla società sopra menzionata deve ritenersi di lieve entità" ma anche che la stessa società "ha provveduto a rimuovere la pubblicità della propria attività commerciale dai due cartelli di piccole dimensioni affissi nelle adiacenze della sala giochi e richiamanti l’attività svolta dalla stessa solo a seguito della ricezione dell’atto di contestazione".