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Bakun (Clarion Gaming): 'Su diversità e inclusione ancora tanto lavoro da fare'

13 febbraio 2023 - 10:36

Tra approcci di imposizione e di raccomandazione Ewa Bakun, Director of Industry insight and engagement di Clarion Gaming, sottolinea l'efficacia del lavoro dei regolatori per la modernizzazione del settore del gioco.

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L'inchiesta di Gioco News sulla sostenibilità nel settore del gioco, pubblicata sul numero di febbraio della rivista, dà spazio a Ewa Bakun, director of industry insight and engagement di Clarion Gaming, società organizzatrice della recentissima Ice London. Riportiamo dunque integralmente il suo contributo per la rubrica che Bakun segue per la nostra rivista, titolata, non a caso, "Gioco & sostenibilità". 

La fiera Ice che i lettori di Gioco News visitano quest’anno è tornata alla sua originale condizione pre-pandemia: anzi, da quello che ci indicano i numeri delle iscrizioni, l'evento supererà anche i record del 2020. Ci sono però degli aspetti del passato di Ice a cui, spero, non dovremo mai tornare. L’evoluzione che la fiera ha fatto per quello che riguarda il riconoscimento dell’importanza della diversità, riflessa innanzitutto nella rappresentazione, e nella rappresentanza, di donne, è senza dubbio uno svolgimento positivo, anche se c’è ancora tanto da fare. Ed è proprio questa evoluzione della fiera l’esempio che vorrei usare per dibattere sugli approcci di “bastone e di carota”, oppure di imposizione e di raccomandazione, e la loro efficacia, se adottati dai regolatori del nostro settore; soprattutto nell’ambito della sostenibilità e della diversità che li sforza a ripensare il loro mandato.

È dal 2015 che noi di Clarion, come organizzatori di Ice, abbiamo iniziato a parlare della necessità di cambiare l’immagine stereotipata e sessualizzata delle donne all'interno della fiera, cercando in una maniera sottile di persuadere gli espositori di cambiare i loro approcci e di educarli ai vantaggi della diversità. Pubblicavamo articoli che ne parlavano, abbiamo inserito un paragrafo sulla diversità nel manuale per gli espositori, che rappresenta una sorta di Bibbia per loro; organizzavamo i seminari su questi temi e cercavamo relatori dai gruppi meno rappresentati. In altre parole realizzavamo una politica di “carota”, che purtroppo non incontrava molta risonanza, se non negli oppositori, che vedevano nei nostri appelli dei tentativi di togliere l’aspetto divertimento, che rappresenta il nucleo del nostro settore.

Fino al colpo di “bastone”, che è arrivato nel 2018, il giorno prima dell’apertrura di Ice: un evento che, anche se forse non immediatamente, ma con velocità più intensa, ha forzato il cambiamento. Questo colpo è arrivato proprio dal regolatore britannico, quando la presidente della Gambling Commission ha criticato il settore in mostra a Ice per l’immagine che presentava delle donne, dichiarando che avrebbe boicottato la fiera in futuro se non fosse stato cambiato l'approccio in maniera immediata e visibile. Il discorso del regolatore, pubblicato sulle pagine dei giornali più letti nel Paese, si è inserito nel clima già ostile al settore da parte del pubblico britannico, e ha attratto ancora più attenzione da parte della stampa, risultando in una marea di articoli negativi. Basta dire che è stato un incubo per le pubbliche relazioni della fiera stessa durante quei giorni. Nonostante le difficoltà di gestire le comunicazioni durante lo show, il risultato finale era quello di effettuare, forse in maniera poco gradevole e con ammaccature nella reputazione che viviamo ancora oggi, un cambiamento, che si è reso già visibile l’anno seguente, nella rappresentazione delle donne in fiera. Invece della sottile persuasione che avevamo esercitato prima, abbiamo preso delle misure più decisive e prescrittive, sviluppando il codice di comportamento a cui tutti gli espositori e visitatori della fiera dovevano e devono aderire.

Ma l’effetto più importante dal codice imposto da noi è il ripensamento più serio e di più vasta portata della mancanza di diversità e inclusione nel settore di gioco, che continua ancora oggi. Non si sentono più voci di critica e derisione che mettono in dubbio il desiderio di rendere il settore più inclusivo; al contrario, si capisce che la diversità è una delle componenti critiche dell’immagine e della reputazione del settore, che, a sua volta, influenzano l’opinione pubblica e quindi anche il quadro normativo.

Parlo di questa esperienza qui per dimostrare il potere del regolatore che, non tanto con una normativa stessa, ma con il tono di minaccia, ha forzato un progresso. È vero che, nel mondo ideale, sarebbe meglio se progressi di questo genere succedessero organicamente e volontariamente. Ma con l’esistenza stessa dei regolatori, accettiamo anche che alcuni atteggiamenti possano, e debbano, essere imposti. Il progresso nell’ambito della diversità, e nel senso più ampio quello della sostenibilità, forse richiede l’autorità più esplicita e impegnata del regolatore per accelerare il progresso positivo nell’adozione di pratiche più sostenibili ed inclusive.

Se continuiamo con il ritmo di progresso di oggi, ci vorranno 300 anni ancora per arrivare alla parità di genere, secondo quanto indicato dal rapporto delle Nazioni Unite pubblicato lo scorso anno. Non ci stupiscono allora le chiamate da parte delle persone come Richard Schuetz, l’ex regolatore di California e Bermuda, di includere la diversità nell’ambito degli obblighi dei concessionari. L’esempio potrebbe essere quello di riportare regolarmente le statistiche del genere o di razza oppure quelle del divario dei salari (come già devono fare ogni anno le aziende britanniche di più di 250 assunti). L’inclusione è infine un fattore importante di governance che è assolutamente nell’ambito del’interesse dei regolatori. 

Ice è un appuntamento importante per parlare di questi temi e per discutere come il ruolo del regolatore deve evolvere per rispondere alle esigenze future che già si sviluppano oggi. Nonostate il boicottaggio nel 2018 del regolatore britannico e la loro mancanza nell’edizione 2019 della fiera, Gambling Commission è ritornata all’Ice nel 2020, avendo osservato il progresso e nel 2023 sarà presente con tutta la lora forza anche fisicamente con uno stand nella Zona dedicata alla protezione del consumatore (Consumer Protection Zone).

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