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Bollette, Grassi (Hippogroup): 'Non aspettare le elezioni per intervenire'

06 settembre 2022 - 11:16

Riccardo Grassi, Ad di HippoGroup Cesenate, testimonia l'impatto del caro bollette sulle sale bingo – a luglio 275mila invece di 75mila € - e invita il Governo ad intervenire subito.

Scritto da Francesca Mancosu
Bollette, Grassi (Hippogroup): 'Non aspettare le elezioni per intervenire'

“Da un mese e mezzo a questa parte la questione del caro bollette non ci fa dormire la notte. Il nostro settore, anche se non ai livelli di certe industrie, è abbastanza energivoro, visto che le sale sono ampie, gli apparecchi sempre accesi, va assicurato il ricambio d'aria, così come il riscaldamento. Le faccio un esempio: dopo una serie di aumenti fra il 70 e il 100 percento rispetto al 2019 e fino ai primi sei mesi del 2021, ora a luglio abbiamo pagato 275mila euro, rispetto ai 75mila euro di un tempo”.

Bastano le parole di Riccardo Grassi, amministratore delegato di HippoGroup Cesenate, a delineare a GiocoNews.it, una volta di più, gli effetti del “caro bollette” sul comparto del gioco, in questo caso sulle sale bingo, dopo le testimonianze del titolare di alcuni esercizi in Umbria e di altri operatori e produttori di apparecchi.

 

Il gruppo Hippogroup infatti gestisce gli ippodromi di Cesena, Bologna, Roma Capannelle, e le relative sale gioco (anche a Firenze, all'interno dell'impianto ippico comunale) e una sala bingo fresca di delocalizzazione - dopo un investimento da oltre 6 milioni di euro per ricostruirla ex novo lontano da "luoghi sensibili" e un dialogo fruttuoso e all'insegna del buonsenso con il Comune -  e si trova quindi a fronteggiare dei costi particolarmente alti.
“Quello per l'energia, a seconda delle location, prima copriva il 5-10 percento dei costi di gestione delle sale, ma ora sta diventando insostenibile. Abbiamo messo in campo una serie di misure per risparmiare, aprendo dopo e chiudendo prima, e cercando di limitare le spese il più possibile, ma se la situazione non cambia potremo resistere solo qualche mese. Per noi i periodi più critici come consumi sono luglio-agosto, per l'aria condizionata, e gennaio-febbraio, per il riscaldamento, ora per fortuna andiamo incontro a due-tre mesi non 'estremi', ma bisogna fare presto.
Non abbiamo la possibilità di cambiare gli orari di apertura: in virtù della concessione stipulata con lo Stato abbiamo un regolamento da rispettare, dobbiamo stare aperti 8 ore al giorno, 6 giorni a settimana e 11 mesi l'anno, senza deroghe.
E adesso che, dopo l'estate, le nostre sale torneranno a regime come faremo? Se il Governo non ci aiuta si rischia un effetto domino”.
 
Le sale bingo di Hippogroup fanno riferimento all'Ascob, che dalla fine di agosto sta lavorando insieme con i concessionari per trovare delle soluzioni, riferisce Grassi. “Ci sono forti problemi di liquidità, alcuni gestori fanno fatica a pagare le bollette: non c'è solo un problema da risolvere nell'immediato, ma anche di sostenibilità dei bilanci. Bisogna intervenire su più fronti, rateizzare le bollette, avere crediti di imposta, altrimenti la situazione diventerà drammatica.
Le sale bingo sono un unicum: nessuna ha meno di 35-40 dipendenti, alcune arrivano a 100, e così tanti rischiano di perdere il posto.
Per questo, visto che dopo le elezioni politiche del 25 settembre ci vorranno due mesi prima che il nuovo Governo entri in carica, andrebbero prese delle decisioni già adesso, se son tutti d'accordo.
Dovrebbero aiutare le imprese, perché quello che sta accadendo è come una calamità naturale, un terremoto o l'eruzione di un vulcano”.
 

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