Consulta nazionale antiusura: 'Politiche coraggiose contro l'azzardopatia'
Il presidente della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II, Luciano Gualzetti, auspica politiche coraggiose per combattere l'azzardopatia.
Scritto da Redazione
Le parole di Gabriele Gravina, presidente della Figc, che ha annunciato l'incremento delle iniziative per coombattere l'azzardopatia, sono oggetto di commento critico da parte del presidente della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II, Luciano Gualzetti, secondo il quale “psicologi in aumento, terapie mirate e gruppi di sostegno per rafforzare la gestione dello stress e l'autostima di coloro che combattono questa dipendenza” rappresentano “un passo lodevole, ma che appare contraddittorio se si considera l'ambiente sportivo, spesso intriso di loghi e banner di aziende legate al gioco d'azzardo”.
Secondo Gualzetti “il decreto Dignità, che nel 2018 aveva proibito la pubblicità del gioco d'azzardo, è ora minacciato da tentativi di abolizione. La reintroduzione della pubblicità del gioco durante eventi sportivi, giustificata da presunti benefici economici per i club, rischia di invertire anni di progressi nella protezione dei cittadini più vulnerabili. Negli ultimi anni, l'azzardo è diventato una presenza sempre più capillare nella vita quotidiana, normalizzato attraverso sponsorizzazioni sportive e campagne pubblicitarie seducenti”.
E afferma: “Da un lato, si tenta di curare le vittime della azzardodopatia con programmi psicologici e iniziative sociali. Dall'altro, si permette la diffusione di un messaggio che invita indirettamente al gioco, perpetuando il ciclo di dipendenza. È una forma di ipocrisia istituzionale che non può essere ignorata”.
Dunque, prosegue il presidente della Cna, “è tempo di dire basta a questa ipocrisia. La salute e la dignità delle persone devono prevalere sugli interessi economici. Servono politiche coraggiose e una presa di posizione netta: proteggere i cittadini, soprattutto i più giovani, dalla normalizzazione del gioco d'azzardo riducendo l'offerta di scommesse e vietando la promozione con la pubblicità sportiva e non”.