Nei primi tre mesi del 2023 le tasse e le imposte sulle attività di gioco ammontano a un totale di 1.862.386.408,73 euro: è il dato al centro del Conto riassuntivo del Tesoro aggiornato al 31 marzo, con il prelievo erariale a fare la parte del leone, per una somma di 1.534.774.116,73 euro.
Secondo i dati forniti dalla Ragioneria generale dello Stato i “proventi delle attività di giuoco” sono pari a 178.207.539,10 euro, la “quota del 40 per cento dell'imposta unica sui giuochi di abilità e sui concorsi pronostici” a 96.772.442,71 , e il “diritto fisso erariale sui concorsi pronostici” a 23.886.887,20 euro.
Nella categoria “entrate derivanti dalla gestione dei beni dello Stato” invece i “proventi relativi ai canoni di concessione per la gestione della rete telematica relativa agli apparecchi da divertimento ed intrattenimento ed ai giochi numerici a totalizzatore nazionale”, toccano la somma di 120.278.412,49 euro, mentre fra le “entrate da contributi versati allo Stato” si annovera il “versamento di somme da parte dei concessionari di gioco praticato mediante apparecchi”, con 531.585,67 euro.
Fra le“imposte sul patrimonio e sul reddito” troviamo la “quota del 35 per cento dell'imposta unica sui giuochi di abilità e sui concorsi pronostici”, di 80.413.918,06 euro, e la “ritenuta del 6 percento sulle vincite del gioco del lotto”, che registra 148.747.249,76 euro.
Fra le “tasse ed imposte sugli affari” poi ci sono le entrate riconducibili alla “quota del 25 per cento dell'imposta unica sui giuochi di abilità e sui concorsi pronostici”, con 57.438.893,23 euro, e all'imposta sugli intrattenimenti, con 9.407.947,42 euro.
Fra le “altre entrate extratributarie” ci sono i “proventi del Lotto”, con 293.287.907,02 euro, quelli derivanti dalla vendita dei biglietti delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea, per un ammontare di 414.143.350,60 euro, e quelli collegati al gioco del bingo, pari a 43.123.948,95 euro.