Enada, Cardia (Acadi): 'Uniti per il riordino del gioco pubblico'
Al convegno di Enada sul riordino, Cardia (Acadi) invita il settore all'unità per fronteggiare proroga tecnica concessioni e questione territoriale e arrivare alla riforma del gioco pubblico.
Rimini - “L’anno scorso parlavamo di green pass, temendolo, ma alla fine tutto è andato molto bene. C’eravamo detti di rimanere aperti senza richiudere ma ora ci risveglieremo con un gorilla che è seduto su di noi, fatto dai problemi che nascono 11-12 anni fa con le prime restrizioni locali. Unità? Abbiamo condiviso tutti i temi possibili come la questione territoriale, l’eccessiva tassazione del comparto che riduce esageratamente i margini ed altri ancora. Nel 2022 dobbiamo vedere cosa abbiamo davanti”.
Lo sottolinea Geronimo Cardia, presidente di Acadi – Associazione concessionari apparecchi da intrattenimento, nel corso del convegno “Uniti oltre il riordino: un dialogo tra le associazioni di categoria sul futuro del comparto tra riforme e nuove sfide”, oggi, 31 marzo, ad Enada Primavera.
Sollecitato dal moderatore del convegno, il direttore di GiocoNews Alessio Crisantemi, Cardia afferma: "Siamo tutti sicuri che del riordino abbiamo tutti necessità e in tempi rapidi. Lo strumento è la legge delega che io terrei stretta perché interpreta quello di cui abbiamo bisogno. È comunque solo una legge quadro e la vera partita sarà nei decreti legislativi delegati".
A tale proposito "la conferenza Stato Regioni era chiarissima: riduciamo l’offerta dei settori, Adm avrebbe dovuto dare ai comuni i volumi di gioco di ogni singola sala, ok i distanziometri ma senza effetto espulsivo, sugli orari non più di sei ore totali di divieto. È successo che l’offerta alla fine si è ridotta lo stesso e l’obiettivo è stato raggiunto. La app di Adm sul gioco legale ha risolto il secondo punto mentre distanziometri e orari non sono cambiati. Ma i principi di cui sopra sono cogenti anche se manca un decreto del Mef. E la legge delega deve seguire finalmente quel percorso".