skin

Endrizzi (M5S): 'Sì a Testo unico sul gioco, ma tutela sociale è al primo posto'

18 novembre 2021 - 10:41

Al webinar dell’Istituto per la competitività sul gioco legale, Endrizzi (M5S) chiede regole che tutelino gli interessi di tutti, in primis quello sociale.

Scritto da Redazione
Endrizzi (M5S): 'Sì a Testo unico sul gioco, ma tutela sociale è al primo posto'

Il Testo unico sul gioco è un'operazione che invoco dalla scorsa legislatura. Solo così possiamo riuscire a dare una tutela reale ai vari interessi in gioco, economici, sociali e della salute. Ma il Testo unico deve essere un punto di equilibrio, dei beni e dei valori da tutelare, altrimenti porterà vantaggio ad alcuni ma non risolverà i problemi che ci sono”.

 

Parola di Giovanni Endrizzi, senatore M5S e vice presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul gioco, fra i relatori del webinar “Oltre le incertezze. Verso il riordino del gioco legale” per la presentazione del paper sul settore del gaming d’Italia dell’Istituto per la competitività (ICom), oggi, 18 novembre.
 
“Si è detto che è lo Stato ad aver bisogno dei concessionari, e non viceversa, ma è vero nel momento in cui consente un equilibrio fra gli interessi in causa, si fronteggiano le mafie, si tutelano i consumatori. Ma oggi nei servizi di cura abbiamo persone che hanno contratto una patologia, un disagio, attraverso il gioco legale. Dobbiamo prenderci carico di questa cosa.
Chi collabora con lo Stato poi certamente deve essere tutelato, non l'ho mai negato”, puntualizza Endrizzi.
 
Il senatore pentastellato quindi passa a parlare dell'offerta di gioco. “È stato detto che è troppo capillare: va capito se è ridondante, e potrebbe razionalizzarsi a vantaggio del settore; ci deve essere un maggiore equilibrio, tenendo conto degli interessi di tutti i soggetti coinvolti, la tutela sociale è al primo posto”.
 
Poi, in tema di gioco illegale, Endrizzi evidenzia: “Non si tratta di operatori illegali camuffati da legali, ma c'è bug all'interno dei nostri percorsi autorizzativi, che non sono adeguatamente filtrati. Il tema non è aumentare l'offerta per fare concorrenza alle mafie, ma fare maggiori controlli. Se lo Stato non riesce a garantire la filiera legale ha perso, la concorrenza con la criminalità non potrà mai essere vincente.
Quindi dobbiamo metterci al tavolo tutti insieme, anche dentro la commissione parlamentare sul gioco, per produrre un'operazione equilibrata”.
 
Il senatore quindi interviene “in difesa” delle regolamentazioni del gioco emanate in questi anni da Comuni e Regioni. “Il decreto Balduzzi ha introdotto il concetto di 'luoghi sensibili', i Comuni e le Regioni sono intervenuti in surroga dello Stato, e ora non possono abdicare a tale responsabilità con l'impianto normativo che abbiamo. Quindi, ritengo che i provvedimenti che hanno adottato non siano ridicoli”.
 
In ultimo, Endrizzi sottolinea necessità di “ridurre l'offerta e conseguentemente le patologie e i fenomeni sociali che ne derivano”.
Quanto alla tessera sanitaria, quindi ricorda la proposta pentastellata di “adottare il 'tesserino del giocatore', che dava maggiori garanzie, ma che è stato respinta per questioni di privacy”.
 
In conclusione, quindi aggiunge: “Io non sono contrario all'offerta pubblica di gioco, ma deve rispondere a finalità pubbliche, altrimenti è preferibile che lo Stato lo gestisca direttamente: ci deve essere un rapporto collaborativo chiaro in cui la concessione viene affidata per tutelare interessi comuni”.
 

Articoli correlati