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Falque-Pierrotin (Anj): 'In Francia progressi ma c'è da lavorare'

08 marzo 2022 - 09:46

SPECIALE DONNE - Il presidente dell'autorità francese di regolamentazione del gaming spiega il tema della parità nel suo Paese e nel settore, in un'intervista a GiocoNews.it.

Scritto da Ac
Falque-Pierrotin (Anj): 'In Francia progressi ma c'è da lavorare'

Isabelle Falque-Pierrotin, è presidente dell'Autorité Nationale des Jeux (Anj), ovvero il regolatore francese dei giochi.

Laureata alla Hautes Etudes Commerciales business school (Hec), ex studentessa della National School of Administration (promozione "Denis Diderot") e dell'Istituto multimediale nel 1990. Revisore dei conti poi "Maître des requêtes" presso il Consiglio di Stato francese, è Consigliere di Stato dal 2001. È entrata a far parte del Bull Group dal 1991 al 1993, quindi è stata vicedirettrice dell'ufficio del Ministro della cultura dal 1993 al 1995. È stata nominata esperta dell'Ocse nel 1996- 97 ed è diventata presidente dell'Advisory Board e Delegato generale dell'Internet Rights Forum dal 2001 al dicembre 2010.

Non solo. Falque-Pierrotin è stata presidente dell'Autorità francese per la protezione dei dati (Cnil) dal 2011 al 2019. Ha presieduto il Comitato europeo per la protezione dei dati dal 2011 al 2019. Dal 2014 al 2018, anno in cui è stato redatto il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) ed è stata Presidente della Conferenza mondiale delle autorità per la protezione dei dati nel 2017-2018.

Da gennaio ad aprile 2019 è stata nominata responsabile del “Grand Débat” francese. Quindi, è stata incaricata dal Primo ministro francese di una missione di prefigurazione dell'Autorità nazionale per il gioco d'azzardo per poi esserne nominata alla guida, con decreto del Presidente della Repubblica, per un mandato di sei anni, a partire dal 16 giugno 2020.
Insomma, una carriera di tutto rispetto che, in parte, rende già un'idea “paritaria” sul ruolo della donna in Francia, con riflessi anche nel gaming. Anche se non è proprio così, come spiega lei stessa nell'intervista concessa a GiocoNews.it.
 
La parità di genere, a livello globale, è ancora un obiettivo lontano, sia a livello politico e istituzionale che nel mondo delle imprese. Se alcuni Paesi sono più "evoluti", come nel caso del Nord Europa, altri sono molto indietro. In Francia si sta lavorando molto su questo e sembra che qualcosa stia cambiando. Dove collocherebbe lei il suo Paese rispetto a questo tipo di catalogazione. Lo considera uno dei più "evoluti" in termini di uguaglianza oppure c'è ancora molto da fare?
Secondo l'indice sull'uguaglianza di genere dell'Ue la Francia è al quarto posto dopo Svezia, Danimarca e Paesi Bassi, sette punti sopra la media europea. Sembra che negli ultimi anni siano stati compiuti dei progressi, ma c'è ancora del lavoro da fare, in particolare sul fronte del lavoro. Sul fronte politico, in aumento rispetto al 2017 anche il numero delle candidate donne alle prossime elezioni presidenziali che si terranno ad aprile. Ma non si deve solo lavorare sull'uguaglianza dei diritti ma anche lavorare sulle barriere culturali e aiutare a combattere il pregiudizio”.
 
Il suo ruolo in Anj potrebbe essere la prova di un sistema di parità o quello del cambiamento. Può raccontarci il suo percorso professionale e personale per arrivare fin qui? Pensa di aver dovuto lavorare più duramente di un uomo?
“Molte donne sono attualmente a capo di autorità indipendenti in Francia. Non direi che ho dovuto lavorare di più per arrivarci ma come qualsiasi 'minoranza' le donne devono dimostrare di potercela fare. Sta cambiando, ma lentamente, e i riflessi conservatori esistono ancora in mondi in cui gli uomini erano in gran parte più numerosi delle donne. Inoltre ciò che potrebbe fare la differenza è forse il sostegno familiare che si può ottenere”.
 

In qualità di regolatore di gioco, qual è la sua impressione sul ruolo delle donne in questa industria? Le capita di avere spesso a che fare con donne nel settore o solo raramente?
“L'industria del gioco d'azzardo è ancora un'industria maschile. La maggior parte degli amministratori delegati degli operatori di gioco d'azzardo online sono uomini. Le donne sono sottorappresentate in questa industria poiché sono anche sottorappresentate negli organismi di governo dello sport. E i clienti sono principalmente uomini anche in Francia, soprattutto nelle scommesse sportive anche se il numero di giocatrici è in aumento e può diventare un problema di marketing nei prossimi anni. Per Anj, naturalmente, la parità è assicurata a livello di amministrazione con il personale e anche con il Collegio, quale organo decisionale. Credo fermamente che sia una questione di efficienza e di buone condizioni di lavoro. Il mix è sempre stato per me un elemento non opzionale nella gestione e nella leadership. Ma non è ancora così facile assumere donne in certi campi; tra i profili informatici dove le donne sono ampiamente sottorappresentate mentre le donne sono molto ben rappresentate tra i profili legali. Quindi cerchiamo di mantenere l'equilibrio tra le varie attività in Anj”.
 
Cosa dovrebbe fare un Paese, secondo lei, per puntare seriamente all'uguaglianza e cosa dovrebbe fare un'industria, al di là delle leggi, per raggiungere lo stesso obiettivo?
“L'istruzione è ovviamente una questione chiave per assicurare l'uguaglianza di genere. Più le donne visibili sono in posizioni di responsabilità, più le ragazze possono identificarsi con loro. È inoltre necessario che le funzioni in gran parte devolute alle donne, come la cura o il servizio alla persona (come rilevato durante l'emergenza sanitaria da Covid), possano essere condivise con gli uomini. Come ho detto c'è bisogno anche di un cambiamento culturale”.
 

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