Più di 14 milioni di euro non dichiarati da una società attiva nella gestione e noleggio di apparecchi da gioco. Questo il bilancio di un piano coordinato di interventi condotti dalla Guardia di finanza di Vieste a contrasto del gioco illegale e irregolare eseguito congiuntamente all’Agenzia delle dogane e monopoli. Secondo quanto riportato dal sito delle Fiamme gialle, la verifica fiscale ha interessato dunque una società della provincia di Foggia con apparecchi da gioco installati in numerosi esercizi commerciali nel territorio.
Nel corso della verifica è stato constatato che la società avrebbe sottratto alla tassazione una base imponibile che, ricostruita sulla base di calcoli presuntivi, ammonterebbe ad oltre 14 milioni di euro ai fini del prelievo erariale unico (Preu), delle imposte sui redditi (Ires) e dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).
In particolare, si tratta di sedici apparecchi del tipo new slot Awp che nel corso delle attività ispettive sono stati trovati con una doppia scheda elettronica occultata in un doppio fondo ricavato all’interno dell’apparecchio e che, non essendo collegata alla rete telematica Adm, avrebbe permesso di eludere il conteggio delle giocate ed evadere le relative imposte.
Le basi imponibili sottratte a tassazione sono state segnalate all’Agenzia delle dogane e monopoli e all’Agenzia delle entrate per le successive fasi dell’accertamento tributario. Sulla base degli elementi indiziari raccolti nel corso dell’ispezione tributaria, il rappresentante legale della società è stato deferito all’autorità giudiziaria per le ipotesi di reato di dichiarazione infedele e frode informatica.
PRATO: GIOCO ONLINE SU PIATTAFORME ESTERE NON AUTORIZZATE, SEQUESTRATI 15 PC - La lotta al gioco illegale prosegue anche a Prato dove la Guardia di finanza locale ha eseguito un’attività di controllo presso un internet-point, sospettato di offrire ai propri utenti servizi di accesso a piattaforme di gioco non monitorate dalla competente Agenzia delle dogane e dei monopoli. Questo perché l'esercizio era dotato di un sistema di videosorveglianza irregolare per monitorare gli accesi e permettere al gestore di bloccare da remoto le connessioni ai siti gioco.
A seguito dell’accesso presso il locale, i militari hanno documentato con foto e video lo stato di connessione dei pc installati, appurando che gli apparecchi erano collegati ad un server centrale dal quale, a seguito di pagamento di corrispettivi mediante Pos, veniva abilitata la navigazione online senza restrizioni.
Alla luce di ciò, i militari hanno sequestrato tutti i 15 Pc presenti al fine di permettere ai tecnici qualificati della Sogei di effettuare le perizie necessarie ai fini dell’accertamento della relativa violazione. La legge prevede una sanzione da 5.000 a 50.000 euro per ciascuna delle apparecchiature che, attraverso la connessione telematica, consente ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco online.
SALERNO, SANZIONI PER 60 MILA EURO E TRE APPARECCHI SEQUESTRATI – A Salerno, invece, nell’ambito di un piano coordinato di interventi per il contrasto al gioco illegale ed irregolare, nei giorni scorsi la Guardia di finanza ha elevato sanzioni per un totale di 60 mila euro e posto sotto sequestro amministrativo tre apparecchi da gioco.
Nello specifico, i Finanzieri della Compagnia di Vallo della Lucania e il personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, recita una nota diramata dalle Fiamme gialle, “hanno effettuato diversi controlli all’interno di centri scommesse e sale giochi del Cilento.
In particolare, in un bar, è stata riscontrata la presenza di tre apparecchi (Awp) messi nella libera disponibilità di tutti gli avventori senza esporre, in luogo visibile, la prevista tabella dei giochi proibiti.
Inoltre, è stato riscontrato che i giochi presentavano al loro interno una scheda non installata secondo le regole tecniche stabilite con appositi decreti dalla legislazione vigente.
La norma in parola stabilisce, infatti, che i collegamenti tra il contenitore della scheda di gioco e gli altri dispositivi che costituiscono l’apparecchio di gioco, predisposti dal produttore od importatore, devono essere isolati, unitamente al contenitore della scheda di gioco, mediante una copertura di materiale metallico, idonea ad impedire ogni modifica ai collegamenti stessi, al fine di garantire la correttezza del gioco ed evitare l’inganno agli avventori”.
Sono state sequestrati le schede presenti all'interno degli apparecchi, i titoli autorizzatori e l’importo rinvenuto all’interno delle stesse (circa 1.500 euro). Infine, il titolare dell’attività commerciale, per la mancata installazione della cartellonistica, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania.