Gdf Varese: sequestrato profitto illecito a un gestore di slot machine
Stabilito un divieto a contrarre con la pubblica amministrazione a un gestore di slot machine di Busto Arsizio (Varese).
Scritto da Redazione
Si appropriava del denaro pubblico a cui aveva accesso durante le operazioni di prelievo alle giocate delle slot machine. Nei giorni scorsi le Fiamme gialle del Comando provinciale di Varese hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva a un cinquantacinquenne di Busto Arsizio (Varese). L'uomo gestiva per conto della società concessionaria per la gestione dei giochi autorizzati in Italia, diverse attività presso vari esercizi commerciali. Aveva il compito di raccogliere gli incassi e riversarli all’agenzia accise dogane e monopoli per la parte di competenza. Le indagini hanno permesso di appurare che, a seguito delle operazioni di prelievo delle giocate delle slot machine, ometteva il versamento alla concessionaria.
Le Fiamme gialle del Comando provinciale di Varese nei giorni scorsi hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva. All'uomo è stato inoltre vietato di contrarre con la Pubblica amministrazione per dodici mesi per essersi appropriato del denaro pubblico di cui aveva il possesso in qualità di incaricato di pubblico servizio. Al soggetto sottoposto alle indagini, con la direzione della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, è stato altresì notificato un decreto di sequestro preventivo di 707.000 euro quale profitto del reato di peculato.
A tale provvedimento giudiziario è giunto il Gip presso il locale Tribunale, valorizzando il carattere seriale e reiterato delle condotte e il carattere assolutamente elevato e ingente degli importi oggetto di appropriazioni. I finanzieri del Gruppo di Busto Arsizio hanno ricostruito il modus operandi dell’indagato, che, nella sua veste di amministratore unico di una s.r.l. di Busto Arsizio, era gestore, per conto della società concessionaria per la gestione dei giochi autorizzati in Italia presso vari esercizi commerciali, con il compito di raccogliere gli incassi e riversarli all’Amministrazione monopoli per la parte di competenza.
La quantificazione del dovuto per complessivi 707.000 euro da parte del gestore è stata determinata sulla base di un calcolo effettuato dai "contatori" per le Awp e i "Bet" per le Vlt. In ragione dei suddetti mancati versamenti è intervenuta anche una sospensione dell'esecuzione dei giochi attraverso il blocco da remoto delle macchine e, per effetto della diffida della società concessionaria, i rapporti contrattuali intercorrenti tra le due società sono stati risolti per inadempimento del gestore. Dalle indagini di polizia economico finanziaria è emerso come l'uomo avesse uno stile di vita altamente sopra le proprie possibilità, disponendo di macchine di grossa cilindrata, frequentando locali e giocatori di calcio di squadre di serie A e recandosi spesso a vedere partite di calcio allo stadio.
Possedeva inoltre una villa in Sardegna e amava frequentare i casinò. Il giudice del riesame, nell’ordinanza di rigetto del ricorso proposto dall’indagato con la richiesta di dissequestro, ha evidenziato la correttezza della ricostruzione effettuata dai finanzieri, ponendo in evidenza la sistematicità delle condotte delittuose riscontrate, sussistendo, da un lato, i gravi indizi di reità e, dall’altro, le esigenze cautelari nei confronti del patrimonio quale garanzia erariale.