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Gioco pubblico, i bilanci e gli auspici delle federazioni di filiera

30 dicembre 2022 - 11:08

Ultimi giorni del 2022 e per le federazioni di filiera dell'industria del gioco è l'ora di tirare le somme, rinnovando anche gli auspici per l'anno in arrivo, nel segno del riordino e della tutela delle imprese legali

© Diana Polekhina / Unsplash

© Diana Polekhina / Unsplash

Sistema Gioco Italia, Acadi ed Egp tracciano un bilancio sull'anno in via di conclusione e gli auspici per il 2023, in cui a fare da traghettatore è il Governo Meloni, appena passato oltre il banco di prova della Manovra di bilancio e chiamato (anche) a rilanciare il dialogo con il settore del gioco pubblico, portando avanti la sua riforma ma senza disperdere quanto di buono fatto finora.

SISTEMA GIOCO ITALIA: “IL 2023 SIA L'ANNO DELLE RIFORME” - “Il 2022 è stato un anno caratterizzato dall'incertezza alimentata dall'onda lunga della crisi generata dalla pandemia e aggravata dalla guerra in Ucraina. Ancora impegnati nel recuperare le perdite causate dal lunghissimo lockdown che ha coinvolto il settore nel 2022, gli operatori sono stati chiamati ad affrontare la crisi energetica e il caro bollette. Una situazione resa ancora più complicata nel nostro settore dalla instabilità normativa non ancora affrontata”. È sintetico ma efficace Gennaro Parlati, presidente di Sistema Gioco Italia - Confindustria, nel riassumere l'anno, ormai in dirittura d'arrivo, vissuto dalle imprese del settore. Un anno che dovrebbe fungere da “ponte” per addivenire finalmente alla riforma del gioco pubblico, magari con un tavolo di confronto fra politica e rappresentanze del comparto, chiesto da Parlati a ottobre. “Innanzitutto, è necessario affrontare il tema del territorio. Appare chiaro a tutti ormai che senza un intervento normativo che uniformi a livello nazionale le regole del gioco il settore non potrà affrontare le sfide dei prossimi anni. La tutela del consumatore e la salvaguardia delle imprese non può prescindere da un rafforzamento dell'industria del gioco legale, come più volte affermato in questi anni da autorevoli esponenti della magistratura e delle forze dell'ordine. L'arretramento del gioco legale sul territorio, causato dalla schizofrenica e disomogenea normativa locale su distanze e orari, lascia spazio alla diffusione del gioco legale a discapito, in primis, proprio del consumatore”. Ma in Sistema Gioco Italia c'è posto anche per l'ippica, con Federippodromi: per questo, chiediamo a Parlati quali sono i suoi auspici per questo particolare settore. “Serve anche qui mettere mano a un serio progetto di riforma a tutto tondo. In ben due leggi delega sono stati inseriti i contenuti di una possibile riforma, ma in entrambi i casi il progetto è naufragato. Confidiamo che il riordino complessivo dell’industria del gioco possa contemplare anche una seria riforma degli ippodromi che hanno grandi potenzialità a oggi inespresse di intrattenimento e tutto questo potrebbe passare attraverso progetti di riqualificazione delle strutture per farli diventare veri e propri attrattori turistici e culturali. Risolvendo preventivamente il problema urgente del caro bollette e quello imminente delle risorse stanziate per il settore nella legge di Bilancio 2023”.

ACADI: “VOLONTÀ POLITICA PER LO SBLOCCO DELLA QUESTIONE TERRITORIALE” - “All’incontro istituzionale per la presentazione del Libro Blu ho portato il punto di vista degli associati sulle principali tematiche del settore, e che di fatto sono il termometro del 2022. Il comparto ha condiviso con le istituzioni che l’illegalità rappresenta il nemico comune di utenti, Istituzioni ed operatori. Non è possibile prescindere da un riordino in un equilibrio tra punti specializzati e generalisti, finalizzato allo sblocco della questione territoriale e conseguentemente allo sblocco delle gare. Nel frattempo occorre dare stabilità nel frattempo al sistema concessorio con proroghe la cui onerosità tenga conto dello stato di emergenza generalizzato e specifico del settore. Va individuata la soluzione al de-risking ingiustificato nell’apertura e gestione dei rapporti di conto corrente degli operatori del comparto. Bisogna mettere uno stop all’insostenibilità dei regimi di tassazione imposti”. A mettere in fila queste urgenze per il settore è Geronimo Cardia, presidente di Acadi - Associazione concessionari di giochi pubblici, aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia. “Il  bandolo della matassa sia lo sblocco della questione territoriale. Come? Con il Riordino, con la via giudiziale della rimessione alla Corte costituzionale dell’effetto espulsivo, con i revirement consapevoli delle regioni che si ravvedono. In qualsiasi modo purché si risolva. Ormai è dal 2011 che ne parliamo. Ed il 2022 è stato ancora una volta un esempio di tale fenomeno se solo ricordiamo la scadenza dell’entrata in vigore del distanziometro espulsivo della Regione Lazio ed il revirement consapevole operato all’ultimo momento dalla forza trasversale della politica del territorio. Ma la partita non è finita né nel Lazio, per le difficoltà oggettive che il testo ha lasciato sul campo riguardo alle modalità tecniche di attuazione, né nel resto del Paese dove ad esempio i contenziosi sulla Provincia di Bolzano e sulla Provincia di Trento sono aperti e dove ad esempio nelle Marche è cominciato il conto alla rovescia per l’entrata in vigore del distanziometro espulsivo dopo i tanti rinvii già operati. Del 2022, consapevolezza condivisa dei temi tra Istituzioni tutte e operatori, impegno delle grandi sigle confederali e interazione tra associazioni ed operatori per il bene comune, sono luci. Mentre difficoltà economiche congiunturali non riversabili sui prezzi dei prodotti venduti, stagnazione delle iniziative legislative e continui rinvii delle soluzioni sono ombre”. L'auspicio per il 2023? “I temi sono sul tavolo da tempo e come dicevo sono ormai conosciuti a tutti i livelli delle interlocuzioni. Come ho avuto modo di dire nell’intervento alla presentazione del Libro Blu con gli associati siamo convinti che l’auspicio più grande è che il nuovo Governo possa proseguire nell’azione del precedente per portare a compimento i dossier centrali cui ho fatto cenno, fondamentalmente legati a corto circuiti dell’ordinamento giuridico che solo l’ordinamento giuridico può risolvere con il lavoro a sistema tra Adm, Mef e 'Volontà politica'. Sottolineo 'Volontà politica'. Oggi si potrebbe dire che c’è una nuova maggioranza è vero ma va valutato che i temi che riguardano il comparto non hanno colore. E le valutazioni che li riguardano sono distribuite in modo sostanzialmente trasversale. Per cui è stato e resta un tema rilevante quello della Volontà politica”. Il 2023 porterà con sé un importante cambiamento: il 30 gennaio 2023 scade il mandato del direttore generaledi Adm, Marcello Minenna, quindi potrebbe iniziare una nuova fase anche per l'Agenzia. Chiediamo quindi a Cardia quali sono gli auspici di Acadi per il prossimo mandato. “L’Agenzia negli anni ha dimostrato non solo grande consapevolezza dei temi problematici del comparto legati alla struttura dell’ordinamento giuridico che lo riguarda ma anche una chiara determinazione a individuare e proporre alla politica le soluzioni di riferimento, ovviamente nell’ambito delle prerogative istituzionali che la norma prevede. Così come è importantissima la consapevolezza del fatto di avere a disposizione un sistema concessorio fatto di persone a loro volta con la qualifica di incaricati di pubblico servizio che sono viste e vanno viste come i primi alleati dello Stato nell’ottenimento degli obiettivi di interesse generale: dalla lotta all’illegalità, ai presidi di sicurezza sulla salute degli utenti per il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo. L’auspicio è continuare nel solco della consapevolezza piena dei temi e dell’importanza che l’Amministrazione riveste nel coordinamento suo con i meccanismi decisionali governativi che portano alla strutturazione delle decisioni di impatto”.

EGP: “TUTELARE I CONSUMATORI E LA LEGALITÀ” - “È stato, decisamente, un altro anno di transizione. Crediamo che siano restate ancora molte più ombre che luci sui giochi regolamentati, a partire dal rinvio, senza alcuna programmazione, della discussione politica e tecnica sui modelli distributivi e concessori per i prossimi anni. Tra le poche luci l'innovazione regolamentare nelle scommesse sportive; ma ricordiamo che si tratta di modifiche concepite oltre quattro anni fa! Risulta quindi assolutamente necessario che Adm recuperi il ruolo attivo di sede per l'innovazione dei prodotti e delle tecnologie per il gioco regolamentato”. Ne è convinto Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp-Fipe (Associazione esercenti giochi pubblici), membro di Confcommercio – Imprese per l’Italia.  “Ci auguriamo che con il Governo Meloni il dibattito sul riordino si ravvivi presto; i primi segnali politici non suggeriscono, purtroppo, grande attenzione costruttiva in materia di regolamentazione dei giochi. Come Fipe teniamo al centro il contrasto attivo all'illegalità e all'evasione nell'offerta e la costruzione di soluzioni per la tutela dei consumatori, a partire dal controllo di accesso e dall'attuazione del Registro di esclusione. Riteniamo siano strumenti realmente efficaci i quali, opportunamente inseriti in campagne di comunicazione sociale, potranno garantire un salto di qualità nella lotta al gioco compulsivo”.
Altro tema sul tavolo è la tutela delle attività di gioco, travolte, come tante altre, dal caro bollette e non solo: “La situazione economica generale è complicata per molti, con rare eccezioni nel mondo digitale. I Governi Draghi e Meloni hanno messo in piedi, a fronte dei costi energetici, sistemi di credito di imposta e rateazione che, francamente, sembrano il massimo aiuto normativo possibile, considerati i conti pubblici attuali; il resto, come nel recente periodo Covid, è affidato alla solidità economica e manageriale delle aziende. La tutela del comparto passa più attraverso la visione del futuro, che abilita gli investimenti e le possibilità finanziarie. È questo l'aiuto più concreto che possiamo richiedere, per il quale auspichiamo anche il massimo allineamento possibile tra le rappresentanze qualificate del settore, senza opportunismi. Una aiuto che si potrà avere con una comprensione attenta delle complessità del gioco regolamentato, evitando approcci superficiali i quali, danneggiando le imprese e i lavoratori del settore, danneggerebbero anche gli interessi collettivi che esso è chiamato a presidiare”.

 

 

 

 

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