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Guarneri (Admiral): 'Gioco, nuove abitudini di consumo e distribuzione'

30 marzo 2022 - 13:27

Al convegno di Enada Rimini targato Gioco News, Guarneri (Admiral) analizza i trend del mercato del gioco, alle prese con nuove abitudini di consumo e problemi di distribuzione degli apparecchi.

Scritto da Ca
Guarneri (Admiral): 'Gioco, nuove abitudini di consumo e distribuzione'

Rimini - “Il contesto di business che conoscevamo prima della pandemia mostra trend chiari e, diciamo, prevedibili, con l'online che cresceva, basandosi su vantaggi in termini di comodità, di prezzo e demografici. Alla fine del 2019, secondo i dati forniti dall'Agenzia accise, dogane e monopoli, la raccolta totale del mercato era pari a 110,5 miliardi, di cui 74,1 provenienti dal gioco fisico e 36,4 dall'online. Per quanto riguarda la spesa, il totale era di 19,4 miliardi, di cui 17,6 dal gioco fisico e 1,8 dall'online”.

A riportare questi dati è Massimiliano Guarneri, business unit Awp/Vlt network - Business intelligence & back office senior manager di Admiral Gaming Network nel corso del convegno “L'evoluzione del gioco e del giocatore: come cambia il mercato, online e retail”, organizzato da Gioco News e tenutosi oggi, 30 marzo, in seno a Enada primavera.

 

Guarnieri poi traccia gli effetti della pandemia sul settore, evidenziando il forte crollo della raccolta registrato fra 2020 e 2021 - ovviamente per effetto delle restrizioni al gioco fisico introdotte per il contenimento della pandemia.
 
I dati vedono "una raccolta totale di 111,3 miliardi: dal gioco fisico ne arrivano 44,1, da quello online 67,2. Le stesse dinamiche si osservano nella spesa, con un totale di 15,5 miliardi, con il gioco a distanza che cresce sensibilmente, arrivando a 3,7 miliardi, mentre quello terrestre si attesta sugli 11,7 miliardi".
 
“Il motivo della crescita del gioco a distanza rispetto al fisico è innanzitutto l'ingresso dei giovani, che sono più abituati all'online, poi la comodità, come abbiamo scoperto in questi periodi di pandemia. I dati dimostrano come il giocatore reagisce alle dinamiche macroeconomiche come il consumatore di qualsiasi altro settore", chiosa il manager di Admiral gaming network.
 
Per il biennio 2020 – 2021 bisogna puntare l'attenzione sulla raccolta: il fisico è crollato con un recupero appena accennato nel 2021. "All'interno del fisico non tutti hanno avuto stesso andamento, se le macchine da gioco hanno avuto, visto il lockdown, un andamento estremamente negativo perdendo il 53 percento nel 2019, la stessa cosa non è accaduta ad altri giochi fisici che si sono potuti 'appoggiare' sul canale delle tabaccherie, che non hanno mai chiuso. Per capire cosa sta succedendo in questi ultimi mesi, quindi dalla riapertura, uso i dati del nostro concessionario per avere un focus più preciso: tutti gli apparecchi attivi Awp e Vlt che erano fuori fino al 2019 lavoravano, poi c'è stato il crollo, siamo scesi sotto l'80 percento".
Infatti, se nel 2019 la percentuale delle Vlt attive era del 95,3 percento e quella delle Awp del 91,6 percento, a marzo 2022 si registra l'88,1 percento delle Vlt attive, mentre per le Awp la percentuale è dell'86,9 percento.
praticamente impossibile pensare di tornare ai numeri precedenti, buona parte di quello che si è perso in termini distributivi sia perso per sempre", sottolinea Guarnieri.
"Guardando alla spesa media per apparecchi attivi, per le Awp la spesa media per apparecchio è rimasta molto simile, lavorano come prima; per le Vlt il confronto è con il 2019 - ultimo anno senza win tax e senza tessera sanitaria – e va considerato che tale introduzione ha avuto un impatto che stimiamo intorno al 20 percento in termini di riduzione della spesa, molto simile al calo delle Awp".
Se la spesa media per apparecchio attivo è pari oggi a 188 euro per le Vlt e a 85 euro per le Awp, nel 2018 le cifre erano ben diverse: rispettivamente 228 e 91 euro.
 
Il business unit Awp/Vlt network - Business intelligence & back office senior manager di Admiral gaming network quindi rimarca: "Sicuramente la pandemia ha avuto impatto sui comportamenti di consumo ma anche di distribuzione, qualcosa si sta recuperando ma non torneremo ai tempi di prima”.
 
"Noi siamo stati abituati a immaginare a gestire il mercato con due piattaforme separate, l'online e il fisico, due settori sempre considerati alternativi, diversi dal punto di vista del legislatore, della tecnologia che c'è dietro. Abbiamo sempre pensato che fossero differenti anche i consumatori-giocatori. A tal proposito però una ricerca del 2021 ci ha dimostrato come l'88 percento dei giocatori online giochi anche sul fisico, quindi non esiste il consumatore unico che ha solo una piattaforma di riferimento. Allo stesso modo, il 35 percento dei consumatori del fisico gioca anche sul'online, quindi c'è una commistione molto forte fra i due segmenti.
Per quanto riguarda la spesa, il 57 percento è online e il restante 43 sul fisico, due settori che dal punto di vista del consumatore hanno confini più labili di quelli che gli abbiamo sempre dato noi come operatori. È chiaro che dobbiamo affrontare il mercato da un punto di vista del giocatore e non dei canali, e quindi offrire al giocatore la possibilità per il fisico di portarlo ad avere l'opportunità di far scommesse anche online, piuttosto che dare al giocato online la socialità tipica del fisico.
A tal proposito penso che l'esempio più calzante sia quello della roulette: nelle nostre sale diamo la possibilità al giocatore di giocare sul proprio device, ma può condividere la propria giocata con chi gli sta intorno e quindi questo dà la possibilità all'online di avere anche un aspetto di socialità che a casa non si avrebbe. Mi immagino che esempi di questo genere possano aumentare ed essere una strada da percorrere per il futuro”.
 
Su quale comparto scommettere per il futuro? “La realtà virtuale penso possa essere un trend interessante e molto vicino, poi l'intelligenza artificiale potrebbe aiutare molto a offrire al giocatore qualcosa che potenzialmente è già nelle sue corde. In parallelo, il sistema blockchain può integrare o sostituire quello messo in piedi dai Monopoli per certificare le transazioni. È difficile dire su quale puntare”

 

 
 

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