Imprenditrici Donne in gioco: 'Corsi e lavoro per le rifugiate ucraine'
Il comitato Donne in gioco in visita a Spinaceto (Roma) per dare un segnale di speranza a 400 donne ucraine: pronte iniziative, corsi e opportunità lavorative.
Scritto da Redazione
“Un incontro per conoscersi e promuovere azioni concrete di solidarietà e opportunità lavorative per decine di donne fuggite dal conflitto russo-ucraino”.
È questo lo spirito del confronto tenutosi tra una rappresentanza del comitato ‘Donne in gioco’ e 'Donne for peace’, l’associazione nata per accogliere le donne ucraine fuggite dalla guerra, attualmente ospiti in una struttura alberghiera nel quartiere di Spinaceto a Roma.
“Grazie alla disponibilità dell’associazione Donne for peace e della portavoce Vola Marozava abbiamo incontrato alcune delle donne ospiti nel centro di accoglienza per dare loro un segnale di solidarietà e speranza a chi vive questo momento di conflitto e di grave incertezza per il futuro”, spiega Antonia Campanella, portavoce del comitato Donne in gioco.
“Abbiamo proposto una serie di attività e opportunità lavorative nelle nostre aziende, abbiamo dato disponibilità a sostenerle in percorsi di laboratori creativi, corsi di lingua e altre iniziative ideate per garantire loro di lavorare per ritrovare speranza, dignità e indipendenza, in attesa di poter tornare, per chi lo vorrà, in Ucraina nella loro casa”, sottolinea Campanella.
Durante l’incontro il comitato Donne in gioco ha assicurato la propria disponibilità a individuare ogni soluzione per soddisfare le necessità delle donne attualmente ospiti della struttura alberghiera: nelle prossime ore sarà attivata una rete di solidarietà nazionale per sostenere le donne, le madri e i loro figli nonché ad individuare percorsi formativi che possano aprire nuove opportunità di lavoro.
“Non possiamo voltarci dall’altra parte - conclude Antonia Campanella. Quello che sta accadendo a queste donne potrebbe accadere domani a ognuna di noi. Per questo siamo e saremo dalla loro parte: proveremo a ridare ad ognuna di loro la dignità che questo maledetto conflitto sta cancellando”.