“Il gioco pubblico è caratterizzato da una stratificazione di norme; se includiamo quelle locali credo che si superino le 600-700, mille se includiamo anche quelle non più in vigore. Se a giugno 2022 Adm non avesse fatto la proroga per le concessioni, il settore così come lo conosciamo avrebbe chiuso, ed evidenzio che tale decisione è stata presa con pareri resi a titolo personale, non mi era mai successo in 30 anni di servizio nelle istituzioni. Eppure, con senso dello Stato, l'Agenzia, con sempre al fianco il sottosegretario Federico Freni, ha agito”.
A ricordarlo è Marcello Minenna, direttore generale dell'Agenzia dogane e monopoli, nell'ambito della presentazione della relazione conclusiva dell'attività svolta dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico – intitolata "Il settore del gioco in Italia" – tenutasi oggi, 11 ottobre, al Senato della Repubblica.
Il numero di Adm quindi prosegue: “Sul tema del gioco c'era e ancora c'è una grande confusione fra gioco regolato e illegale. All'inizio del mio mandato, nella mia prima intervista su un quotidiano importante, ho proprio cercato di approfondire questo aspetto. Mi sono sempre confrontato con le altre istituzioni, per capire come fosse possibile non distinguere fra questi due ambiti, non comprendere che gioco regolato vuol dire avere strumenti per l'attività ordinaria mentre il nemico da combattere è il gioco illegale.
Il confronto non è mai mancato, e meno male che c'è stato prima dello scoppio della pandemia, con la riattivazione del Copregi -Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco Illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori, in cui l'Agenzia si è coordinata con le altre forze di polizia, e durante il lockdown ha permesso di chiudere diverse attività di gioco illegale.
Non esiste nel mondo un'autorità che ha sistemi di controllo come quelli di Adm, grazie alla creazione di modelli in grado di allertare le anomalie, necessari per intervenire.
Abbiamo anche sviluppato un'App che consente a chiunque di sapere se gli apparecchi o una sala sono regolari o no, e di poter segnalare se non lo sono. Anche in questo abbiamo dovuto gestire delle 'simpatiche diatribe' e le accuse di chi ci accusava di 'promuovere il gioco', alterando la realtà".
Il Dg poi segnala un'altra criticità: "Non riusciamo ad aggiornare i criteri regionalistici del bilancio dello Stato, una difficoltà che ha portato al paradosso che nonostante io abbia per due anni e mezzo segnalato le criticità normative che si avvicinavano – con 49 lettere - siamo arrivati a giugno 2022 senza interventi. E senza le proroghe decise da Adm il gioco sarebbe decaduto e per mesi sarebbe stato consegnato alla criminalità organizzata”, puntualizza Minenna, per poi fare un altro esempio.
“Durante il lockdown, all'approssimarsi degli Europei di calcio, ho evidenziato la necessità di riaprire le scommesse legali perché i nostri alert segnalavano che stava accadendo di tutto, e anche l'allora procuratore nazionale Antimafia, Cafiero De Raho fece lo stesso, ma le scommesse non sono state riaperte.
Alla fine ha prevalso l'atteggiamento bacchettone per cui giocare equivale a farsi del male, quando bisognerebbe partire dalla tecnologia, da una regolamentazione interna. Per quale motivo non è ipotizzabile l'utilizzo di sistemi che rilevino le caratteristiche biometriche dei giocatori, l'indebolimento dell'asset finanziario? Gli strumenti ormai ci sono tutti.
Lo stesso atteggiamento bacchettone alla fine fa confusione e nella confusione prospera l'irregolarità, che ha un giro d'affari fra i 10 e 15 miliardi di euro, quindi superiore alla raccolta legale dello Stato. Anche su questo tema bisogna fare veramente squadra a livello istituzionale per scrivere un testo unico, laico e al passo coi tempi, in cui, ad esempio, si inizi a parlare di metaverso, e non si continui a ignorare quello che sta succedendo intorno a noi”.
L'ultima stoccata del direttore generale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli e riguarda il bando per il gioco online. “Chi l'ha scritto o non sa come funziona la rete internet o ha fatto in modo di agevolare il porting su Malta o altre reti, dove la nostra capacità di controllo è indebolita. Ho illustrato questa esigenza di nuove norme in varie audizioni eppure incredibilmente non si è riusciti a vedere approvati nessuno dei provvedimenti normativi necessari, neppure quelli a costo zero. Non è complesso mettere mano a questo settore, Adm ha tenuto vari open hearing, con diverse proposte condivise con gli operatori del settore.
Chi verrà dopo di noi dovrà affrontare in maniera lineare, omogenea, con una logica adeguata e al passo con i tempi, la riforma del gioco, dando una maggiore flessibilità regolatoria e andando verso la creazione di un'Autorità che traghetti il gioco regolato, per molti aspetti simile a quello finanziario, per volumi. I nostri sistemi di alert per questo sono mutuati da quelli della Consob - Commissione nazionale per le società e la Borsa di 25 anni fa”.