Padova: spaccio in sala giochi, interviene la questura
Il questore di Padova chiude una sala giochi nella quale avveniva spaccio di cocaina, mentre a Crotone la polizia sequestra tre apparecchi illegali.
Scritto da Redazione
Chiusa per spaccio di cocaina una sala giochi di Padova.
Il questore dispone la misura punitiva dopo che la polizia aveva proceduto all’arresto di un cittadino nigeriano che sostava all’interno della sala giochi in attesa di clienti cui cedere sostanze stupefacenti. L’intervento dei Poliziotti ha accertato la cessione di dosi di cocaina, avvenuta a favore di quei clienti che si facevano notare in attesa all’esterno della sala giochi.
Tra i clienti del locale molto spesso vi erano persone prive di permesso di soggiorno, o con precedenti penali per spaccio di stupefacenti, reati contro il patrimonio e reati contro la persona. Motivi per cui il questore non ha avuto esitazioni a procedere con la sospensione per 30 giorni dell’attività.
Sospesa anche la licenza di un altro esercizio dedito ad attività di giochi e scommesse, stavolta a Cadoneghe, in provincia di Padova. In tal caso il titolare è stato sanzionato per aver abusato del titolo a causa del mancato rispetto di alcune prescrizioni, riscontrato dai poliziotti della Questura: la sala aveva le vetrine oscurate al punto da non permettere la visibilità dall’esterno, ma l’attività di gioco non osservava gli orari di sospensione a tutela delle fasce deboli dalle 18.00 alle 20.00.
Alla sala mancava anche il sistema di videosorveglianza attivo, mentre era presente un Pos che consentiva continuamente ai giocatori di rifornirsi di denaro contante. Peraltro non venivano manco rispettate le norme antifumo.
Diverso il caso di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, dove la polizia ha sequestrato tre apparecchi che un bar aveva messo a disposizione della clientela per gioco e scommesse, ma in violazione delle norme vigenti.
Le slot machine abusive, che potevano essere accese dai titolari del locale con un pulsante magnetotermico, molto sofisticato, erano state sistemate all'interno di una sala di un bar protetta da una porta con tanto di serratura elettronica azionabile con un interruttore nascosto dietro il bancone.
Oltre al sequestro delle macchinette finalizzato alla confisca, il titolare dell'esercizio commerciale è stato sanzionato con un verbale pari a 30 mila euro.