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Pucci (As.tro): 'Contemperare tutela della salute e del gioco legale'

14 aprile 2023 - 09:27

L'associazione As.tro presenta il proprio documento programmatico per il riordino del gioco pubblico. Il presidente Pucci evidenzia la necessità di tutelare la filiera a cominciare dalle piccole e medie imprese e chiede confronto con la politica.

Scritto da Redazione
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“Esprimo grande soddisfazione per il lavoro svolto negli ultimi mesi da tutte le componenti dell’associazione nell’elaborare questo documento di posizionamento sul riordino del settore, dalla cui lettura è facile scorgere un legame tra i diversi elementi di dettaglio che compongono la nostra proposta di riforma, tenuti insieme da quel filo rosso che altro non è se non la sintesi dei principi che da sempre ispirano la linea politica di As.tro. È per questa ragione che rivolgo un sentito plauso all’intero Comitato direttivo per essere riuscito ad esprimere una visione in cui risulta evidente la presa di coscienza che la tutela degli interessi imprenditoriali degli operatori del gioco non può prescindere dall’esigenza di tutela della salute degli utenti, degli interessi erariali e, soprattutto, della legalità”. Così Massimiliano Pucci, presidente di As.tro, a margine del Direttivo dell’associazione che si è riunito ieri, 13 aprile.

“Nel documento che è stato approvato dal Direttivo emerge la non negoziabilità del principio di tutela delle filiere industriali attraverso cui, a partire dalle origini del processo di legalizzazione, si è, nel corso degli anni, articolato e consolidato l’intero sistema del gioco pubblico legale. Chi, per interessi di parte o per mancanza di visione o per entrambi i motivi, si prefigge oggi di smantellare le filiere, sembra non tenere in considerazione che si sta parlando di una rete di piccole e medie imprese che, nel contesto generale, da sempre rappresentano l’asse portante del sistema economico italiano e grazie alle quali il nostro Paese ha conosciuto i tempi migliori. In questa ottica, occorre che la classe politica, forte di questa consapevolezza, svolga un’analisi approfondita sull’opportunità di salvaguardare l’offerta di gioco legale anche all’interno degli esercizi generalisti che noi reputiamo necessaria, non soltanto perché è coerente con l’obiettivo di salvaguardia delle Pmi ma anche, e soprattutto, perché lo smantellamento di questo canale d’offerta del gioco legale lascerebbe ampie fette di territorio e di mercato nella disponibilità dell’offerta illegale”, continua Pucci.

Sul tema del riordino il presidente As.tro afferma che “nella fase di elaborazione dei decreti attuativi reputiamo necessaria l’apertura di un tavolo tecnico in cui siano chiamati a partecipare tutti i soggetti che, pur partendo da posizioni e ruoli diversi, devono avere voce in capitolo per assicurare che il processo di riordino si consolidi attraverso una equilibrata contemperazione dei diversi interessi coinvolti: tutela della salute, della legalità, degli interessi erariali e del sistema economico che ruota attorno al settore. Penso agli Enti locali, alle associazioni del terzo settore, alle istituzioni sanitarie, agli organi di Pubblica sicurezza ma anche alle stesse associazioni di rappresentanza degli imprenditori del settore. Infatti, la logica, perseguita in questi ultimi anni, di riformare il settore del gioco a dispetto delle imprese che lo compongono ha dimostrato di produrre conseguenze disastrose generate proprio dalla contraddittoria illusione di poter far convivere un sistema concessorio, fondato sul coinvolgimento delle imprese private, con politiche finalizzate a deprimere la sostenibilità economica delle stesse imprese a cui lo Stato, direttamente o indirettamente, ha affidato la gestione dell’offerta”.

Pucci quindi conclude: “Sempre nella logica della valorizzazione e della salvaguardia delle Pmi Italiane, As.tro si sta adoperando per la creazione del primo distretto industriale del gioco. Va infatti ripreso quel proposito ideale basato sul concetto di impresa come parte integrante di un territorio e di una comunità, che, anni addietro, ha generato esempi di alta eccellenza imprenditoriale italiana. Anche nella piena condivisione interna di questo ambizioso progetto, la base imprenditoriale che compone la nostra associazione ha nuovamente dimostrato la propria consapevolezza di dover sempre più sentirsi parte del 'sistema Paese' e, al contempo, di dover fare quanto necessario per dimostrare di avere i titoli reputazionali per essere riconosciuta come tale”.

IL DOCUMENTO DI POSIZIONAMENTO DI AS.TRO - Modello concessorio e ruolo delle filiere; gare e fiscalità; gioco a distanza; modello distributivo per l’offerta di gioco “retail”: queste le principali tematiche che il “riordino” dovrà affrontare , secondo il documento di posizionamento presentato dall'associazione As.tro nell'ambito del consiglio direttivo tenutosi ieri, 13 aprile.

MODELLO CONCESSORIO E RUOLO DELLE FILIERE - Presupposto fondamentale per la realizzazione ed il mantenimento di un equilibrato modello concessorio, si legge nel documento di As.tro, “è un’accurata rilevazione dei soggetti che costituiscono le diverse filiere di gioco e delle relative attività, al fine di regolamentare i rapporti di filiera ed introdurre modalità di riconoscimento/autorizzazione per quei soggetti che ne sono privi”. Ma altrettanto essenziale “appare il confronto costante con le Associazioni degli operatori di gioco, anche attraverso la costituzione di un tavolo tecnico permanente che monitori con tempestività l’evoluzione dei mercati nelle forme di offerta e nelle figure che vi partecipano”.

GARE E FISCALITÀ - I tre principi fondamentali per un intervento sul regime fiscale dei giochi sono: estensione della tassazione sul margine a quelle tipologie di giochi che hanno la raccolta come base imponibile; fissazione delle aliquote d’imposta sulla base di criteri di sostenibilità economica; estensione dell’esenzione Iva a tutti i soggetti riconosciuti come componenti delle filiere di gioco e, quindi, concorrenti alle operazioni di raccolta di gioco.

Nello specifico del settore degli apparecchi da gioco da tempo si propone un sistema binario aperto, che selezioni concessionari di rete e concessionari della raccolta di gioco. “Il modello proposto ha il pregio della chiarezza e della trasparenza. I concessionari della raccolta di gioco concorrerebbero all’aggiudicazione di diritti di installazione di apparecchi da gioco; il numero complessivo di diritti messi a gara rimarrebbe quello previsto oggi, a seguito della riduzione già effettuata ai sensi del d.l 50/2017; sarebbero previsti indici di concentrazione per prodotto per evitare fenomeni di concentrazione”, si legge nel documento.

GIOCO A DISTANZA - “Un approccio libero, senza la previsione di un numero massimo di concessioni, e un costo di gara meno impegnativo sarebbero gli obiettivi auspicabili per l’assetto futuro del settore”, sottolinea l'associazione.

Sarebbe utile, sulla base di uno studio comparato, pervenire ad un allineamento, per quanto possibile, dei costi di licenza sulla media degli altri Paesi a noi vicini. Pertanto i cardini della regolamentazione di questo settore di gioco, su cui impostare il relativo riordino possono essere così definiti: predisposizione di un bando di gara che preveda un congruo numero di partecipanti ed un onere di partecipazione commisurato a parametri sostenibili, anche per garantire la presenza della media industria italiana in un mercato strategico per il futuro dal punto di vista di tecnologie e competenze; rilevazione accurata dei soggetti che compongono la filiera e definizione chiara ed esaustiva delle attività consentite a ciascuna figura; sostituzione del divieto assoluto di pubblicità con una regolamentazione stringente ma coerente con riferimento, in particolare, al tema delle promozioni e degli eventi, sia nell’offerta di gioco online che relativamente alla rete fisica; utilizzo della tecnologia per politiche proattive di intervento a difesa della salute dei giocatori e della legalità”.

Una riflessione ulteriore richiede il fenomeno assai diffuso dei cosiddetti Punti vendita ricariche. “Il censimento costante dei punti di offerta in discussione, e la loro messa in sicurezza, costituiscono la miglior garanzia per contrastare i fenomeni di offerta illegale ed intermediazione che, come dimostrano le operazioni di polizia più recenti, sono concentrate nella creazione di reti prive di qualsivoglia contatto con il mondo del gioco legale”.

MODELLO DISTRIBUTIVO PER L’OFFERTA DI GIOCO “RETAIL” - Nell'ultimo punto del documento programmatico, oltre a fare il punto sull'offerta di gioco terrestre sul territorio nazionale, si ricorda che “una significativa razionalizzazione del modello distributivo su canale fisico è già intervenuta negli ultimi cinque anni, disegnando gli assetti in modo coerente con la realtà territoriale ed i livelli di urbanizzazione del Paese. Di tanto dovrà tenersi presente in fase di riordino, considerando, auspicabilmente, criteri cardine i seguenti: coesistenza nell’offerta di gioco di una rete dedicata ed una cosiddetta generalista, che costituiscano un primo presidio nei confronti di una, altrimenti, progressiva occupazione del territorio da parte del “gioco illegale”; tutela dei giocatori, e tra essi in particolare delle fasce deboli, attraverso una rigorosa riqualificazione dell’offerta di gioco, che porti alla certificazione di ogni esercizio autorizzato”.

Per As.tro occorre uscire da un approccio quantitativo a favore di soluzioni basate sulla qualità dell’offerta, “prevedendo: riconoscibilità degli esercizi che offrono gioco attraverso apposite tabelle simili a quelle delle tabaccherie; corsi di formazione per il personale delle sale e degli esercizi sulla disciplina dei giochi offerti, ma anche sugli elementi che caratterizzano il giocatore problematico e sui comportamenti da tenere; controlli all’ingresso per la tutela dei minori con meccanismi automatici, come ad esempio tornelli per le sale dedicate e, per i locali generalisti, attribuzione agli esercenti della potestà di verificare l’età del cliente mediante richiesta del documento di riconoscimento (come già avviene per ogni merce la cui vendita sia vietata ai minori); aree separate nei locali generalisti tra l’offerta di gioco e le attività principali; utilizzo di strumenti tecnologici idonei a verificare la presenza di un cliente/giocatore nei registri di esclusione o autoesclusione di cui si sollecita l’introduzione”.

 

Il testo integrale del documento programmatico è consultabile in allegato.

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