"La pandemia si sta attenuando e ci sono le condizioni per ripartire in sicurezza. Le imprese hanno bisogno di più normalità e certezze per poter pianificare le loro attività. A cominciare da sostegni più robusti che devono ancora arrivare. Occorre accelerare per recuperare le perdite e rafforzare una crescita economica che è ancora troppo debole".
Ne è convinto, e come dargli torto, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, che così commenta il rapporto realizzato in collaborazione con il Censis, Outlook Italia 2021, in cui si racconta l'impatto della pandemia di Covid sulla fiducia, sulle prospettive e i consumi delle famiglie. Con una richiesta che è sicuramente sacrosanta anche per le imprese del gioco, ancora in attesa di una data certa per la riapertura, che potrebbe arrivare oggi, 17 maggio.
Sono due gli aspetti che saltano subito agli occhi scorrendo i numeri della ricerca e in qualche modo non sono sorprendenti: il crollo dei consumi (1811 euro pro capite) e l'aumento del risparmio (82 miliardi in più nel 2020) dovuto alla perdita di reddito, al clima di forte incertezza e all'oggettiva impossibilità di fare acquisti tra lockdown territoriali e chiusure.
Un altro elemento di curiosità è dato dal fatto che nonostante l'avvio massiccio della campagna vaccinale e l'oggettivo calo dei contagi e dei ricoveri e quindi una migliore prospettiva per il futuro, i pessimisti continuino a prevalere sugli ottimisti: quasi metà delle famiglie (47,4 percento), ad esempio, non ha fatto programmi per le vacanze estive sia per mancanza di risorse economiche ma anche per la paura dei contagi che ancora alimenta una forte instabilità nelle scelte.
Inoltre, i lavoratori indipendenti sono i più colpiti dagli effetti economici della pandemia e la concentrazione delle perdite su questa categoria rallenta la ripresa. Per il 2021, gli italiani preferiscono spendere per aumentare il comfort domestico: al primo posto l’acquisto di prodotti tecnologici (32,9 percento), seguono elettrodomestici e mobili per la casa (31 percento) e la ristrutturazione dell’abitazione (28,2 percento). Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, dispositivi hardware (22,8 percento), abbonamenti a Pay Tv e piattaforme televisive in streaming (18,8 percento), installazione di connessioni Internet più veloci (18,7 percento) sono gli acquisti maggiormente “stimolati”.
BELLA (UFFICIO STUDI): "RISTORI ESSENZIALI PER RILANCIARE TESSUTO PRODUTTIVO" - Secondo il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, per comprendere a pieno il significato dei dati del rapporto Confcommercio Censis e capire cosa possiamo attenderci per il futuro è necessario fare alcune riflessioni sul diverso impatto che la pandemia ha avuto sulle persone e sulle famiglie. "Intanto - ha detto Bella - non tutti hanno perso durante la pandemia: per quasi 2 intervistati su 3 non è cambiato nulla in termini di risorse messe da parte insieme al reddito correntemente percepito". "Ci sono poi dei soggetti che, per una ragione o per un’altra, non hanno perso praticamente nulla durante la pandemia, come i dipendenti pubblici e i pensionati, mentre le categorie più colpite sono quelle del lavoro indipendente".
"Ed è qui - ha aggiunto Bella - che si possono trovare possibili chiavi di lettura sulla futura, possibile ripresa: parte di essa potrebbe venire dai non colpiti o dai garantiti, mentre la concentrazione delle perdite sulle categorie più dinamiche, appunto gli indipendenti, potrebbe costituire un freno alla ripresa perché ne limiterebbe l’intensità. È per questo - ha concluso Bella - che i ristori mirati verso queste categorie produttive, soprattutto imprese dell’abbigliamento, della cultura e del tempo libero, dei trasporti, del turismo e ristorazione, sono essenziali per arrivare alla ripresa con un tessuto produttivo vitale e pronto a fare la sua parte".