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Gravina (Figc): 'Raccolta scommesse, percentuale vada al calcio'

20 maggio 2022 - 14:11

Ad un forum sul rilancio del calcio, Gravina, presidente Figc, ripropone un'idea a lui cara. Mentre l'Ad della Juve, Arrivabene, punta sul dialogo con l'industria dell'intrattenimento.

Scritto da Redazione
Gravina (Figc): 'Raccolta scommesse, percentuale vada al calcio'

Ritengo che il calcio italiano meriti di più: genererà disastri a livello di impatto sul profilo economico-gestionale. Il calciatore è un bene strumentale, il decreto crescita non fa riferimento ai beni strumentali: il calcio lo sta utilizzando per dei beni strumentali, come il tornio o i capannoni negli industri, e quando si iniziano a fare ammortamenti e rivalutazioni la copertura diventa cosmetica. Questo mi terrorizza: il calcio italiano merita rispetto ed è giusto rivendicare quella tutela del diritto d'autore sugli eventi. Ieri ne ho parlato anche al Mef: non è pensabile che il calcio italiano generi 16 miliardi di scommesse e non abbia diritto all'uno percento" .

A pronunciare questa frase è Gabriele Gravina, presidente della Figc - Federazione italiana giuoco calcio, nel corso del forum “Il calcio che l’Italia si merita”, organizzato dal Corriere dello Sport per fare il punto sulla crisi finanziaria e di risultati che affligge l’economia legata al mondo del calcio e individuare le strategie per il rilancio.

 

Un tema di cui più volte abbiamo parlato anche sulle nostre pagine, con approfondimenti sulla possibile sospensione temporanea del divieto di pubblicità al gioco o la tassa sul betting, sempre nell'ordine di recuperare risorse economiche aggiuntive da destinare al mondo dello sport e del calcio, anch'essi colpiti dagli effetti della pandemia di Covid.
 
In tema di rilancio del calcio, il forum ha visto altri autorevoli interventi di alcuni stakeholder del settore, che in qualche modo possono legarsi anche a quello del gioco tout court e dell'intrattenimento.
A cominciare dall'amministratore delegato della Juve, Maurizio Arrivabene: "In un mondo che parla di economia e finanza, la parola sostenibilità deve essere una colonna. Per quanto riguarda la competitività del calcio italiano rispetto ad altri campionati, credo che mantenere il decreto crescita sia già importante. Ovviamente non basta, è un piccolo passo. Bisogna fare un passo indietro e chiederci cosa sia il calcio di oggi rispetto alla nuova generazione che sta crescendo. Certi indicatori a livello globale fanno capire che c'è un calo di attenzione rispetto ai giovani. Differenze tra il mondo del calcio e della Formula 1? Ricordo conferenze stampa, parlando di competitività della Formula 1 e del nuovo che avanzava, in cui ho allargato il tema dicendo 'attenzione, oggi ci muoviamo all'interno dell'industria dell'intrattenimento se parliamo di giovani'. Quindi come attrarre l'attenzione di ragazzi che sono i nostri clienti futuri. Ci confrontiamo non solo con altri sport, ma anche con l'industria dell'intrattenimento più in generale. PlayStation, social media e tutto ciò che potrebbero essere dei competitor”.
 
Secondo Francesco Ghirelli, vice presidente della Figc: "Da un lato c'è una priorità di risanamento della crisi del calcio dal punto di vista economico e finanziario. Bisogna mettere in moto i meccanismi che possano metterlo in salvo. Nei dialoghi che abbiamo avuto sembrava fosse una sfida, quando in realtà bisognava remare tutti nella stessa direzione. Io credo che la priorità di tutti sia questa, poi i giovani, con infrastrutture materiali e immateriali. Quando si parla di decreto crescita è uno strumento che penalizza i giovani italiani, c'è bisogno di formare anche chi allena, chi segue i ragazzi, mettendo in campo un progetto che sia di sistema”.
 
Per il presidente della Lega Calcio Lorenzo Casini, “la situazione è drammatica. L'accoppiata pandemia e conflitto in Ucraina sta determinando un crollo rispetto ai ricavi, sono aumentati i costi.  Le squadre hanno l'80 percento di spese fisse che sono i salari e ricavi sempre inferiori. O si aumentano gli introiti oppure è un sistema destinato al default. Lo spettacolo resta l'elemento primario”.
 

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