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Scommesse illegali e caso Fagioli, ministro Abodi: 'Pronti a scelte dolorose'

13 ottobre 2023 - 10:51

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, interviene sul coinvolgimento di alcuni calciatori italiani in un giro di scommesse illegali. E nelle prossime ore potrebbero spuntare altri nomi eccellenti.

Scritto da Redazione
© Andrea Abodi / Wikipedia

© Andrea Abodi / Wikipedia

Il “caso Nicolò Fagioli” scuote il mondo del calcio, specie considerando che potrebbe allargarsi, dopo che l'inchiesta della Procura di Torino sul coinvolgimento di alcuni calciatori italiani di Serie A e Premier league inglese in un giro di scommesse illegali ha portato le forze dell'ordine fino al Centro tecnico federale di Coverciano, dove la Nazionale è in ritiro per preparare la partita contro Malta per le Qualificazioni Euro 2024. A finire sotto interrogatorio sono stati Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali, in forza all'Aston Villa e al Newcastle, anche loro raggiunti da un avviso di garanzia.

Col passare delle ore poi si è aggiunto anche il nome di Nicola Zalewski, l'esterno polacco della Roma, secondo quanto annunciato sui social da Fabrizio Corona, che per primo, ad agosto, menzionò i debiti di gioco di Fagioli.

In attesa di conoscere l'evoluzione della questione, con il possibile coinvolgimento di altri “nomi eccellenti”, e anche i cardini della difesa dei calciatori (che per Fagioli sta puntando sulla passione per il poker e una conseguente ludopatia), ecco le parole del ministro dello Sport Andrea Abodi, interpellato dalla stampa al Festival dello sport di Trento. "C'è una partita ancor più decisiva, rispetto a quella che ci attende sul campo, che è quella della correttezza dei comportamenti. Tenendo conto che non è un problema calcistico ma una patologia sociale, perché la ludopatia questo è. È opportuna la scelta di mandare a casa i ragazzi, anche per loro tutela”, rimarca Abodi, facendo riferimento alla nota con cui la Federazione italiana giuoco calcio consente il rientro dei due presso i rispettivi club ritenendo che “in tale situazione non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni”.

Il ministro quindi sottolinea: “Questo è un fenomeno che evidentemente non abbiamo sottovalutato, ma forse non abbiamo saputo interpretare in profondità. Fermo il fatto che ci dobbiamo adeguare a quelle che sono le attività investigative che verranno svolte. Su Fagioli era già emerso qualcosa, sugli altri abbiamo appreso in questa giornata. Non c'è solo il rispetto per il lavoro che è stato fatto, ma anche la necessità di comprendere la dimensione del fenomeno. Io ricordo l'esperienza che ho avuto nei 7 anni di presidenza di B. Dal 2010 al 2017 per ogni stagione abbiamo fatto attività in tutti gli spogliatoi per le prime squadre e settori giovanili per spiegare i rischi di match fixing e ludopatia collegata alle scommesse. Non bisogna voltarsi dall'altra parte e comprendere il fenomeno sociale. Sapremo affrontarlo insieme anche con qualche scelta dolorosa".

Il presidente Figc, Gabriele Gravina, in collegamento con il Festival dello sport di Trento, invece afferma: "È evidente che la vicenda non è stata preventivata, non era assolutamente preventivabile.
Io credo che questa situazione abbiamo risposto con grande serietà e coerenza, grande rispetto per le situazioni e per i ragazzi e in particolar modo per la maglia azzurra.
 Stiamo parlando di una delle piaghe sociali che interessa diversi giovani e concittadini ed è molto diffusa a livello internazionale. La ludopatia non è un problema del calcio ma corrode dall'interno senza guardare in faccia a nessuno". 
  
Ai microfoni di Sky Sport invece arrivano le parole del commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti, a proposito della decisione di far interrompere il ritiro a Coverciano a Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali: "’È stata un’altra notte difficile, in un altro senso. Quando devi portare a casa dei risultati importanti c’è un po’ di attesa, un po’ di ansia nell’andare a giocare. Questa è stata una notte differente perché c’era molta amarezza, tutta la squadra era vicina a loro. Erano dispiaciuti, continueremo a stargli vicini anche dopo che caleranno i riflettori, ora hanno tutte le luci addosso. Poi è giusto aiutarli a difenderli per quelli che sono i fatti e gli eventi successi, poi è corretto anche che la giustizia faccia il suo percorso: se sono successe cose irregolari è giusto pagare. Le parole di Gravina hanno fatto chiarezza su tutto, siamo tutti d’accordo con lui e col ministro Abodi sul rischio di cadere in queste tentazioni. Noi dobbiamo sforzarci per far conoscere, per parlare coi giovani di queste insidie, trovare il modo di creargli un’attenzione particolare su ciò che succede nel mondo”.

 

Secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, infine, " è verosimile che l’elenco dei calciatori coinvolti "sia
destinato inesorabilmente ad allargarsi: sono già state individuate almeno tre piattaforme illegali, sulle quali
gli investigatori sono convinti che i calciatori italiani scommettessero abitualmente".

Un fatto scoperto per caso mentre la Procura di Torino stava "indagando su un gruppo criminale che aveva organizzato una piattaforma sommersa di scommesse, parallela a quella legale".

Ma stavolta non si parla di calcioscommesse, non si parla di alterazione dei risultati delle partite, ma di scommesse illegali, punibili di per sé dal Codice penale. Per gli sportivi però c'è un punto in più da tenere in considerare: è vietato farlo sullo sport che si pratica, in questo caso il calcio, per l'appunto.

 

 

 

 

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