Thanopulos (Spi): 'La ludopatia si intreccia con l'illegalità'
Il presidente della Società psicoanalitica italiana parte dal concetto di rischio e mostra come l'illegalità sfrutti la debolezza psicologica.
Scritto da Daniele Duso
Ha iniziato dal concetto di rischio intrinsecamente legato alla vita umana, Sarantis Thanopulos, presidente Società psicoanalitica italiana, nel suo intervento al seminario sul Gioco pubblico realizzato da Lottomatica.
"Il rischio è una componente fondamentale della nostra vita, basti pensare alla complessità che si porta dietro il detto popolare 'chi non risica non rosica'. Il rischio è un fattore di trasformazione, dobbiamo accettarlo", ha illustrato lo psicanalista.
E anche in merito al gioco ha spiegato che "c'è una categoria di persone che gioca per vincere, e c’è un’altra categoria che invece gioca per perdere, che corre il rischio con l’intento di eliminare il rischio. Si tratta di persone che vivono senza un futuro, per i quali l’emozione del vivere è il continuo passaggio da una sfida alla prossima. Il piacere, per queste persone, sta nel momento in cui sta per verificarsi la sconfitta, ma questa non è ancora arrivata, sta nel toccare quel sottile confine tra la vita e la morte.
"Sono sempre persone che si sentono delegittimate di dentro", ha continuato Thanopulos, "e che si incastrano tra l'illegalità e la malavita perché questo crea una situazione paradossale. Quando non ci sono le condizioni per il gioco legale i giocatori cosiddetti normali non vanno a giocare, gli altri invece si spostano online o si rivolgono alle bische clandestine".
E finisce lanciando un allarme, perché "se è vero che oggi le grandi organizzazioni del gioco usano piattaforme algoritmiche, dobbiamo pensare che la grande criminalità, fatta anche di colletti bianchi, starà sicuramente già preparando algoritmi in grado di predeterminare il comportamento del giocatore, individuando in anticipo il giocatore a rischio".